Il successo dei fondi gestiti sulla base dei criteri di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (Esg) dimostra quanto sia forte il desiderio di contribuire, attraverso il risparmio, alle maggiori sfide del pianeta. Ma cosa significa esattamente investire in prodotti di questo tipo e quale effetto ha nel concreto? Sono domande sempre più pressanti per l’industria del risparmio, spesso accusata di sfruttare il mutamento nella sensibilità della clientela solo per cucirsi addosso una migliore reputazione. Comunque sia, i dati europei mostrano che l’Esg – almeno nei numeri – è già una forza della natura. Secondo l’ultimo rapporto Esma sulle performance e i costi dei fondi di investimento, dell’aprile 2022, i fondi Ucits europei appartenenti alla categoria Esg hanno rappresentato il 18% di tutto il denaro gestito dall’industria del risparmio nel 2020, con 690 miliardi di euro. Inoltre, questi fondi si sono rivelati più redditizi e meno costosi (Etf esclusi) delle controparti non-Esg, quantomeno nel 2020. Il successo nella raccolta, tuttavia, interessa più ai gestori che non ai clienti, i quali, piuttosto, chiedono prove del fatto che puntare sui fondi “sostenibili” possa produrre un impatto concreto.
Ed è stato questo l’obiettivo della conferenza organizzata da Eurizon in occasione dell’ultimo Salone del Risparmio, che ha portato sul palco le esperienze sul campo di due icone italiane: il gruppo vinicolo Santa Margherita (celebre per la cantina Ca’ del Bosco) e il campione delle energie pulite Enel.
“L’Esg è un percorso di lungo respiro”, ha dichiarato il ceo di Eurizon, Saverio Perissinotto dal palco del Salone, “Eurizon ha cominciato 25 anni fa con la costituzione dei primi fondi etici”. E se un tempo le principali variabili del “rapporto di fiducia tra noi e il cliente” erano due, rischio e rendimento, oggi se n’è aggiunta un’altra: “il nostro patto con la clientela, infatti, comprende anche l’essere rispettosi dei criteri della sostenibilità”. Secondo Perissinotto, non è solo una questione etica: “Se si investe in un campione della sostenibilità”, ha affermato, “nel lungo periodo questa sarà una scelta più conveniente, poiché quella società avrà più possibilità di dare profitto rispetto a un’altra meno rispettosa di quei criteri”.
“Le ultime generazioni hanno una sensibilità incredibile per la sostenibilità: un’azienda che dimostri di avere questa coscienza ha più successo”, ha dichiarato il presidente del Gruppo Vinicolo Santa Margherita, Gaetano Marzotto, ricordando come il gruppo vinicolo ottenga più del 50% del vetro delle sue bottiglie da prodotti di recupero. “La prima cosa che vogliamo capire è il cambiamento dei consumatori”, ha sottolineato il numero uno del Gruppo Vinicolo, per il quale la mentalità sostenibile deve estendersi a tutto il percorso del prodotto, dalla vigna alla distribuzione.
Se per il Gruppo Vinicolo Santa Margherita le sfide principali sono consumare meno risorse e rispettare la terra, per un colosso della produzione energetica come Enel la transizione ecologica implica responsabilità ancora più grandi. “Mentre fino ad oggi quello delle rinnovabili è stato un tema legato alla limitazione dell’anidride carbonica e suoi impatti climatici, da due mesi a questa parte è diventato anche un tema politico per l’indipendenza energetica”, ha dichiarato Federico Baroncelli, Esg investor relations manager di Enel, “la guerra ha aperto gli occhi un po’ a tutti facendo capire che bisogna accelerare sulla transizione energetica anche per rendersi indipendenti dalla Russia e da altre potenze straniere”.
Enel, ha ricordato Baroncelli, ha un piano di investimenti sulle rinnovabili da 70 miliardi di euro da qui al 2030, che si focalizzerà soprattutto sull’energia solare e sull’eolico onshore. Fra gli strumenti di finanziamento messi
a punto dalla utility italiana i green bond hanno lasciato lo spazio a titoli obbligazionari più flessibili: i sustainability-linked bond. “Enel aveva emesso green bond per 3,5 miliardi di euro al 2019, poi, però, ha fatto una scelta diversa”, evitando emissioni obbligazionarie legate a destinazioni d’uso specifiche. Tale approccio, ha affermato Baroncelli, “non impatta la strategia nel lungo periodo, perciò ci siamo indirizzati verso emissioni che si focalizzassero sulle strategie complessive del gruppo, i sustainability-linked bond”. Attraverso questi contratti, la società si impegna a raggiungere determinati obiettivi come la riduzione della CO2 e l’incremento della capacità produttiva da sorgente rinnovabile; se i target non vengono raggiunti nei tempi e nella misura previsti, verrà pagata una cedola più generosa. “Questi bond”, ha precisato il responsabile di Enel, “ci hanno permesso di raccogliere denaro ad un costo più basso di 15-20 punti base rispetto a delle emissioni di bond plain vanilla” ordinarie.
Come Eurizon il “nostro ruolo è anche quello di portare delle evidenze che spingano l’emittente a migliorare la propria agenda e la propria capacità di scaricare a terra le tematiche Esg”, ha aggiunto Perissinotto citando le “numerose partecipazioni ad assemblee degli azionisti” cui ogni anno Eurizon partecipa e “le circa 1.000 azioni di engagement, tra le quali la tematica ESG è spesso prioritaria”.
Come si misura, dunque l’impatto concreto dell’Esg? “Tutto quello che noi facciamo in termini di sostenibilità è tracciato”, ha dichiarato Perissinotto, “esistono report di sostenibilità che analizzano l’impatto dell’investimento prodotto per prodotto e un report d’impatto complessivo della società” espresso in termini, ad esempio, “di acqua risparmiata, alberi piantati, minore energia consumata e così via”.
Eurizon e metriche di impatto: qualche numero
I risultati ambientali, sociali e di governo societario degli investimenti dei fondi di Eurizon tratti dal Global Impact Report di Eurizon, maggio 2022:
Environmental
- 2.174.063 tonnellate di emissioni di CO2 risparmiate;
- 216,9 miliardi di litri di acqua risparmiata
- 97% le società con rilevanti programmi per la riduzione dei rifiuti
Social
- 62% le aziende che presentano elevati livelli di soddisfazione dei dipendenti
- 93% le società che intraprendono forti azioni contro il lavoro minorile
- 4,1 milioni i pasti prodotti e distribuiti in cibo biologico/naturale
Governance
- 33% le donne nel management e nel consiglio di amministrazione
- 97% le società che intraprendono forti provvedimenti anti-corruzione
- 73% i consiglieri indipendenti nei Cda
In copertina, da sinistra: Saverio Perissinotto, ceo di Eurizon; Gaetano Marzotto, presidente del Gruppo Vinicolo Santa Margherita; Federico Baroncelli, Esg investor relations manager di Enel.
Articolo tratto dal magazine We Wealth di giugno 2022