In un mondo dominato da incertezze geopolitiche e inflazione in lieve risalita, gli investitori rimangono sulle spine. Proteggere il capitale è quindi l’obiettivo primario. Proprio in una simile situazione, trovare un investimento con una protezione completa, potrebbe liberare gli investitori da ulteriori incertezze. A questo ha pensato Bnp Paribas con la sua ultima emissione di certificati, che comprende 15 Equity Protection su singoli titoli azionari italiani ed europei, con scadenze tra il 23 dicembre 2030 e il 23 dicembre 2031. Questi certificates appartengono alla categoria a capitale protetto, ovvero vantano un fattore di protezione a scadenza pari al 100%. Insomma, indipendentemente dai movimenti del mercato e anche nel caso di un forte ribasso del sottostante, alla data di scadenza l’investitore riceverà almeno l’importo nozionale (100 euro).
Ma non solo, a scadenza gli investitori riceveranno il capitale di partenza aumentato della performance del sottostante, se positiva, con Effetto Leva, che va dall’1 x all’1,6x a differenza del ISIN selezionato. Questo significa che nel caso in cui la performance del sottostante sia migliore rispetto al valore iniziale, allora alla data di scadenza il certificato pagherà 100 euro più un importo commisurato all’effetto leva della performance positiva del sottostante.
Prendiamo un esempio pratico, ovvero il certificate dedicato a Eni (ISIN: NLBNPIT2BD88), a scadenza, ovvero il 23/12/2031, l’investitore potrà trovarsi di fronte a due possibili scenari:
- nel caso in cui il sottostante avrà un valore maggiore rispetto a quello iniziale, ovvero maggiore di 13,3200 euro, allora l’investitore otterrà l’intero capitale nominale di investimento, quindi 100 euro, più un importo commisurato a 1,6 volte (Effetto Leva) la performance positiva del sottostante. Ad esempio, qualora la performance di Eni sia pari a 15,3200, ovvero con un incremento del 15% del valore iniziale, il certificate a scadenza pagherà €124 (€ 100 + (15% x 1,6)).
- invece, nel caso in cui il sottostante avrà un valore inferiore o pari rispetto a quello iniziale, allora a scadenza il certificate pagherà solo l’importo nozionale, pari a 100 euro.
Guardando invece all’intera gamma dei quindici nuovi Equity Protection Certificates, le tematiche spaziano dal settore bancario italiano, con, tra le altre, UniCredit, Intesa Sanpaolo e BPER, ma anche al settore assicurativo con aziende come Axa e Allianz e, chiaramente, un focus sull’energia con Eni ed Enel.