La Banca centrale europea si appresta ad entrare in riunione, avendo dalla sua parte una diminuzione dell’inflazione a febbraio e un’economia dell’Eurozona che sembra dare segnali di ripresa economica. Anche se dalla conferenza stampa di giovedì non ci si aspettano radicali trasformazioni dall’approccio dipendente dai dati, alcune indicazioni sulle possibili tempistiche del taglio dei tassi potrebbero arrivare dalle proiezioni economiche aggiornate. Una revisione al ribasso dell’inflazione attesa, in particolare, potrebbe suggerire come gli economisti dell’Eurotower potrebbero essere più propensi a ritenere improbabile un’inversione di tendenza su quella che finora è stata una traiettoria sostanzialmente discendente per gli aumenti dei prezzi.
A febbraio l’inflazione attesa nell’Eurozona è del 2,6%, in calo di due decimali rispetto al dato annuo di gennaio – con una più decisa decelerazione nella principale economia del blocco, quella tedesca (da 3,1 a 2,7%).
Ciononostante, hanno ricordato gli analisti di Ebury, le aspettative di tagli ai tassi di interesse da parte della Bce sono diminuite, con solo circa il 20% di probabilità di un taglio ad aprile e nessuna piena valutazione di un taglio nei mesi successivi. La Bce, comunque, potrebbe mantenere la sua posizione favorevole ai tagli, sebbene le probabilità di un taglio ad aprile siano diminuite, con una possibile mossa ritardata a giugno, hanno affermato da Ebury.
Con la riduzione delle aspettative sull’entità dei tagli ai tassi “le valutazioni appaiono molto più ragionevoli e non troppo distanti dalla nostra previsione di base di tre tagli per quest’anno”, ha commentato Konstantin Veit, Portfolio Manager di Pimco, “anche se i dati sull’inflazione in arrivo suggeriscono che il processo di disinflazione nel breve termine potrebbe essere più rapido di quanto previsto in precedenza, le implicazioni per l’inflazione a medio termine sono meno chiare”.
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Nel corso della conferenza stampa, le valutazioni che saranno fatte sull’andamento dei salari, una variabile chiave per la banca centrale, saranno attentamente esaminate”, hanno aggiunto gli analisti di Ebury, “è probabile che l’euro trarre spunti da qualsiasi segnale riguardante la discussione sui tagli” e “qualsiasi menzione che le prime conversazioni siano state avviate, o lo saranno a breve, potrebbe essere interpretata come un segno di inclinazione accomodante e mettere una certa pressione al ribasso sull’euro”.
“Se la Bce dovesse attendere gli accordi salariali in primavera prima di iniziare a invertire la rotta, il primo taglio potrebbe non arrivare entro aprile. Ciò significa che nel secondo trimestre si potrebbe parlare solo di 25 punti base di tagli”, ha affermato Martin van Vliet, Global macro strategist di Robeco, anche se lo scenario base resta di un primo taglio da 50 punti per l’asset manager. A spingere l’ipotesi di un taglio più modesto, tuttavia, è che “salari vischiosi” (che salgono più del previsto) e “dati migliori sulla crescita degli Stati Uniti”, accrescono nella Bce il timore di “iniziare la discesa troppo presto”.
“E’ probabile che, alla luce del recente dato sull’inflazione core di febbraio sopra le attese, la Lagarde ribadisca la linea attendista prima di iniziare la fase di taglio dei tassi in estate, puntualizzando la necessità di verificare l’andamento delle negoziazioni salariali in pubblicazione a fine aprile”, ha affermato il chief global strategist di Intermonte, Antonio Cesarano, per il quale la Bce rivedrà al ribasso l’inflazione al 2025 di un decimale portandola sull’obiettivo del 2%.
“Per la Bce, l’attenzione sarà concentrata sulle nuove previsioni dello staff e sulle indicazioni fornite”, hanno dichiarato gli analisti di Bank of America, “prevediamo che il messaggio sarà basato sulla dipendenza dai dati e consideriamo corretti i circa 90 punti base di tagli previsti per il 2024”. Dal punto di vista operativo, “continuiamo a preferire le posizioni lunghe rispetto agli Stati Uniti nel tratto medio (2-3 anni) così come nell’area a lungo termine (compressione della curva 10-30 anni in euro rispetto agli Stati Uniti)”.