Il 2024 alla fine è andato meglio del previsto e per il 2025 gli scenari macroeconomici si profilano più positivi rispetto a quelli che gli investitori hanno dovuto fronteggiare negli ultimi anni. Non mancano sulla scena fattori negativi come tensioni commerciali e rischi geopolitici che potrebbero fare aumentare lo spread nel 2025, ma a livello globale il contesto macroeconomico è caratterizzato da tassi in calo, inflazione sotto controllo e crescita il che induce a pensare che le obbligazioni societarie offriranno rendimenti superiori a quelle governative e all’altezza delle aspettative degli investitori sul reddito fisso. In particolare “Continuiamo a ravvisare un forte valore relativo nei titoli finanziari, e gli spread elevati nonché la natura a tasso variabile dei titoli asset-backed (Abs) europei li rendono diversificatori sempre più interessanti” è il commento di Eoin Walsh Partner, Portfolio Management di TwentyFour Vontobel Institutional Clients.
Le proiezioni per il 2025 della società non mancano di potenziali fattori trainanti del mercato che già suscitano l’interesse degli investitori. Anche se l’inflazione continua a preoccupare e ci sono elementi di incertezza sulla nuova amministrazione Trump, le elezioni in Germania e la guerra, il lato positivo evidenziato dagli economisti del gruppo è che l’economia globale appare solida, le banche centrali hanno avviato cicli di riduzione dei tassi e i bilanci di imprese, famiglie e banche godono generalmente di buona salute.
Reddito fisso 2025: lo scenario macroeconomico è solido, ma con rischi significativi
A prescindere dal contesto macroeconomico secondo il team Portfolio Management (PM) di TwentyFour vari rischi minori potrebbero trasformarsi in criticità più rilevanti. Tuttavia i nuovi dazi non dovrebbero minare una crescita globale solida. In particolare per gli Usa con un progressivo rallentamento le stime di crescita sono intorno al 2-2,5% mentre l’andamento debole nell’Eurozona dovrebbe attestarsi ad un valore medio dell’1% e poco più per Uk (tra 1 e 1,25%). Per la Cina, invece, la previsione di crescita è compresa tra 4,25 e 4,5%.
Le prossime mosse di Fed, Bce e Boe
Man mano che le politiche di Trump diventeranno più chiare e si renderanno disponibili nuovi dati sull’andamento dell’inflazione e della disoccupazione è probabile che i mercati inizieranno a scontare i tassi terminali del ciclo, il che, secondo gli economisti, contribuirà a normalizzare la curva e a riportare i rendimenti degli Ust decennali al di sopra dei tassi di riferimento. Per gli economisti è plausibile che la Fed possa effettuare una riduzione dei tassi al 3,75-4,0% nel corso del 2025.
Per l’Europa il team presume che Bce sia in grado di tagliare i tassi in modo più aggressivo rispetto alle altre banche centrali, con uno scenario di base di tagli di 100-125 pb nel 2025. A sostegno di questa prospettiva viene previsto un calo dell’inflazione core al livello target del 2% della Bce verso la fine del prossimo anno, con i prezzi dell’energia che dovrebbero rimanere stabili. Viene inoltre sottolineato che con l’euro in calo verso la parità con il dollaro Usa, l’Eurozona potrebbe essere soggetta a un’inflazione importata che potrebbe ostacolare l’andamento del taglio dei tassi. Prospettive incerte sulle mosse della Boe, banca centrale inglese, a seguito di un’ampia varietà di fattori in campo, con stime comprese tra i valori della Fed e di Bce.
Aspettare una correzione delle obbligazioni corporate non è prudente
I tassi di default dei titoli corporate rimarranno vicini ai livelli attuali, sostenuti da elevati saldi di liquidità e da alti margini di interesse. I default dei titoli Hy statunitensi dovrebbero attestarsi in un intervallo compreso tra il 3 e il 3,5%, mentre le proiezioni per i titoli Hy europei sono più elevate, intorno al 4-4,5%.
Per quanto riguarda gli spread l’attesa è che il differenziale tra gli spread di banche e società si riduca ulteriormente. Rendimenti interessanti, liquidità inutilizzata a sostegno di ogni nuova emissione, tassi in calo ed economia globale che appare solida spingono ad investire e a non attendere correzioni delle obbligazioni corporate, è la considerazione degli esperti.
Gli ABS europei, una soluzione per diversificare
Ottimismo sul segmento degli Abs europei e previsione di risultati positivi per i Residential mortgage-backed securities (Rmbs) e le Collateralised loan obligation (Cclo), favoriti dal perdurare di rendimenti interessanti e dalla solida performance del collaterale sottostante, mentre il rallentamento dei tagli ai tassi dovrebbe sostenere una robusta domanda di asset a tasso variabile.
Reddito fisso 2025, come scegliere tra rendimenti e spread
Per il team i rendimenti elevati, sia in termini nominali che reali, dovrebbero sostenere una robusta domanda di reddito fisso ed eventuali sell-off significativi di spread creditizi dovranno probabilmente confrontarsi con una solida offerta. La conclusione è che nel 2025 i migliori rendimenti corretti per il rischio si troveranno nei portafogli in sovrappeso sul credito, ma con un rating medio elevato e una duration degli spread creditizi relativamente ridotta.