Dopo aver toccato i 2,055 punti il 17 febbraio ed essere crollata a 0,736 punti il mese successivo, la Lazio ha recuperato oltre il 50% del movimento
“Il settore è estremamente meno volatile rispetto a quello che si possa pensare, è decorrelato dagli indici, e ogni società vive di vita propria”, spiega Nunziata
Secondo uno studio di Deutsche Bank, il lockdown ha già provocato per i principali 20 club europei una contrazione del fatturato tra il 10 e il 30% per la perdita degli incassi legati ai diritti televisivi
Nel frattempo, le società quotate festeggiano. “Il calcio ha evidenziato una buona tenuta al covid, rispetto agli indici italiani in generale”, spiega Nicolò Nunziata, strategist azionario di Marzotto Investment House. La Lazio, precisa l’esperto, è una delle poche small cap che “ha continuato a salire e a fare nuovi massimi di periodo”. Dopo aver toccato i 2,055 punti il 17 febbraio ed essere crollata a 0,736 punti il mese successivo, “ha recuperato oltre il 50% del movimento”. Sulla stessa linea d’onda anche la Juventus, che è tornata a sfiorare i massimi pre-effetto Ronaldo. Quanto alla Roma, invece, “il titolo viaggiava intorno allo 0,5 prima dei rumors sulla cessione della società a Dan Friedkin, poi ha sfiorato lo 0,7, ma ora è tornata ai livelli pre-rumors”, continua Nunziata. Nel complesso, dunque, il settore è “estremamente meno volatile rispetto a quello che si possa pensare, è de-correlato dagli indici, e ogni società vive di vita propria”.
Ripercorrendo le perdite
Intanto, arriva l’ora dei conti. Secondo lo studio Football: the divide between clubs will grow wider di Deutsche Bank, il lockdown ha già provocato per i principali 20 club europei una contrazione del fatturato tra il 10 e il 30% per la perdita degli incassi legati ai diritti televisivi e una percentuale analoga per gli sponsor. Considerato che l’attuale stagione sarà conclusa a porte chiuse, anche se “il pubblico fisico è una voce che pesa meno sui bilanci rispetto al passato”, spiega Nunziata, resta da vedere quali saranno gli effetti sui ricavi nella prossima stagione.
Ricordiamo che, a prescindere dagli effetti del covid-19, per la prima volta il calcio italiano non rientra nella classifica delle 10 società principali a livello europeo per valore d’impresa. Secondo la quinta edizione del Football clubs’ valuation: the european elite di Kpmg, nonostante una crescita annua nel 2019 del 12%, la Juventus è scalata all’undicesima posizione. L’Inter, invece, guadagna il 14esimo posto con un +42%, mentre il Milan è l’unico club in decrescita dal 2016 con il -5%. Alla vetta della classifica si conferma il Real Madrid, seguito da Manchester United e Barcellona, che quest’anno torna al terzo posto superando il Bayern Monaco.