Idrogeno che passione: l’energia rinnovabile piace. A patto che…

Le prospettive per il mercato dell’idrogeno sono promettenti, grazie anzitutto alla crescente consapevolezza circa il suo utilizzo: positivo, se prodotto con metodi che rispettano l’ambiente; migliorabile, se estratto mediante l’utilizzo di combustibili fossili. Come investire nella materia prima?

“È il momento giusto per sfruttare il potenziale dell’idrogeno, che svolgerà un ruolo chiave in un futuro energetico pulito, sicuro e conveniente”. Si esprimeva così l’Agenzia internazionale dell’energia, Iea, nel report del giugno 2019 dal titolo The future of the Hydrogen, anticipando le basi per lo sviluppo odierno.
Il mercato dell’idrogeno crescerà ad un tasso annuo composto del 9,45% entro il 2027, con il mercato della produzione di idrogeno che dovrebbe toccare i $210,85 miliardi nei prossimi sei anni. Sono queste le stime pubblicate da Market Research Future (MRFR) nel rapporto “Hydrogen generation market” a rimarcare l’interesse per una delle materie prime potenzialmente più interessanti sul mercato.

La creazione dell’idrogeno: blu o verde?

La principale questione, quando si parla di impiego dell’idrogeno come fonte di energia, è essenzialmente l’assenza dell’elemento H2 in natura. Il processo di estrazione più comune si lega alla molecola di metano (CH4) che tuttavia, in fase di separazione dell’H2 dagli altri elementi, libera carbonio (C). Per ottenere idrogeno pulito è dunque necessario intervenire in altro modo: o applicando una tecnologia capace di catturare l’anidride carbonica che deriva dal processo di scissione della molecola di metano (idrogeno blu); oppure intervenendo su una molecola di acqua (H2O) tramite energia elettrica, capace di separare l’H2, liberando ossigeno (O) non dannoso per l’ambiente (idrogeno verde).

Come investire? Gli interessi di fondo

L’interesse ad investire nella produzione dell’idrogeno, deriva anzitutto dalle dinamiche di domanda e di offerta. Il crescente consumo di energia mondiale, assieme con i nuovi investimenti in ambito rinnovabile, alimentano la crescita del mercato e spingono a compiere passi avanti nell’attività di ricerca e sviluppo in ambito di energie sostenibili.
Anche le azioni intraprese dai singoli governi spingono gli investimenti nella produzione di idrogeno sostenibile. In particolare, secondo il rapporto “Clean Hydrogen Market – Global outlook and forecast 2021-2026” di ResearchAndMarkets.com, rilasciato lo scorso 22 giugno, Germania, Francia, Spagna, Paesi Bassi e altri Paesi hanno già pubblicato una strategia nazionale per l’efficientamento energetico e, in particolare, per l’idrogeno pulito. L’Europa, essendo partita prima nel processo di transizione energetica, presenta un vantaggio competitivo rispetto ad altri mercati, Stati Uniti in primis. Bruxelles ha predisposto lo strumento del Recovery and resilience facility, che potrebbe arrivare a mobilitare fino a 675 miliardi di euro, di cui il 37% da destinare a progetti che consentiranno la transizione green.
Nel dicembre 2020, il Consiglio europeo ha inoltre chiesto supporto alla Commissione Ue nella promozione nel piano di sviluppo dell’idrogeno, esortandola a delineare una tabella di marcia di crescita al 2030.

La proposta di UniCredit per puntare sull’idrogeno

Nell’ambito delle energie rinnovabili, UniCredit ha lanciato sul mercato italiano una nuova serie di prodotti a tema sostenibilità e megatrends. Si tratta di certificati Benchmark Open End su indici tematici, principali responsabili del cambiamento epocale che viviamo. Tra i principali focus: idrogeno, biotecnologie e sostenibilità.
Con la prima emissione, Benchmark Open End su Hydrogen Select Index (DE000HV8BNV5), il prodotto UniCredit va a replicare l’omonimo indice Hydrogen Select Index.
Il prodotto si rivolge a clienti privati, con conoscenze e/o esperienze di livello medio su prodotti finanziari, con un orizzonte d’investimento di medio periodo. L’orizzonte di tempo consigliato è di 5 anni.
“Nelle sue svariate applicazioni, dall’industria alla chimica e ai trasporti pubblici e privati, sono numerose le aziende che investono in ricerca e sviluppo di tecnologie per la produzione, lo stoccaggio e il trasporto di idrogeno, con processi a minor impatto ambientale. Per coloro che credono nell’idrogeno come fonte di energia alternativa nell’ambito della transizione energetica, UniCredit Bank AG mette a disposizione nuovi Benchmark Open End Certificate”.
I prodotti della nuova emissione replicano linearmente un indice tematico, senza una data di scadenza. Questi prodotti, precisa l’emittente, rappresentano l’impegno di UniCredit di mettere a disposizione degli investitori una gamma di soluzioni sempre più completa: oltre ai Certificate di Investimento, come i Cash Collect ed i Bonus, ed i prodotti a leva, come i Covered Warrants ed i Turbo, si arricchisce di prodotti lineari legati ad un particolare megatrend.

 
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