Fidelity: le opportunità di un wealth management al femminile

In occasione della giornata internazionale della donna, Donatella Principe e Jona Memaj di Fidelity International, asset manager capitanato da donne, offrono, in esclusiva per i lettori di We Wealth, qualche consiglio di investimento e di supporto alle donne che vogliono conquistare il mondo della finanza.

Il mito che la finanza sia un mondo dominato dagli uomini si sta sbiadendo e Fidelity è portabandiera nel perorare questa causa, essendo capitanata da donne. Il sesto senso e altre peculiarità dell’universo femminile possono giocare a favore anche nel campo degli investimenti e ne è ben consapevole il team in rosa del quarto asset manager globale al mondo, che in occasione della festa della donna ha voluto offrire qualche consiglio in esclusiva per i lettori di We Wealth.
In particolare, Donatella Principe, director, market and distribution strategy, e Jona Memaj, senior sales manager, in qualità di portavoce esperte, hanno illustrato la view di Fidelity International sui mercati finanziari per i prossimi mesi e come posizionare investimenti e portafogli, presentando anche qualche suggerimento per gestire clienti donne e per aiutare le donne della finanza ad emergere.

LA VIEW SU MERCATI E INVESTIMENTI PER I PROSSIMI MESI

Premio per il rischio, diversificazione e qualità al giusto prezzo: sono queste le tre parole chiave identificate da Donatella Principe per comporre il mantra per gli investimenti del 2019.
L’esperta spiega che il 2019 sarà fortemente condizionato dagli Usa e dalla Cina. Certamente per la guerra commerciale, ma anche per due fattori specifici:

  • in America dall’intensità della politica monetaria. Nonostante la Fed sia tornata più colomba, permane un disallineamento rispetto alle ottimistiche attese del mercato;
  • in Cina l’attenzione sarà concentrata su modi e intensità dell’azione di contrasto del rallentamento economico messa in campo da Pechino.

Infine, in Europa, dove già il rallentamento economico è evidente – la crescita dell’Eurozona è stata pari allo 0,2% su base trimestrale e all’1,2% su anno e l’inflazione core resta ferma all’1,2%, – l’attenzione rischia di essere catalizzata soprattutto da fattori esogeni di natura politica: le elezioni a maggio, la Brexit e il rischio di una nuova crisi in Italia.

A fronte di questo scenario, i 3 elementi che dovrebbero guidare gli investimenti quest’anno sono:

  1. il premio per il rischio.In un contesto in cui la volatilità è tornata protagonista, ciò che conta davvero di un investimento è quanto il rendimento ripaga per il rischio che si sta assumendo”, chiosa Principe;
  2. la diversificazione. Dopo anni di investimenti effettuati sulla scia di mode e scommesse concentrate su pochi titoli, come i FAANMG, la dispersione delle valutazioni crea opportunità di avere portafogli robusti che diversificano le fonti di rischio;
  3. la qualità al giusto prezzo. A parere di Principe è finita l’epoca del “compro per moda a qualunque prezzo” e, al contrario, siamo in una fase in cui è opportuno non solo comprare la cosa giusta ma anche acquistarla al giusto prezzo.

Come concretizzare dunque queste linee guida nella costruzione e nel posizionamento dei portafogli del 2019?

IL POSIZIONAMENTO DEI PORTAFOGLI FIDELITY PER IL 2019

In un ciclo che matura, il nostro approccio è rimanere costruttivi ma con grande cautela”, dichiara Jona Memaj.
Riguardo ai temi core la casa di gestione globale continua a puntare su prodotti multi-asset, obbligazionari short duration e sul tema delle cedole come stabilizzatore psicologico della volatilità del mercato.
La parte dinamica del portafoglio modello di Fidelity International è rappresentata dai fondi tematici, ovvero trend d’investimento di lungo termine, come la demografia, i consumi, la tecnologia ma anche temi socialmente responsabili come l’investimento in aziende che si occupano di gestione dell’acqua e dei rifiuti.
Continuiamo a credere anche alla crescita economica della Cina, che pensiamo non possa mancare nei portafogli dei nostri clienti”, conclude Memaj.

SUGGERIMENTI PER GESTIRE CLIENTI DONNE

A proposito di SRI, ESG e cautela, le donne tendono ad essere più sensibili a queste tematiche, commenta la senior sales manager di Fidelity International. E se la finanza comportamentale di genere definisce un approccio agli investimenti più rischioso e propenso al guadagno nel breve per gli uomini, per le donne questo si dimostra più conservativo e orientato alla protezione nel tempo del risparmio. Le donne che investono sono generalmente più coscienziose e pazienti, capaci di sacrificare un guadagno istantaneo per mantenere stabile l’investimento nel medio/lungo periodo, approccio che cammina a braccetto con i temi d’investimento di lungo periodo sopra elencati. “Le donne spesso sono meno esperte, ma più disponibili a capire e dunque più propense ad affidarsi a un professionista che le guidi nella scelta di investimenti orientati alla sicurezza, alla gestione del rischio e alla pianificazione finanziaria a lungo termine”, spiega Memaj.

LE OPPORTUNITÀ PER UN WEALTH MANAGEMENT “AL FEMMINILE”

Si aprono dunque moltissime opportunità per il wealth management “al femminile” e il consiglio di Donatella Principe, per spingere altre donne a rompere il “soffitto di cristallo” di questo mondo che sembrava prerogativa maschile, è percepire il proprio essere differente come un punto di forza e non come un punto di debolezza. E, soprattutto, avere fiducia nel fatto di non essere sola. “Le donne tendono a combattere in modo individuale le proprie battaglie. Dovremmo essere più aperte a quel modello di fratellanza che gli uomini hanno costruito nel tempo”, conclude la director, market and distribution strategy.
Concorda su questo aspetto anche Jona Memaj, che aggiunge: “undici anni fa ero l’unica donna all’interno del desk operativo dove la mia carriera in questo settore ha avuto inizio. C’è stato un cambio di passo importante in questo senso e in questo Fidelity è stata precursore. Nel ruolo di donna e mamma, è fondamentale avere il supporto della propria azienda e capire realmente l’esigenza di conciliare al meglio lavoro e famiglia, senza la necessità di fare sconti su impegno e aspettative di performance. Il consiglio che mi sento di dare alle donne è quello di non emulare i colleghi uomini, perché il valore aggiunto deriva dalle sinergie che emergono dalle differenze che ognuno di noi porta”.

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