14 fondazioni di origine bancaria associate ad Acri effettuano oggi investimenti sostenibili, mentre 10 affermano di aver avviato valutazioni in merito
La decisione di implementare tale tipologia di strategie è legata principalmente alla volontà di gestire in modo efficace i rischi finanziari
Francesco Bicciato: “gli approcci della finanza sostenibile possono rappresentare uno strumento utile per rafforzare il ruolo naturale delle fondazioni nella promozione dello sviluppo economico e sociale del nostro Paese”
I vantaggi dell’sri: più rendimenti, meno rischi
In generale, secondo i ricercatori, la decisione di implementare strategie di investimento sostenibile e responsabile è legata principalmente alla volontà di gestire in modo più efficace i rischi finanziari, ma anche di ottenere rendimenti migliori, di mitigare il rischio reputazionale e di allinearsi al contesto normativo di riferimento, specialmente in ambito europeo. Le strategie sri più diffuse sono l’impact investing, le esclusioni, gli investimenti tematici e l’adesione a convenzioni internazionali. Inoltre, le 14 fondazioni sopracitate effettuano investimenti “mission related” (correlati alla missione), con progetti focalizzati principalmente nel settore dell’housing sociale.
Investimenti alternativi, equity e corporate bond
Secondo Stefano Gaspari, amministratore unico di MondoInvestor, inoltre, le principali asset class “per le quali vengono adottate strategie sri da parte delle fondazioni sono gli investimenti alternativi e, a seguire, l’equity e il corporate bond”. Per quanto riguarda il primo fronte, la motivazione potrebbe essere legata al fatto che le fondazioni hanno dedicato già da tempo risorse in settori come quelli della produzione di energia rinnovabile, ma anche “in progetti di microfinanza, private equity e venture capital legati al territorio, o ancora di housing sociali”, conclude Gaspari.
Ma quali sono gli ambiti in cui le fondazioni potrebbero incrementare ancor di più il proprio impegno sul fronte green? Stando allo studio, si parla innanzitutto di innalzare la porzione di attivo patrimoniale gestito secondo strategie d’investimento sostenibile (ora compresa tra lo 0 e il 25%), di approfondire il confronto con le imprese investite e l’esercizio del diritto di voto per promuovere pratiche aziendali più sostenibili, e di divulgare più informazioni sul tema.