Qualche giorno fa sono stati pubblicati i dati del mercato immobiliare relativi al 2023.
Dalla loro lettura emerge chiaramente che il mercato immobiliare italiano presenta segnali di ulteriore indebolimento.
L’incertezza futura risulta pesantemente condizionata dall’andamento dei tassi e dal loro impatto sull’economia reale e sul potere d’acquisto delle famiglie.
I dati di cui sopra evidenziano come l’effetto tassi finisce per scaricarsi sui consumatori.
Questi, schiacciati dagli alti tassi di interesse sui finanziamenti e dai prezzi al consumo ancora troppo alti, vedono ridursi il potere d’acquisto e sperimentano una doppia difficoltà in termini di accesso al credito per acquistare casa.
Rate troppo alte da un lato ed eccessiva selettività da parte delle banche dall’altro.
A nulla vale il fatto che l’occupazione sia in buona salute, con regioni come Lombardia e Veneto che sperimentano di fatto la piena occupazione: i salari crescono comunque a ritmo ben inferiore all’inflazione e non contribuiscono alla sostenibilità delle finanze familiari.
Ragione per cui la domanda di credito è in calo, così come la domanda di acquisto di abitazioni.
Nell’ultimo anno il gap tra inflazione e stipendi si è andato allargando, determinando un atteggiamento più selettivo nelle erogazioni da parte delle banche.
I numeri evidenziano una diminuzione delle compravendite immobiliari del 10 per cento, in parte per la naturale propensione al differimento delle decisioni in presenza di fasi di evidente incertezze, ma anche a causa del persistere di notevoli elementi incertezza sulle dinamiche future dei tassi.
A far da freno alla ripresa delle transazioni è soprattutto l’atteggiamento delle istituzioni creditizie, il cui contributo, soprattutto in una fase di debolezza ciclica, risulta determinante.
Ma il contributo del sistema bancario non si manifesta solo nelle fasi di passaggio di proprietà, ma anche nell’affrontare interventi di riqualificazione straordinaria degli immobili.
E’ evidente come le recenti manovre legate a vari bonus edilizi hanno partorito più problemi che vantaggi, soprattutto per le finanze pubbliche, andando ad impattare solo su una minima parte del patrimonio immobiliare italiano.
Si ricorda, infatti, che la realtà italiana è fatta da 35,3 milioni di unità residenziali di cui si stima 26,8 milioni con pessime performance energetiche. Secondo i dati Siape Enea le abitazioni in classe F e G rappresentano il 60% delle unità, mentre quelle in classe E il 16%.
La questione assume un’urgenza particolare alla luce della prossima entrata in vigore della normativa che dovrà applicare la Direttiva Europea sull’efficientamento energetico nel settore edilizio.
L’obiettivo è chiaro e ineludibile, la riduzione dei consumi energetici si dovrà ottenere attraverso interventi di ristrutturazione negli edifici con le peggiori prestazioni energetiche.
In pratica questo significa che, nei prossimi anni, milioni di italiani saranno obbligati a ristrutturare la propria casa per raggiungere i criteri di sostenibilità indicati dalla Direttiva UE.
Le classi energetiche sono spesso note solo in fase di passaggio immobiliare, ma sono dei dati che ciascun proprietario (responsabile) dovrebbe tener bene presente, dal momento che si stima che per ristrutturare un’abitazione di 100 metri quadri, ubicata nel centro nord e alzare la classe di un livello, si debba affrontare una spesa che oscilla tra i 20 ed i 40 mila euro, per rifare gli infissi con i doppi vetri, sostituire caldaia, per coibentazione e rifare il tetto.
Queste future esigenze dovranno essere opportunamente pianificate da tutti i proprietari di case, che dovranno mettere in conto prelievi di liquidità o ricorso al credito, ma più di ogni altra cosa dovranno necessariamente valutare quali abitazioni sarà opportuno mantenere e quale alienare, prima che intervenga il mercato a forzare le decisioni ed a decretare il proprio inappellabile giudizio.
Tra i compiti di un servizio di consulenza patrimoniale non si potrà escludere, se non a costo di evidenti penalizzazioni, un’analisi del portafoglio immobiliare volta a determinare eventuali criticità ed ad individuare gli opportuni interventi tecnici e commerciali.
Grazie alla collaborazione con la nostra Divisione Immobiliare ed ad una Piattaforma di proprietà abbiamo a disposizione degli applicativi che consentono ai nostri clienti di ricevere assistenza e supporto anche in questo tipo di decisioni.
Forse, sarebbe il caso di fermarsi un po’ a riflettere, prima di prendere decisioni.
“Le persone informate, generalmente, prendono delle decisioni migliori”