È tempo di earning season, la stagione degli utili delle società americane. Da venerdì 14 ottobre sarà il turno delle grandi banche statunitensi a rendere pubblici i risultati ottenuti nel corso del terzo trimestre dell’anno. Cosa aspettarsi? La previsione degli analisti, secondo un articolo del Financial Times, è che, molto probabilmente, si assisterà a un significativo aumento degli accantonamenti, dal momento che il rialzo dei tassi di interesse fa temere per un aumento dei prestiti inesigibili.
Crescono i crediti deteriorati
Gli accantonamenti previsti saranno ad ogni modo di gran lunga inferiori a quelli effettuati dagli istituti di credito all’inizio della pandemia di coronavirus nel 2020, quando aumentarono le riserve di decine di miliardi di dollari per prepararsi a uno shock economico che fu ampiamente evitato grazie a stimoli monetari e fiscali senza precedenti. Ora, con una domanda di prestiti ancora in crescita, le banche si stanno preparando alla possibilità che l’aumento dei tassi di interesse rallenti l’economia e provochi un aumento delle perdite sui crediti – una preoccupazione che ha già intaccato i prezzi delle azioni bancarie quest’anno.
Accantonamenti in aumento
Secondo le stime degli analisti raccolte da Bloomberg le sei maggiori banche statunitensi per attività – JPMorgan Chase, Bank of America, Citigroup, Goldman Sachs, Wells Fargo e Morgan Stanley – accantoneranno collettivamente circa 4,5 miliardi di dollari in riserve per perdite su prestiti nei risultati del terzo trimestre. Si tratterebbe del terzo trimestre consecutivo di aumento degli accantonamenti per perdite su crediti da parte delle banche.Gli investitori cercheranno anche di capire se le banche registreranno perdite sui prestiti per le operazioni di leveraged buyout che si sono impegnate a finanziare ma che non sono ancora riuscite a vendere a terzi. Nel secondo trimestre, le banche hanno registrato centinaia di milioni di dollari di perdite mark-to-market. JPMorgan, Morgan Stanley, Citi e Wells Fargo renderanno noti gli utili il 14 ottobre, seguiti da BofA il 17 ottobre e Goldman il giorno successivo.
Picco degli utili vicino?
L’indice bancario KBW è sceso di circa il 22% nel 2022, a fronte di un calo di circa il 20% dell’indice di riferimento S&P 500. Il calo riflette le preoccupazioni per l’aumento dei prestiti e per l’aumento dei tassi di interesse. Il calo riflette il timore che un maggior numero di prestiti vada in sofferenza, anche se l’aumento dei tassi di interesse aiuta gli istituti di credito a incrementare il reddito netto da interessi – la differenza tra quanto le banche pagano per i depositi e quanto guadagnano dai prestiti e da altre attività. Gli investitori in titoli bancari, un gruppo mai incline a “godersi il momento”, stanno già guardando oltre le buone notizie e “si preoccupano che ci stiamo avvicinando al picco degli utili”, hanno scritto gli analisti di Autonomous Research.