Il Bitcoin ha raggiunto e superato la soglia di 60.000 dollari toccando un massimo di giornata a 61.337 dollari, secondo i dati CoinDesk aggiornati al 28 febbraio. La criptovaluta si è riportata, così, sui livelli più alti mai visti dal novembre 2021: si tratta di uno slancio poderoso quello messo a segno dalla criptovaluta per eccellenza, passata nel giro di tre giornate dall’area 51.000 a quella oltre 61.000 dollari.
Il record storico toccato nell’autunno 2021 a quasi 69.000 dollari appare adesso meno distante. Secondo uno dei gestori da sempre più entusiasti su Bitcoin, Mike Novogratz, la criptovaluta “è in fase di scoperta, forse per la prima volta dal momento che è diventata una asset [class] con il grosso della ricchezza statunitense che può aver facile accesso”, grazie agli Etf in Bitcoin approvati a gennaio.
Un altro elemento che, dopo l’approvazione degli Etf negli Stati Uniti, sta concentrando l’attenzione degli investitori è il prossimo halving, un appuntamento tecnico che ogni quattro anni circa dimezza il premio in Bitcoin offerto ai miner. Questo passaggio riduce, in prospettiva, la creazione di nuove monete e quindi l’offerta aggiuntiva di Bitcoin. Il prossimo halving è atteso intorno a metà aprile ed è, sulla base dell’esperienza del passato, è considerato un fattore in grado di sostenere il rally delle criptovalute.
Nel protocollo del Bitcoin l’halving è stato progettato per limitare l’offerta totale di Bitcoin nel tempo, rendendo la criptovaluta sempre più scarsa. Oltre a influenzare l’equilibrio tra domanda e offerta di Bitcoin sul mercato, la riduzione della ricompensa per il mining potrebbe portare anche a trasformazioni nelle attività dei “minatori”: con ricompense dimezzate, i costi energetici per far girare i computer coinvolti nel processo di risoluzione dei problemi matematici diventano relativamente più onerosi.
Una nuova accelerazione
Nell’ultima settimana il Bitcoin ha ingranato la marcia, con un rialzo superiore al 13%, dopo aver passato circa un mese in calma apparente dopo l’approvazione degli Etf negli Usa, che non hanno innescato alcun rally immediato. Secondo la società di crypto intelligence Santiment, dal 24 febbraio si è verificato un forte aumento delle transazioni in Bitcoin di taglio minimo di 100mila dollari: le operazioni delle cosiddette “balene”, gli investitori istituzionali, sono passate da 8.267 a 16.885 unità al giorno. Contemporaneamente la stessa Santiment ha indicato un maggiore fermento delle parole chiave collegate al Bitcoin sui social network, il che potrebbe indicare una nuova fase di appetito combinato di piccoli trader e grandi investitori.
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L’influenza delle condizioni finanziarie generali su Bitcoin
Oltre ai fattori già citati, il vento favorevole di un sempre più vicino taglio dei tassi potrebbe aver contribuito a portare vento nelle vele del Bitcoin. “Oggi il mercato delle criptovalute è in qualche modo legato al mercato finanziario tradizionale e si muove in cicli simili”, ha commentato Eric Demuth, ceo e co-founder di Bitpanda. “Di conseguenza, i tassi di interesse potenzialmente più bassi e le prospettive macroeconomiche positive sostengono ulteriormente la domanda”.
“All’inizio le criptovalute erano completamente decorrelate dalle altre asset class”, ha dichiarato a We Wealth il ceo dell’exchange Spectrum Markets, Nicky Maan, “con la crescente adozione le correlazioni diventano sempre più forti”, ha aggiunto, prevedendo per i prossimi anni una minore volatilità e una minore domanda derivante dalla pura speculazione finanziaria. Anche se per il momento i colossi del wealth management globale sono restii a inserire il Bitcoin e le criptovalute nei loro, secondo Maan la causa risiede soprattutto sull’importanza ancora marginale di questo mercato, a confronto della grandezza delle asset class tradizionali. “Gli asset crittografici sono qui per restare… ma il processo di integrazione nei servizi tradizionali richiede tempo”, ha affermato Maan “penso ci sarà una crescita come asset class, anche se non credo alla narrazione per la quale le criptovalute ‘conquisteranno il mondo'”.
Un motore di crescente adozione, secondo Maan, potrebbe essere il fatto che i principali investitori in criptovalute, oggi, sono giovani con asset molto meno significativi rispetto alle generazioni più anziane che detengono il grosso della ricchezza; in futuro, però, i giovani investitori di oggi potrebbero destinare crescenti porzioni dei loro asset in questo ambiente.