L’ammontare complessivo della manovra è pari a 35 miliardi di euro
Flat tax, Superbonus, Definizione agevolata delle controversie. Queste sono solo alcune delle principali misure che hanno trovato ingresso nella legge di Bilancio 2023
Legge di bilancio 2023: i principali punti
Secondo il ministro dell’economia Giorgetti, a commento della Legge di Bilancio 2023 recentemente approvata, il bilancio “rispetta gli impegni presi con gli elettori e ha maturato prima la fiducia dei mercati e delle istituzioni europee e ora ancora più importante, quella del Parlamento”.
Ebbene, a guardare da vicino gli aspetti principali della manovra emerge che:
- l’ammontare complessivo della manovra è pari a 35 miliardi di euro, di cui 21 miliardi di euro sono stati stanziati per interventi contro il caro bollette a favore di famiglie e imprese
- verrà portato all’80% l’aumento dell’indennità per il congedo parentale ad entrambi i genitori
- sul fronte delle pensioni per il 2023, è confermato lo schema di anticipo pensionistico che consente di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica (quota 103)
- sul versante caro energia, è stata introdotta una riduzione dell’aliquota Iva al 5% per il teleriscaldamento per il primo trimestre 2023 e la riduzione al 10% dell’Iva sul pellet per il prossimo anno
- lato imprese, rifinanziata la misura “Nuova Sabatini” per sostenere gli investimenti privati e il Fondo di garanzia per le Pmi, sono state altresì prorogate al 2023 le agevolazioni in favore delle imprese localizzate nel Mezzogiorno e nelle Zone economiche speciali
- sono stati detassati per i dipendenti i premi produttività con aliquota al 5% fino a 3.000 euro
- è stata proroga per il 2023 l’agevolazione per l’acquisto della prima casa per i giovani under 36
- dal 1 gennaio 2023 la soglia per l’uso del contante salirà da 1.000 a 5.000 euro
- Superbonus: confermata a partire dal 1 gennaio 2023 la rimodulazione del bonus dal 110 per cento al 90 per cento.
Le principali misure fiscali
Sono numerose le misure che avranno un impatto sul fronte fiscale. Le più rilevanti delle quali sono volte a ridurre il cuneo fiscale e a tentare di alleggerire il carico sui lavoratori, in specie partita Iva e forfettari.
Tregua fiscale
A partire dal 31 marzo 2023 è prevista la cancellazione delle cartelle per importi non superiori a mille euro, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015.
Sarà, inoltre, possibile fruire della rateizzazione (fino a 5 anni) dei pagamenti fiscali non effettuati nel 2022 senza aggravio di sanzioni e interessi. Si tratta di una misura pensata per coloro che, a causa dell’emergenza Covid, caro bollette e difficoltà economiche, non hanno versato le tasse.
Prevista, inoltre, una mini sanzione del 3% sui debiti del biennio 2019-2020.
Imprese e misure per il Mezzogiorno
Per favorire gli investimenti nelle regioni del Sud Italia, sono confermate per il 2023 le agevolazioni per le imprese, tradotte in credito d’imposta e incentivi. Sono inoltre previste misure agevolative per le imprese che intendono investire in ricerca, sviluppo e innovazione nelle regioni meridionali.
Non entrerà in vigore nemmeno nel 2023 la plastix tax e la sugar tax, la cui implementazione, evidentemente, slitterà forse all’anno successivo.
Rivista, invece, la disciplina per l’accesso al regime di contabilità semplificata con l’innalzamento da 400 mila a 500 mila euro di ricavi e compensi per le imprese aventi per oggetto prestazioni di servizi, e da 700mila a 800mila per le imprese aventi per oggetto altre attività. Inoltre, previsto l’innalzamento dal 3 al 6 per cento della deducibilità delle quote di ammortamento dei fabbricati strumentali.
Flat tax
Flat tax incrementale per i lavoratori al 15% con una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40.000 euro. Più nel dettaglio, i contribuenti che non applicano il regime forfetario potranno applicare un’imposta sostitutiva del 15% su una base imponibile, pari alla differenza tra il reddito d’impresa e di lavoro autonomo determinato nel 2023 e il maggiore dichiarato nei tre anni precedenti, ridotta di un importo pari al 5% di tale ultimo ammontare.
Flat tax al 15% per autonomi e partite Iva che dichiarano ricavi fino a 85 mila euro. Tuttavia, in caso di superamento del limite massimo di 100 mila euro, compensi o ricavi, è prevista l’immediata cessazione degli effetti dell’agevolazione.
Criptoattività
Vengono ricondotte alla categoria di redditi diverse le plusvalenze e gli altri proventi realizzati attraverso operazioni di rimborso o cessione onerosa, permuta o detenzione di criptovalute, per un valore non inferiore complessivamente a 2 mila euro.
I componenti positivi e negativi che risultano dalla valutazione delle cripto-attività non concorrono alla formazione del reddito ai fini Ires e Irap.
Per il calcolo delle plusvalenze e minusvalenze può essere considerato il valore di acquisto delle cripto-attività possedute alla data del 1° gennaio 2023 a condizione che il predetto valore sia assoggettato ad una imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, nella misura del 14 per cento.
Definizione agevolata
Oltre alla definizione agevolata delle controversie tributarie il contribuente ha la facoltà di optare per la rinuncia agevolata, entro il 30 giugno 2023, alle controversie tributarie pendenti in Corte di Cassazione in cui è parte l’Agenzia delle entrate.
La rinuncia che avviene mediante definizione transattiva con la controparte riduce a un diciottesimo del minimo previsto dalla legge le sanzioni.