Wealth management, le tecnologie che trasformeranno di più il settore

12.7.2021
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Per i consulenti le innovazioni della gestione patrimoniale saranno, soprattutto, un motore per la crescita
Il Financial Planning 2021 Technology Survey getta nuova luce sul ruolo delle tecnologie nella trasformazione dei servizi
La tecnologia è una priorità condivisa fra i professionisti del settore, ma saranno le società più grandi ad investire più diffusamente nell'innovazione
Implementare sempre di più la tecnologia nella quotidianità della gestione patrimoniale, è ormai una priorità per le società del settore – grandi o piccole che siano. Il 93% dei consulenti finanziari, infatti, si dice convinto che l'innovazione tecnologica giocherà un ruolo fondamentale, o almeno molto importante, nella loro pratica lavorativa. Lo ha rilevato il Financial Planning 2021 Technology Survey, un sondaggio appena pubblicato che lo scorso maggio ha raggiunto 351 advisor e scattato una fotografia sulle opinioni degli addetti ai lavori sull'integrazione dei nuovi strumenti tecnologici nel wealth management.
Sopra ogni altro aspetto, la tecnologia viene considerata uno strumento utile per “servire più clienti e guidare la crescita” del giro d'affari, ha affermato con forza il 66% del campione. Oltre sei consulenti su dieci, poi, sono convinti che che la tecnologia cambierà “significativamente” le pratiche dell'advisory. I consulenti, tuttavia, sono meno persuasi del fatto che i nuovi strumenti possano incoraggiare i clienti a seguire di più i rispettivi piani finanziari (lo crede convintamente il 38%, solo in parte il 39% degli intervistati). Quasi la metà degli advisor ritengono che la relazione con il cliente possa essere rafforzata dalla tecnologia (di parere opposto è solo il 5% degli intervistati).
Sopra ogni altro aspetto, la tecnologia viene considerata uno strumento utile per “servire più clienti e guidare la crescita” del giro d'affari, ha affermato con forza il 66% del campione. Oltre sei consulenti su dieci, poi, sono convinti che che la tecnologia cambierà “significativamente” le pratiche dell'advisory. I consulenti, tuttavia, sono meno persuasi del fatto che i nuovi strumenti possano incoraggiare i clienti a seguire di più i rispettivi piani finanziari (lo crede convintamente il 38%, solo in parte il 39% degli intervistati). Quasi la metà degli advisor ritengono che la relazione con il cliente possa essere rafforzata dalla tecnologia (di parere opposto è solo il 5% degli intervistati).
Le tecnologie che più incideranno sul Wealth Management
Quando si parla delle innovazioni con il maggiore potenziale, in termini di trasformazione del proprio lavoro, i consulenti finanziari esprimono una certa freddezza verso alcune delle novità più chiacchierate. Solo un professionista su quattro ritiene che il robo advisor abbia un ruolo di primo piano nel cambiamento del settore e una quota ancor più bassa cita analisi predittive basate sui big data. Meno del 30% del campione, poi, cita la blockchain o le criptovalute fra le innovazioni più rilevanti per la gestione patrimoniale.
Le tecnologie più importanti, citate da oltre il 45% dei consulenti, sono le piattaforme digitali come i portali dei clienti; seguono i software per l'analisi della finanza comportamentale (40%); l'intelligenza artificiale (poco al di sotto del 40%) e le app mobile (35%).

Al momento, però, le tecnologie più largamente utilizzate nelle società di gestione patrimoniale sono altre: oltre il 70% cita, nell'ordine, le applicazioni di Customer relationship management (Crm) e i software per la pianificazione finanziaria. Circa il 65% degli intervistati, poi, afferma di utilizzare la tecnologia per la comunicazione con il cliente. I portali dei clienti, precedentemente citata come l'innovazione più importante per il settore, sono già in uso presso la metà circa dei consulenti intervistati.

Anche se l'importanza della tecnologia, per il presente e il futuro, è ampiamente condivisa fra i professionisti del risparmio non tutte le società stanno investendo con pari slancio. In particolare, le società di gestione patrimoniale più grandi sarebbero più determinate di quelle piccole nell'introduzione di nuovi strumenti. Il 73% degli advisor che lavora per una realtà da almeno 1 miliardo di dollari in gestione afferma, infatti, che che gli investimenti in tecnologia aumenteranno nei prossimi 12 mesi. La percentuale scende al 61% fra gli intervistati la cui compagnia gestisce meno di un miliardo di dollari e al 47% se gli Aum sono meno di 100 milioni di dollari.
Il quadro è il medesimo anche se si valutano gli investimenti in essere. La maggioranza delle società con oltre 1 miliardo in gestione starebbero investendo in tecnologia oltre 5 milioni di dollari all'anno, mentre quelle aventi in gestione meno di un miliardo starebbero limitando tali investimenti sotto la soglia dei 500mila dollari.

Il quadro è il medesimo anche se si valutano gli investimenti in essere. La maggioranza delle società con oltre 1 miliardo in gestione starebbero investendo in tecnologia oltre 5 milioni di dollari all'anno, mentre quelle aventi in gestione meno di un miliardo starebbero limitando tali investimenti sotto la soglia dei 500mila dollari.