A che punto è la Brexit? Lombard Odier ne fa un’analisi.
Gli ultimi sviluppi della Brexit
Arrivati a questo punto, secondo il gestore il primo ministro Theresa May cercherà di riaprire i negoziati. Questi includono l’impegno a concludere un accordo di libero scambio nell’arco di tre anni, ad applicare la tecnologia per evitare un confine fisico con l’Irlanda e ad estendere il periodo di transizione.
Supponendo che Theresa May riesca a rinegoziare l’accordo con l’Ue, a metà febbraio dovrà ratificarlo. In caso contrario, ci sarà un’ulteriore pioggia di emendamenti. Senza un accordo, e senza una richiesta di proroga, il Regno Unito si ritirerà dall’Unione europea alla fine di marzo.
L’asset manager dubita che il recente indebolimento dell’attività economica dell’area dell’euro aumenterà la leva negoziale del Regno Unito.
La questione irlandese
“Non c’è quasi nessuna possibilità che l’Ue accetti la rimozione del backstop della frontiera irlandese. Infatti, poco dopo l’annuncio dei risultati parlamentari, i funzionari dell’Unione europea hanno ribadito che il backstop è parte integrante dell’accordo” e non è passibile di rinegoziazione.
La debolezza della sterlina
La sterlina inglese si è indebolita, ma il fatto che i deputati abbiano respinto in linea di principio la prospettiva di un Brexit senza accordo, ha frenato le perdite e la sterlina è ora scambiata a quasi 1,31 contro il dollaro statunitense e con l’euro a 0,8720.
Ulteriori problemi
Negli ultimi sviluppi della Brexit, sono da considerarsi ulteriori problemi. Il primo riguarda la credibilità in calo della Gran Bretagna. Il che potrebbe rendere l’Ue un po’ meno disposta ad accettare una potenziale richiesta di proroga della scadenza. In secondo luogo, “anche se il Regno Unito dovesse chiedere e ottenere una proroga, il sentimento del Parlamento cambierà. Due settimane fa, il mercato sembra aver accolto positivamente la proposta dell’onorevole May di avviare discussioni interpartitiche per ottenere un’approvazione parlamentare più ampia”.
In conclusione
L’asset manager conclude così. “Continuiamo a credere che per il momento, i rally della sterlina saranno limitati e non ci aspettiamo per le prossime settimane un aumento per la coppia Sterlina-Dollaro al di sopra di 1,30/31”.
La proroga della scadenza incrinerà la fiducia delle imprese e dei consumatori, aggravando il clima di incertezza. Quanto più lungo sarà il periodo di proroga, tanto peggiore sarà il suo impatto. Alla fine, ci sarà “un momento in cui, invece di rinviare gli investimenti, le imprese si limiteranno a distogliere i progetti dal Regno Unito”.