In Italia la febbre per le obbligazioni non è ancora finita. Mentre negli ultimi giorni la volatilità statunitense ha portato a un calo deciso dei rendimenti obbligazionari – con il Treasury a 2 anni in discesa di 11pb e quello a 10 anni di 9pb – le richieste per il Btp Più hanno sorpreso il mercato in positivo. L’emissione ha raggiunto un importo complessivo di 14,9 miliardi di euro, con oltre 450.000 contratti e un taglio medio di quasi 33.000 euro. Numeri superiori all’ultimo Btp Valore, che a maggio 2024 aveva chiuso con oltre 11 miliardi. I numeri dell’emissione indicano un afflusso di ordini superiore all’ultimo BTP Valore, che nel primo giorno d’offerta a maggio 2024 aveva permesso allo Stato di incassare 3,7 miliardi per poi chiudere il totale con oltre undici miliardi.
In linea con questo chiaro interesse, UniCredit ha appena lanciato sul mercato italiano la quarta emissione obbligazionaria dedicata al pubblico retail da inizio anno. La forte richiesta da parte degli investitori italiani è infatti un chiaro segnale dell’interesse e della ricerca di soluzioni che possano garantire, allo stesso tempo, una protezione del capitale e rendimenti interessanti, soprattutto per fronteggiare livelli di inflazione ancora elevati.
Il nuovo bond è negoziabile direttamente sul mercato Mot e Bond-X di Borsa Italiana a partire dal 10 marzo. In offerta fino al 26 marzo, l’obbligazione retail cumulative callable, come suggerisce il nome stesso, prevede la possibilità di rimborso anticipato annuale – in base alle necessità dell’emittente – e un tasso annuo lordo pari al 4,5%, pagato in un’unica soluzione alla scadenza o alla data di rimborso anticipato.
La nuova emissione di Unicredit prevede una scadenza a 13 anni, ovvero il 10 marzo 2038.
Questo bond è pensato per investitori che cercano un rendimento certo nel lungo periodo e sono disposti a mantenere il titolo fino alla scadenza. La possibilità di rimborso anticipato lo rende meno prevedibile rispetto a un classico titolo di Stato, ma la cedola fissa del 4,5% rappresenta un’attrattiva interessante in un contesto di tassi ancora incerti.
Bond a rendimento fisso: come funziona?
La nuova obbligazione UniCredit in negoziazione diretta (ISIN: IT0005638371) sul mercato Mot e Bond-X, dal 10 al 26 marzo, sarà disponibile a prezzo di emissione pari al 100%, ovvero 1.000 euro. Il nuovo bond retail cumulative callable è caratterizzato da una durata di 13 anni e, come suggerisce il nome stesso, un tasso fisso annuo pari al 4,5%. Questo significa che a scadenza, ovvero a marzo 2038, l’investitore otterrà un rimborso pari al valore nominale (1.000 euro), oltre all’importo pari al valore del tasso annuo lordo moltiplicato per 13 anni, ovvero pari al 58,5% del valore nominale. In totale, quindi, il rimborso sarà pari a 1585 euro lordi per ogni obbligazione.
Tuttavia, come anticipato, l’obbligazione prevede la possibilità di rimborso anticipato annuale in base alla necessità dell’emittente. Ovvero, qualora UniCredit decidesse di rimborsare il bond al quarto anno, ovvero a marzo 2029, l’importo di rimborso sarà pari al valore nominale oltre a un importo pari al valore del tasso annuo lordo moltiplicato per quattro anni, pari quindi al 18,00% (180 euro lordi per ogni obbligazione), per un rendimento totale di 1180 euro.
A marzo 2038, l’importo di rimborso sarà pari al 100% del valore nominale, ovvero 1.000 euro, mentre durante la vita dell’obbligazione il prezzo seguirà le condizioni di mercato e potrà essere differente rispetto al valore nominale. É infatti importante ricordare che i prezzi dei bond dipendono da vari fattori, come i tassi di interesse e il merito creditizio dell’emittente. In tal senso, le quotazioni varieranno in base alle condizioni di mercato di volta in volta in essere e pertanto potranno essere differenti rispetto al valore nominale: nel caso di vendita sul mercato secondario prima del 10 marzo 2038 il prezzo delle obbligazioni potrebbe essere significativamente inferiore al prezzo di acquisto.
Se, ad esempio, i tassi di interesse dovessero muoversi al rialzo, anche se non è previsto un simile movimento nel breve termine, ne conseguirebbe una diminuzione del prezzo sul mercato secondario delle obbligazioni.
Per sua natura, la nuova obbligazione è soggetta al rischio di credito dell’emittente e al rischio di fluttuazioni di prezzo sul mercato secondario. Nel caso in cui UniCredit non sia in grado di adempiere agli obblighi connessi, gli investitori potrebbero perdere in parte o del tutto il capitale investito.
Per saperne di più, visita il sito di UniCredit