Dal canto suo, il commissario per l’economia Paolo Gentiloni ha dichiarato che “mostrando i progressi verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile nell’Ue, questa relazione è il nostro contributo al dibattito sulla forma dell’Europa e del nostro mondo nel 2030 e oltre”. Ma anche “sulle azioni che dobbiamo intraprendere per affrontare le drammatiche ripercussioni della pandemia”. Per questo motivo “non dobbiamo perdere di vista le sfide globali come i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e la crescente disuguaglianza sociale ed economica. L’attuazione delle politiche per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile è la nostra tabella di marcia per un mondo migliore e l’Europa deve essere in prima linea in questo viaggio”.
Laureati italiani primi disoccupati… E non solo
La fotografia dell’Eurostat mostra in Italia il più basso tasso in Europa di occupazione tra i neolaureati (58,7% nel 2019) e il penultimo tasso di persone con istruzione terziaria (27,6%) e di occupati (63%), e uno tra i più alti gender gap sull’occupazione (20%). Decisamente male per gli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdg, sustainable development goals dell’Onu). Dopo la Grecia, l’Italia ha anche la percentuale più elevata di persone inattive da oltre 12 mesi (5,7%), un trend comunque in forte calo lo scorso anno (nel 2018 era il 6,2%). Inoltre, è rimasto fermo il tasso di persone con un lavoro ma ugualmente a rischio povertà (12,2%).
Si tratta del quarto dato più alto d’Europa. Cresce purtroppo il numero di persone che vivono in case sovraffollate. Dal 27,1% del 2017 al 27,8% del 2018, mentre il trend è in discesa negli altri paesi. Per quanto riguarda gli obiettivi climatici, le emissioni di gas serra in Italia sono rimaste ferme tra il 2017 e il 2018 (7,3%). Nel resto d’Europa invece sono leggermente scese (da 8,9% a 8,7%), e quelle delle auto sono invece salite sia in Italia che in Ue.