I certificati d’investimento sono uno strumento di diversificazione dei portafogli sempre più diffuso anche tra i consulenti finanziari, anche in Banca Generali. Un mercato sempre più ampio e affollato dove, se da un lato c’è un panorama di scelta e varietà di prodotto in crescita, dall’altro orientarsi e trovare gli strumenti giusti per le proprie esigenze può essere una sfida sempre più ardua.
Lo dicono i numeri Acepi (Associazione Italiana Certificati e Prodotti di Investimento), aggiornati alla fine del terzo trimestre 2024. Queste cifre mostrano collocamenti per 18,317 miliardi di euro, su 1.411 diversi ISIN. Le proiezioni per l’intero 2024 invece, indicano volumi per quasi 24,5 miliardi di euro (su quasi 1.900 strumenti diversi), rispetto ai 25,76 miliardi del 2023 (su 1.576 prodotti).
Un 2024 ancora ricco di emissioni, con volumi in calo solo marginale dopo i record del 2023 e una varietà di ISIN e strumenti ancora in aumento a livelli senza precedenti.
L’AI di Banca Generali, una bussola nell’oceano dei certificati
Per questo, anche per i professionisti della consulenza, è necessario potersi avvalere dei migliori strumenti in grado di fare da bussola nell’oceano dei certificati. Un aiuto per identificare e scegliere strumenti che si adattino al 100% alle necessità di diversificazione dei portafogli dei loro clienti.
È questo l’obiettivo che si è prefissa ormai da anni Banca Generali, con il suo BG certificate hub. Si sta parlando di un servizio ad architettura aperta che punta a mettere nelle mani dei private banker del Leone un’ampia scelta di prodotti d’investimento. Prodotti strutturati e strumenti sempre più avanzati e innovativi per identificare le soluzioni su misura atte a diversificare i portafogli dei clienti. E a implementarle con il timing migliore.
L’ultimo esempio in questo senso è stata l’implementazione di un chatbot basato sull’intelligenza artificiale. Lo strumento è all’interno della dashboard dei certificates, e monitora l’andamento dei prodotti sul mercato secondario.
“Da sempre siamo attenti a un uso innovativo e massiccio della tecnologia al servizio dei consulenti e dei clienti”, spiega Melania D’Angelo, responsabile della direzione del risparmio amministrato di Banca Generali. “Vogliamo aiutare i nostri banker a ottimizzare sempre di più il loro tempo, semplificando la ricerca dei prodotti, in modo che possano dedicarsi alla relazione con il cliente”.
“La nuova chatbot AI presente in dashboard certificate è un esempio tangibile di questo sforzo. Attraverso questo strumento, il consulente può interrogare in autonomia la dashboard certificate. Inoltre, può ricevere rapidamente informazioni sulle caratteristiche e le performance dei certificati collocati dalla banca sul primario e presenti sul mercato secondario”.
Nuove funzioni all’interno della “BG certificate dashboard”
Alla chatbot sono state affiancate nuove funzioni all’interno della BG certificate dashboard, come l’analisi della potenziale performance dei certificate a seconda di numerosi ipotetici scenari.
Innovazione e soluzioni su misura non riguardano però solo i servizi e gli strumenti a disposizione dei consulenti, ma anche i prodotti veri e propri, con la ricerca di struttura nuova e sempre più personalizzate sulle esigenze dei clienti. Nel 2024 in questo senso, spiegano da Banca Generali, hanno riscosso particolare attenzione i certificati a struttura magnet. Si tratta di prodotti pensati per avere un funzionamento particolarmente flessibile, grazie alla possibilità di ridurre la barriera di rimborso anticipato in modo dinamico. Per questo, i certificati con effetto magnet possono offrire una maggiore probabilità di ottenere rendimenti anche in contesti di mercato sfavorevoli.
“L’interesse dei clienti per prodotti sempre più personalizzati e diretti a diversificare i portafogli sono confermate dai numeri record della nostra piattaforma BG certificate hub nel 2024”, aggiunge D’Angelo. La piattaforma registra infatti “volumi di collocamento superiori a 1,3 miliardi di euro e più di 450 diversi ISIN. E a fianco dei collocamenti tramite offerta pubblica, sono cresciuti anche i private placement. Più del 20% di collocato è stato diretto a questa soluzione su misura, una conferma della volontà di fornire delle soluzioni sempre più a misura di cliente”.