Wall Street ha scommesso tutto sulla decisione della Federal Reserve, e ha fatto bene. Il maxi taglio della Fed, che potrebbe essere solo il primo per quest’anno, ha scatenato il toro che ha iniziato a trottare su tutte le borse mondiali. In forte rialzo, dopo un periodo di sali e scendi, è anche l’indice S&P 500 che è salito dell’1,7% nella giornata di giovedì 19 settembre, superando per la prima volta quota 5.700.
Eppure, non tutti i titoli sono uguali e, dopo un periodo di leggere incertezze, a tornare in testa è stato proprio il tech. Il taglio di 50 punti base da parte della Fed ha fatto ripartire la propensione al rischio degli investitori e, a beneficiarne, sono stati soprattutto i titoli delle società di semiconduttori come Nvidia, che ha guadagnato il 4% e Intel, che è cresciuta dell’1,8%.
Insomma, ora che il mercato sembra essere di nuovo sulla buona strada, gli investitori sono tornati a guardare lontano e a investire in quelle aziende in grado di definire i trend del futuro. Ma per coloro che preferiscono investire in maniera indiretta sul comparto azionario, UniCredit viene in soccorso con una nuova serie di certificati Low Barrier Cash Collect Worst-Of che permettono di guardare al futuro e investire nei grandi titoli statunitensi, ma con una barriera profonda per proteggersi anche nel caso di incertezze del mercato.
Un esempio? All’interno della nuova gamma, UniCredit ha sviluppato un paniere proprio dedicato a tre grandi titoli tech statunitensi che sembra abbiano tutte le carte necessarie per definire il futuro: Intel, società produttrice di semiconduttori e microprocessori, il colosso statunitense per la creazione di microchip Nvidia e Snap, che offre una lente privilegiata sul mondo di domani (ISIN: DE000HD8SY14).
Dalla teoria alla pratica: come funziona il certificato dei trend del futuro
Il certificato prevede un premio mensile condizionato dell’1,70%, con effetto memoria, per un potenziale rendimento annuo superiore al 20%. La barriera a premio è posta al 60% del valore iniziale dei tre titoli, quindi l’investitore riceve il premio mensile se nelle date di osservazione il sottostante, facente parte del paniere e con la performance peggiore, non registra un ribasso superiore al 40% dal suo valore iniziale. Grazie all’effetto memoria i premi non corrisposti vengono pagati successivamente, alla prima data di osservazione in cui la condizione viene soddisfatta.
Il certificate, che fa parte della nuova famiglia di 11 panieri di azioni, ha una durata di quaranta mesi, con scadenza fissata al 20 gennaio 2028, ma prevede il rimborso anticipato già a partire dal terzo mese, cioè da dicembre 2024. Il rimborso anticipato è anche favorito dal meccanismo Step-Down, per cui il livello di rimborso diminuisce del 5% ogni cinque mesi, fino ad arrivare al 80% del valore iniziale dei sottostanti.
A scadenza, se il certificato non è scaduto anticipatamente, sono possibili tre diversi scenari:
- Se tutte le azioni del basket sono pari o superiori al livello barriera premio (60%), allora l’investitore riceve il valore nominale (100 euro), oltre al premio del periodo e agli eventuali premi in memoria;
- Se invece almeno uno dei titoli sottostanti quota al di sotto della barriera premio, ma pari o sopra alla barriera capitale (50%), allora lo strumento rimborsa solo il valore nominale (100 euro);
- Infine, nel caso in cui anche solo una delle tre azioni è inferiore alla barriera capitale, il Certificate rimborsa un valore inferiore a 100 EUR, pari alla performance del sottostante peggiore, con una perdita sul capitale investito.
Da osservare, infine, che nessuna delle tre azioni sottostanti di questo certificato è in euro, essendo tutte e tre scambiate in dollari, ma non è un problema. Infatti, lo strumento gode dell’opzione Quanto, ovvero i sottostanti in valuta diversa dall’euro non sono esposti al rischio di variazione dei tassi di cambio.
Una gamma che supera i confini statunitensi
Guardando invece all’intera gamma dei nuovi Low Barrier Cash Collect Worst-Of, i premi mensili vanno da un minimo dello 0,53% fino a un massimo dell’1,70%, per un rendimento potenziale annuo che può arrivare quindi a superare il 20%. La barriera premio è posta al 60%, mentre quella a capitale al 50%. Le tematiche spaziano dai big dei chip, come Nvidia e Stmicroelectronics, fino alle banche italiane di Piazza affari, passando anche per il settore automobilistico e hi-tech.