La convinzione circa la centralità delle tematiche di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (Esg) nell’approccio di investimento di player istituzionali e intermediari finanziari è (e rimane) ai massimi storici. A evidenziarlo è l’ultimo ESG Global Study di Capital Group, condotto su un campione di 1130 investitori globali in 24 paesi tra maggio e giugno 2024. In particolare, sono cinque i punti chiave emersi dalla ricerca, arrivata al suo quarto anno di pubblicazione consecutivo: la capacità degli strumenti Esg di rappresentare una costante in un mondo volatile, la maggiore scelta di strategie multi-tematiche, l’interesse nei confronti dell’AI, l’entrata in scena di nuovi rischi per gli investimenti a causa dell’intelligenza artificiale e, infine, le sfide aperte da temi come la geopolitica e il contesto macroeconomico. Approfondiamoli nel dettaglio.
1. L’adozione Esg rimane stabile in un mondo volatile
Primo e chiarissimo punto emerso dalla ricerca di Capital Group è il fatto che l’adozione dell’Esg rimane su livelli record: ben il 90% degli intervistati dichiara di considerare centrali i temi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance nel proprio approccio agli investimenti (come nel 2023). “Questo mostra una forte convinzione nell’Esg, man mano che queste strategie entrano in una fase di crescita più matura a seguito della loro rapida evoluzione da nicchia a mainstream” si legge nello studio. È in particolare l’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) quella cui appartiene il maggior numero di sostenitori dell’Esg, con il 94% del campione a favore; seguono l’Asia-Pacifico (93%) e il Nord America (75%).
Un impegno che origina principalmente dalla necessità di garantire la conformità ai requisiti normativi (centrale per il 68% degli intervistati), di gestire finanziariamente i rischi materiali Esg (54%) e di aver identificato opportunità di investimento Esg (50%). L’ostacolo principale all’adozione? Stranamente non il greenwashing, di cui “abbiamo probabilmente superato la fase peggiore” come racconta un direttore degli investimenti di un fondo pensione australiano, anche se “il pendolo ora oscilla dall’altro verso: non ci sono più molte affermazioni audaci da parte delle aziende”. Una preoccupazione che è andata calando dall’inizio dell’osservazione nel 2021 (dal 57% al 42%) e che potrebbe in parte aver spinto la maggiore adozione delle strategie Esg.
2. Gli investitori si orientano verso strategie multi tematiche
Dallo studio emerge inoltre come le tematiche Esg vengano privilegiate all’interno di strategie multi tematiche. “L’appetito degli investitori per un’esposizione diversificata a diversi temi ha spinto la domanda per strategie Esg multi tematiche” spiegano gli esperti di Capital Group. Infatti “metà degli intervistati prevede di aumentare le allocazioni a strategie Esg multi tematiche nei prossimi due o tre anni, specie nelle aree Asia-Pacifico ed Emea (55%) rispetto al Nord America (30%)”. I benefici? Ecco i principali tre, secondo gli intervistati: “la diversificazione, il potenziale per rendimenti corretti per il rischio e l’impatto Esg più vasto”. Ma quali i temi più importanti? A interessare maggiormente è la transizione energetica (67% del campione), il cambiamento climatico (52%), salute e benessere (29%); chiudono i temi legati alla diversità e all’inclusione (10%).
3. Gli investitori guardano all’AI per affrontare le sfide dei dati Esg
La coerenza e l’affidabilità dei dati Esg rappresentano la principale sfida per l’adozione Esg, tema evidenziato da più della metà del campione, evidenzia lo studio. Sebbene i dati legati alla sfera ambientale siano stati maggiormente oggetto di interesse, migliorando sensibilmente in termini di volume e standardizzazione, quelli legati alla sfera sociale mancano ancora di misurabilità e comparabilità. Per risolvere questi ostacoli, gli investitori vedono nel rapido sviluppo dell’intelligenza artificiale una speranza per risolvere tali problematiche. Tuttavia, solo il 10% degli intervistati utilizza attualmente l’AI per analizzare i dati Esg, anche se oltre la metà afferma di volerlo fare in futuro.
4. L’aumento dell’AI introduce nuovi rischi Esg per gli investimenti
Tuttavia, nell’AI gli intervistati vedono anche dei rischi legati ai temi Esg, specie per quanto riguarda la sfera della sostenibilità sociale. Sei persone su dieci vedono infatti nell’impatto sociale dell’intelligenza artificiale il rischio “S” più concreto per i prossimi 12 mesi. Altro tema cruciale introdotto dalla maggiore adozione dell’AI riguarda la protezione dei dati e la privacy, citata da tre quarti del campione. Infine, seguono temi legati al consumo energetico e ai diritti dei lavoratori.
5. Rischi geopolitici e macroeconomici in primo piano con le elezioni globali
I rischi geopolitici sono considerati un freno significativo per l’Esg, specie in ottica di quanto avviene in Ucraina e a Gaza, oltre che delle crescenti tensioni fra Cina e Stati Uniti, tanto che “alcuni clienti che si sono recati da noi recentemente ci hanno fatto considerare nuovi temi, come la necessità di investire nella produzione di armi per difendere la democrazia” ha affermato un manager di uno studio assicurativo nederlandese.
Gli investitori temono inoltre che politiche e regolamenti Esg possano essere soggetti a cambiamenti, poiché quest’anno oltre metà della popolazione mondiale è stata chiamata al voto. Attualmente, anche l’alta inflazione e i tassi di interesse rappresentano una sfida per i temi Esg. Per affrontare questi rischi, più della metà (55%) del campione è alla ricerca di strategie attive; ciò suggerisce che gli investitori valutano l’abilità dei gestori attivi di poter potenzialmente trarre vantaggio delle opportunità di mercato e di poter gestire proattivamente i rischi.
Tutti i grafici sono fonte Capital Group.