Su un immobile in comproprietà i poteri gestori spettano a tutti i titolari del bene
Occorre prestare attenzione al trattamento fiscale del canone di locazione su un immobile in comproprietà
Come ritenuto da costante giurisprudenza, infatti, il contratto di locazione anche quando stipulato da un solo comproprietario dell’immobile ha piena validità in considerazione del fatto che nelle vicende del rapporto di locazione l’eventuale pluralità di locatori, nei confronti del locatario, integra una parte unica, di modo che i singoli atti compiuti da un proprietario si intendono presuntivamente accettati anche dagli altri. Salvo prova contraria.
Ciò considerato, prescindendo ora dalle questioni contrattuali, occorre soffermare l’attenzione sull’ambito fiscale, cercando di comprendere a chi spetta pagare le tasse se il contratto di locazione è firmato da un solo comproprietario.
Per un verso, secondo l’Agenzia delle Entrate, il reddito che ne deriva andrà dichiarato pro-quota da ciascun comproprietario.
Esiste, tuttavia, un diverso orientamento della giurisprudenza, secondo il quale, quando il canone è riscosso da un solo locatore che non divide il prezzo con gli altri contitolari spetta solo a questi l’obbligo di dichiarazione del reddito percepito per intero.
Ebbene, anche alla luce di questa differenza di posizioni, dal punto di vista pratico, è consigliabile rivolgersi ad un consulente esperto per un’analisi specifica del caso volta a verificare quando i redditi da locazione dovranno essere ripartiti pro-quota in caso di comproprietà dell’immobile e quando, invece, saranno riconducibili ad un solo comproprietario, con tutte le conseguenze che ne derivano dal punto di vista dichiarativo e fiscale.