È il più grande gestore alternativo al mondo e nel 2025 compie 40 anni. L’obiettivo di Blackstone ora è rendere più accessibili private equity e credito privato, tradizionalmente riservati agli investitori istituzionali, per migliorare la diversificazione e i rendimenti dei portafogli anche individuali. We Wealth ne ha parlato con Andrea Valeri, chief investment officer per il credito privato in Europa e Apac e chairman di Blackstone Italy e Carlo Roncalli, responsabile per l’Italia della divisione Private wealth.
Quali sono i numeri delle masse in gestione e come sta evolvendo la strategia di private wealth di Blackstone?
Carlo Roncalli: Attualmente gestiamo asset per oltre 1.100 miliardi di dollari e abbiamo circa 4.800 professionisti in 27 uffici sparsi in tutto il mondo. Investiamo per conto di investitori istituzionali e individuali in real estate, private equity, credito, infrastrutture e portafogli di hedge fund. Circa 14 anni fa abbiamo lanciato la nostra divisione Private wealth, che ha l’obiettivo di rendere gli investimenti nei mercati privati più accessibili agli investitori individuali attraverso accordi distributivi con private bank e reti di consulenza. Attualmente gestiamo 260 miliardi di dollari per conto di investitori individuali e abbiamo un team di oltre 270 professionisti a livello globale. La nostra missione non si limita alla generazione di rendimenti consistenti, ci focalizziamo anche sulla formazione dei consulenti: li aiutiamo a comprendere come integrare le soluzioni d’investimento sui mercati privati all’interno di portafogli composti da asset tradizionali.
Cosa sta avvicinando gli investitori ai mercati privati?
C. R.: Storicamente, i mercati privati sono stati una asset class utilizzata quasi esclusivamente dagli investitori istituzionali. Tuttavia, da qualche tempo stiamo assistendo ad un crescente interesse per questa asset class anche da parte del mondo del private banking e dei suoi clienti, in cerca di soluzioni di investimento alternative per avere esposizione ad opportunità differenti. Inoltre, gli investitori individuali vogliono accedere a prodotti con rendimenti più elevati e cogliere opportunità interessanti non disponibili nei mercati pubblici, che riteniamo siano complementari e non concorrenti dei mercati privati.
Gli asset privati possono svolgere un ruolo cruciale nel migliorare la diversificazione, mitigare il rischio complessivo del portafoglio e, potenzialmente, incrementare i rendimenti. Nel 2022 abbiamo lanciato la nostra attività di Private wealth in Italia. A Blackstone siamo convinti che strategie evergreen, veicoli di investimento in linea con la normativa locale, un team commerciale di supporto sul territorio e un’offerta formativa completa siano fondamentali per favorire l’avvicinamento degli investitori ai mercati privati. Il nostro obiettivo è offrire agli investitori individuali italiani prodotti solidi, in particolare nel private equity e nel credito privato, insieme a una gamma di servizi che riteniamo abbiano contribuito al successo globale di Blackstone.
Secondo Blackstone, che ruolo può avere il private equity nei portafogli privati?
Andrea Valeri: Quasi il 90% delle aziende con un fatturato annuo superiore a 250 milioni di dollari è privato, solo circa il 10% è quotato. I mercati pubblici sono una parte importante del portafoglio degli investitori, ma è altrettanto importante chiedersi da cosa sia davvero fatta l’economia reale e come i mercati privati possano e debbano essere rappresentati nel portafoglio di un investitore. In questo contesto, il private equity può garantire una migliore diversificazione, può essere un ottimo complemento ai titoli azionari pubblici, e consentire di accedere ad un universo investibile più ampio soprattutto in settori dell’economia ad alta crescita. Inoltre, il private equity ha storicamente ottenuto risultati migliori rispetto ai titoli azionari pubblici, e questo in diversi contesti di mercato.
Dal 2007, infatti, il private equity ha performato molto meglio dei titoli azionari pubblici, con un rendimento netto annualizzato del 12% rispetto al 7% del mercato azionario globale, e con una volatilità minore. Inoltre, il settore del private equity è cambiato profondamente rispetto ai suoi albori negli anni ’80 e ’90. I tempi in cui semplicemente si spingeva la leva finanziaria e si tagliavano i costi sono finiti. Il private equity oggi è infatti focalizzato sull’acquisto di aziende di alta qualità e sull’accelerazione della loro crescita.
Quali sono le prospettive del credito privato?
A. V.: In Blackstone siamo convinti che il credito privato possa rappresentare, in un’ottica di medio-lungo termine, una parte fondamentale nel portafoglio di un investitore. In primo luogo, crediamo che offra un rendimento strutturalmente superiore alle alternative di credito liquido, poiché gli investitori sono diretta- mente connessi alle aziende debitrici e questo riduce il livello di intermediazione. Oggi, nonostante la normalizzazione dei tassi in Europa e la compressione degli spread creditizi registrata negli ultimi dodici mesi, il credito privato continua a genera rendimenti più alti di circa 250 punti base rispetto ai leveraged loans.
Anche se guardiamo al passato, il credito privato ha costantemente generato rendimenti più elevati delle alternative di mercato, con il valore aggiunto di una minore volatilità. Inoltre, siamo convinti che la recente riduzione del costo del denaro e i livelli record di disponibilità di capitale da parte dei fondi di private equity pongano le basi per un’accelerazione dell’attività di M&A e con essa anche delle operazioni di credito privato. In secondo luogo, siamo molto focalizzati sul mantenere un posizionamento difensivo. Per questa ragione investiamo in prestiti senior e assistiti da garanzie di primo grado, che occupano la posizione più alta nella struttura del capitale. Ci concentriamo su aziende medio-grandi, perché crediamo che siano generalmente più resilienti nei diversi cicli di mercato, e in quei settori dove la domanda è supportata da trend di crescita strutturale – come il settore dei software o quello sanitario.
Far parte poi del più grande gestore di asset privati al mondo comporta anche importanti vantaggi per i nostri investitori. Sfruttando infatti i dati provenienti da tutte le attività del gruppo Blackstone, siamo in grado di identificare i trend di mercato con anticipo e, sulla base di queste informazioni, finanziamo aziende di alta qualità per supportarne l’espansione. Abbiamo 20 anni di esperienza nel credito privato globale e oggi investiamo in oltre 4.800 aziende nel mondo. In Europa siamo presenti da più di 18 anni e abbiamo presenza locale con uffici a Londra, Dublino, Francoforte, Parigi e Milano. La combinazione della scala globale e della presenza locale ci consente di avere accesso a più opportunità e di migliore qualità, a vantaggio dei nostri investitori.
Articolo originariamente apparso sul numero 78 di We Wealth Magazine, disponibile in abbonamento.