Non sono stati giorni facili per il colosso della cyber sicurezza Crowdstrike, responsabile di un errore informatico che, dopo aver bloccato migliaia di voli in tutto il mondo, ha perso oltre un terzo del suo valore di Borsa dal 18 al 5 agosto (a seduta ancora aperta). Ma Crowdstrike non sembra l’unica vittima di questo evento. A partire dal clamoroso guasto, la maggior parte delle altre società specializzate in servizi di cyber sicurezza ha corretto fortemente il prezzo delle proprie azioni: Fortinet ha ceduto il 5,8%, Cyberark l’8,2%, Okta il 12,7% e Zscaler il 15,2% (nello stesso periodo il Nasdaq ha ceduto il 9,16%). Anche se si tratta di aziende che per il grande pubblico non hanno un nome di forte risonanza, si tratta di aziende cresciute con forza negli ultimi anni. La stessa Crowdstrike, nonostante la picchiata delle ultime settimane, resta in crescita del 47% negli ultimi 12 mesi, contro il +16% segnato dal Nasdaq Composite.
Una convergenza di eventi negativi ha colpito il settore
Considerato il clamore degli eventi recenti, unito alla generale grandinata di vendite che ha colpito il comparto tech, potrebbe rivelarsi un momento favorevole per gli investitori intenzionati a esporre il portafoglio su uno dei settori tecnologici la cui importanza è sempre più centrale. “Le azioni di cybersicurezza hanno avuto un’ottima performance negli ultimi 12 mesi circa”, ha affermato la fintech britannica Acuity Trading, “nonostante il rally, queste azioni potrebbero offrire molte opportunità per i trader e gli investitori”. Secondo l’ultimo rapporto di Fortune Business Insights, nel 2023 il mercato della cyber sicurezza valeva 172 miliardi di dollari, un valore che lieviterà a 562 miliardi da qui al 2032. A testimoniare l’importanza della cyber sicurezza sono anche i leader globali intervistati nell’ultima edizione del Global Risks Report, per i quali questo tema rappresenta la quarta minaccia potenzialmente più grave nell’anno in corso e nei prossimi due anni.
Già nel 2022, Morgan Stanley Research aveva messo a fuoco le opportunità di questo settore, in vista dei forti investimenti che praticamente ogni settore aziendale dovrà compiere per proteggere i propri sistemi informatici dagli attacchi degli hacker. Come osservava Morgan Stanley, “man mano che il mondo crea più dati e accede alle reti in modi sempre nuovi, i cybercriminali trovano nuove vulnerabilità da sfruttare.” Secondo l’ultimo rapporto Costo of data breach redatto da IBM, un attacco informatico ransomware costa in media 4,88 milioni di dollari all’organizzazione che lo subisce.
Gli Etf sulla cybersicurezza
In Italia sono disponibili una decina di Etf per investire in modo focalizzato sulla cyber sicurezza, con prodotti confezionati da nomi quali WisdomTree, GlobalX, Rize o Fineco AM. I due prodotti di gran lunga più diffusi, con una massa in gestione complessiva da 3,4 miliardi di euro, sono L&G Cyber Security UCITS ETF e iShares Digital Security UCITS ETF USD. Aprendo il cofano dei due Etf si nota come i due indici rispettivamente replicati abbiano composizioni eterogenee, perlomeno nelle prime 10 azioni che li compongono, il cui unico nome comune è SentinelOne.
Negli ultimi cinque anni, i due ETF hanno accumulato una performance, rispettivamente, del 46,24% e del 55,53% a fronte del +78,8% messo a segno dall'S&P 500 e del +31% realizzato dallo Stoxx Europe 600. Nel 2024, la spinta del comparto cybersecurity, perlomeno nei due indici tematici più popolari nei portafogli europei, sembra essersi arenata – in particolare l'ETF di L&G è in calo del 5% da inizio anno.