I paesi che hanno fissato obiettivi net zero sono ormai 145 e coprono l’89% delle emissioni di gas serra mondiali
Solo cinque dei 41 paesi coperti, responsabili del 7% delle emissioni globali di gas serra, hanno definito i propri target in modo etichettato come “accettabile”
Net zero è il termine coniato per definire quel paradigma di annullamento della Co2 che implica la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra a un livello tale che qualsiasi emissione residua può essere neutralizzata attraverso processi di assorbimento o rimozione dell’anidride carbonica. Un obiettivo, fissato al 2050, legato alla necessità di limitare il riscaldamento globale e che sta interessando moltissime società e settori impegnati nella transizione energetica. Si tratta di un concetto che pervade la realtà, anche finanziaria al punto tale da indirizzare gli investimenti e il flusso stesso di capitali. I progetti per rimuovere l’anidride carbonica (CO₂) dall’atmosfera, come ad esempio la riforestazione o l’adozione di tecnologie di cattura e stoccaggio di carbonio, sono quindi al centro delle attenzioni degli stakeholder.
La spinta normativa
Secondo l’ultimo report Net Zero di South Pole il Net Zero è un driver per l’accelerazione dell’azione del settore privato. Ma esiste ancora un divario tra l’ambizione aziendale e l’attuazione vera e propria. Anche le aziende più attente al clima faticano a rendere operative le loro ambizioni climatiche. D’altra parte, le normative in arrivo, come la Corporate Sustainability Reporting (CSRD) dell’UE, spingeranno le aziende ad accelerare l’azione per far fronte all’urgenza della crisi climatica, richiedendo loro di dimostrare sistemi adeguati di contabilizzazione delle emissioni di CO2, di definizione degli obiettivi e di valutazione del rischio climatico
Lo status quo
I paesi che hanno fissato obiettivi net zero sono ormai 145 e coprono l’89% delle emissioni di gas serra mondiali ma spesso i target sono poco chiari, senza una data di riferimento. Oppure relativi solo ad alcuni gas serra (la CO2), ma non ad altri con potere climalterante elevato (come il metano). Solo cinque dei 41 paesi coperti, responsabili del 7% delle emissioni globali di gas serra, hanno definito i propri target in modo etichettato come “accettabile” in termini di portata, architettura e trasparenza.
Investire Netzero
Si stima che per raggiungere l’obiettivo siano necessari circa 1.000-2.000 miliardi di dollari di investimenti all’anno. Gli investitori ricoprono quindi un ruolo cruciale nel rendere possibile tale obiettivo. Vuoi essere un investitore net zero? Vuoi allocare il capitale nel lungo termine a favore di tale scopo?
1-Guarda a società con obiettivi di decarbonizzazione ambiziosi e credibili
2-Elimina l’esposizione a società in settori ad alta emissione di carbonio
3-Punta ai leader della transizione
4-Valuta i giusti obiettivi a livello di portafoglio, Paese, settore e impresa (ad esempio,le economie dei mercati sviluppati dovrebbero raggiungere la decarbonizzazione più rapidamente della maggior parte di quelle dei mercati emergenti)
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Bond e azioni
Dai bond alle azioni, dai fondi agli Etf c’è un ventaglio di scelte altissime per investire net zero. Basti pensare che nonostante l’incertezza macroeconomica globale in alcune aree chiave, S&P prevede che le emissioni di bond sostenibili (GSSSB) aumenteranno in misura modesta tra 950 miliardi di dollari e 1,05 mila miliardi di dollari nel 2024, da 980 miliardi di dollari nel 2023.
I green bond continueranno a dominare il mercato dei GSSSB, sostenuti dall’aumento della domanda di progetti ambientali in tutte le aree geografiche. I transition bond e i blue bond potrebbero guadagnare terreno nel mercato dei GSSSB nel 2024. Per Gam i titoli esposti al processo di elettrificazione (entro il 2050 bisognerà aumentare due o tre volte la trasmissione e la distribuzione della generazione di elettricità) comprendono Prysmian, Schneider, oltre naturalmente a Infineon e STM. I titoli esposti al mercato dell’involucro edilizio, dove è emersa la necessità dell’introduzione di norme più rigide sull’efficienza termale e sulle nuove costruzioni, comprendono Kingspan e Saint Gobain. Tra i titoli esposti all’idrogeno verde e blu ci sono Linde, Atlas Copco e naturalmente le nostre posizioni nel settore dell’energia. La transizione verso net zero richiederà un consistente aumento degli investimenti fissi fisici, molto più di quanto è stato prospettato all’elettorato dai politici, e questo sarà un fattore trainante della domanda per molte società.