Nell’anno che copre il periodo dal primo luglio 2021 al 30 giugno 2022 il fatturato delle vendite globali di arte contemporanea è stato di 2,7 miliardi di dollari. Il dato è in leggero calo rispetto ai 2,73 miliardi di dollari dell’anno precedente (-1,1%), secondo il report 2021-2022 di Artprice. Questo segmento rappresenta una quota del 17,6% del mercato totale dell’arte in asta. L’artista che ha prodotto più fatturato in asta è Jean Michel Basquiat con un volume di vendite pari a 268.048.572 dollari con appena 88 lotti venduti. A seguire Bansky le cui vendite hanno generato 127.794.344 dollari per 1.062 lotti e Yoshitomo Nara con aggiudicazioni per 106.387.163 dollari a fronte di 552 opere.
Ma è il segmento degli artisti ultracontemporanei (artisti con meno di 40 anni) che si sta affermando come la tendenza di mercato in crescita esponenziale. In termini di volumi, le vendite in asta di opere di questi giovani artisti hanno realizzato 419 milioni di dollari di cui 200,9 milioni di dollari nei primi sei mesi del 2022. Complessivamente questo sub-segmento dell’arte contemporanea è pari al 2,7% del fatturato globale delle aste di arte. Quali sono gli artisti ultracontemporanei che hanno generato le vendite più alte? Matthew Wong, scomparso nel 2019 all’età di 35 anni, che con due opere, “The night watcher” e “Green room” realizzate rispettivamente nel 2018 e nel 2017, ha superato per ben due volte a New York la soglia dei 5 milioni di dollari (premi inclusi).
Soglia superata anche dall’artista Avery Singer con l’opera “Happening” del 2014. A seguire è l’artista Christina Quarles la cui l’opera “Night fell upon us up on us” del 2019 è stata aggiudicata a ben oltre i 4 milioni dollari sempre in asta a New York.
La seconda tendenza del mercato che emerge dal report di Artprice sono le artiste donne che nel periodo considerato sembrano aver raggiunto la consacrazione dei collezionisti. Per la prima volta nella storia delle aste, le artiste donne hanno generato più fatturato degli uomini e i loro prezzi sono più alti (livelli di aggiudicazione). Infatti, nella classifica di Artprice relativa ai giovani artisti sotto i 40 anni in base al loro fatturato d’asta del primo semestre 2022 ci sono ben sette giovani donne nelle prime dieci posizioni.
Tra queste compaiono Ayako Rokkako, Flora Yukhnovich, Avery Singer, María Berrío, Anna Weyant, Christina Quarles e Loie Hollowell, tutte nate dopo il 1980. A spingere le opere di queste giovani artiste sono le grandi gallerie e le case d’asta che promuovono i loro lavori a un pubblico di altrettanto giovani appassionati e investitori in cerca di opere dalla veloce valorizzazione e monetizzazione. Si tratta di un fenomeno che fa parte del più ampio movimento derivato dal black lives matter che ha acceso i riflettori sugli artisti trascurati dal mercato dell’arte e ora in piena valorizzazione.
La terza tendenza che emerge dai dati di Artprice è quella degli nft e dell’arte digitale. Anche se in questo caso, diversamente dalle due precedenti, le notizie sono un po’ meno buone. Gli nft di opere artistiche dopo appena due anni dal loro ingresso nel mercato secondario dell’arte hanno registrato una forte contrazione di quasi -46% (da 110,5 milioni di dollari a 60 milioni) quale conseguenza del calo di valore delle criptovalute che si è registrato nell’ultimo periodo. Dei 277 nft messi all’asta nel primo semestre 2022, il 65% è stato venduto per un prezzo medio di 47.000 dollari, mentre i 225 nft messi in vendita nell’anno precedente hanno registrato un prezzo medio di circa 520.000 dollari.
Nella prima metà del 2022, il miglior risultato di vendita in asta di nft è stato di 1,38 milioni di dollari per Living Architecture: Casa Batlló (2022) di Refik Anadol battuto a New York. A seguire il lavoro di Robbie Barrat “AI generated nude” (2018) aggiudicato per 841.317 dollari a Londra e IX Shells con “Beyond recognition, beyond recognition” (2022) battuto per 189.000 dollari a New York. Per questi autori, non sono sostenuti direttamente dalle gallerie, in quanto operano le loro vendite direttamente sui market place, le grandi case d’asta che li intercettano operano una legittimazione del loro lavoro al grande pubblico.
Da questa larga panoramica internazionale sull’arte contemporanea e sugli artisti ultracontemporanei in particolare viene fuori la quasi totale assenza dell’Italia il cui mercato pesa appena lo 0,6% con un fatturato complessivo di 15.584.219 dollari. L’arte contemporanea nel nostro paese non può vantare il sostegno delle principali istituzioni pubbliche e dei grandi musei. È questa è una controtendenza del settore.