Al giorno d’oggi sono molti gli investitori che vedono il rendimento solo come uno degli obiettivi dei loro portafogli, che decidono di optare per approcci innovativi dove il valore economico viene accompagnato da intenti più ampi, come il sostegno all’economia reale o la tutela del patrimonio culturale e sociale. Gli investimenti alternativi puntano proprio a questo.
Il Wealth Management Summit organizzato da We Wealth è stato il palcoscenico ideale per affrontare il tema degli investimenti alternativi e del loro ruolo strategico nella crescita economica e sociale. Tra gli ospiti della tavola rotonda conclusiva, Emanuele Grippo, partner di Gianni & Origoni, e Filippo Molinari, partner di Withers Worldwide, hanno discusso delle nuove opportunità offerte dai mercati privati e del crescente interesse verso i cosiddetti “capitali pazienti”. Gli investitori che guardano ai capitali pazienti sono quelli che decidono di mantenere un orizzonte temporale lungo e che puntano su imprese solide, una visione di crescita futura e, molto spesso, strategie sostenibili. Insomma, non si tratta solo di generare rendimenti, ma di contribuire alla crescita di settori chiave come le PMI italiane, vero motore dell’economia nazionale. Questi investimenti possono essere visti anche come una forma di responsabilità sociale, un modo per sostenere l’innovazione e la sostenibilità. Infatti, secondo Grippo, “non c’è niente di più etico che aiutare le imprese italiane a crescere”.
La svolta degli investimenti alternativi
Il panorama degli investimenti in Italia sta vivendo una trasformazione significativa, con un’apertura sempre maggiore agli asset illiquidi, come private equity, fondi alternativi e club deal. Grippo ha sottolineato come, negli ultimi anni, queste opportunità siano diventate accessibili anche agli investitori privati, una svolta che richiede però un cambio di mentalità.
“L’attenzione che un imprenditore dedica alla gestione della propria impresa dovrebbe essere applicata anche alla gestione complessiva del patrimonio,” ha infatti spiegato l’esperto.
L’approccio tradizionale, che spesso separa rigidamente i diversi aspetti della gestione economica, deve essere superato da una visione più integrata, capace di considerare gli investimenti privati come parte di un ecosistema più ampio.
Dalla loro, questi strumenti, non solo offrono potenzialmente rendimenti superiori rispetto al debito tradizionale, ma permettono anche agli investitori di sentirsi parte attiva dell’economia reale. Puntare su un’azienda che produce qualcosa di concreto e innovativo, come potrebbe essere una startup, piace sempre di più agli investitori, evidenziando il valore non solo finanziario ma anche emotivo di queste scelte.
Trophy asset: quando l’investimento incontra la passione
Passando dalla teoria a un esempio pratico, Molinari ha approfondito il tema dei “Trophy assets,” ovvero di beni immobiliari e patrimoniali di prestigio che vanno oltre il semplice valore economico. Questi asset, che includono proprietà storiche, ville di lusso e opere d’arte, rappresentano una vera e propria passione per molti investitori di alto profilo. “Sono beni che appagano non solo dal punto di vista economico, ma anche emotivo, diventando simboli di prestigio e continuità familiare,” ha spiegato.
In una simile situazione, la consulenza diventa ancora più centrale, un passaggio necessario per bilanciare le emozioni e le passioni degli investitori con valutazioni rigorose. In tal senso, il compito del consulente è oggettivare e giustificare l’investimento, mantenendo un approccio professionale anche di fronte a scelte guidate dall’emotività degli investitori. Questo è particolarmente rilevante in Italia, dove beni di questo tipo possono essere soggetti a vincoli normativi e richiedono spesso il dialogo con istituzioni come le Belle Arti e il Demanio.
Investire nei cosiddetti Trophy asset nel Paese tricolore, però porta con sè anche diversi vantaggi fiscali. “In Italia, il sistema del prezzo-valore consente di calcolare le imposte di trasferimento sul valore catastale, significativamente inferiore a quello di mercato,” ha spiegato Molinari, sottolineando come questo renda più conveniente l’investimento in immobili di pregio.
Inoltre, la normativa italiana prevede l’esenzione dalla tassazione sulla plusvalenza per immobili detenuti da più di cinque anni, un ulteriore incentivo per chi desidera investire in questi asset nel lungo termine. Infine, il sistema italiano è particolarmente favorevole anche in materia di successioni e trust, con aliquote ridotte e franchigie elevate che rendono la trasmissione del patrimonio molto più agevole rispetto ad altre giurisdizioni europee.
Che si decida di investire in beni immobiliari, arte o in generale in asset privati, la consulenza professionale gioca in un ruolo fondamentale. Per gli investitori è importante selezionare esperti capaci e con lunga esperienza, che siano in grado di riconoscere le migliori opportunità. Dal valore emotivo dei Trophy assets alla sostenibilità dei capitali pazienti, la strada verso una gestione patrimoniale consapevole e innovativa passa attraverso scelte ponderate e un approccio integrato.