Stessi volti in cima alla classifica dei miliardari asiatici. Le 20 famiglie più ricche detengono 463 miliardi di dollari. Somma in aumento di 10 rispetto all’anno scorso. E dunque, secondo l’ultima classifica pubblicata da Bloomber al primo posto c’è Mukesh Ambani.
Il cittadino indiano con sua moglie e tre figli vive in un grattacielo di 27 piani chiamato Antilia ed è a capo di Reliace industries ( è la più grande compagnia privata indiana con un fatturato di circa 19,976 miliardi di dollari americani e profitti che superano i 2 miliardi. È stata fondata dal magnate indiano Dhirubhai Ambani nel 1966). Il miliardario sta cercando di trasformare il colosso industriale in un titano della tecnologia.
Ambani ha 63 anni e diversi investitori nei mesi scorsi hanno iniziato a chiedere chi sarà il suo successore. Per mesi in India si è speculato sul fatto che il magnate stesse lavorando su una nuova struttura dove i suoi 3 figli avrebbero avuto una rappresentanza uguale. Gli eredi hanno studiato in università americane e tornati in patria hanno iniziato subito ad avere ruoli sempre crescenti all’interno dell’azienda del padre. La questione del passaggio generazione della famiglia
Ambani è di vitale importanza visti gli errori del passato. Nel 2002 morì a causa di un ictus il padre,
Dhirubhai Ambani senza lasciare un testamento. Questo scatenò una faida tra i due fratelli. Fù la madre che nel 2005 riuscì a trovare una mediazione, lasciando l’attività d’impresa a
Mukesh e le iniziative in campo finanziario al fratello,
Anil. E dunque per questo per la famiglia
Ambani è fondamentale questa volta programmare un passaggio generazionale ben dettagliato. Questa famiglia ha accresciuto così tanto la sua ricchezza da essere più del doppio rispetto a quella della seconda classificata, i
Kwok di Hong Kong. Questi hanno la Sun hung kai (nata nel 1972) che lavora nel settore immobiliare. I figli hanno assunto il controllo dell’impresa di famiglia nel 1990 quanto il padre morì. Al terzo posti ci sono i
Chearavanont (Tailandia) con 31,7 miliardi di dollari. La società, la Charoen pokphand group è arrivata alla 4° generazione e continua a perseguire la missione della famiglia. Al quarto posto gli
Hartono (Indonesia) con 31,3 miliardi di dollari e la proprietà della Djarum, bank central Asia. Al quinto posto troviamo la famiglia
Lee della Corea del Sud che ha la proprietà della Samsung e una ricchezza di 26,6 miliardi. Al sesto posto gli
Yoovidhya con il gruppo Tcp (Red Bull) e 24,2 miliardi di dollari di ricchezza. Il fondatore morì nel 2012 e il figlio ne prese le redini diventandone l’amministratore delegato. Al settimo posto i
Cheng con 22,6 miliardi di dollari e la proprietà della Chow tai fook, una gioielleria con sede ad Hong Kong. Oltre a questa la famiglia controlla anche una società immobiliare e di infrastrutture, New word development. All’ottavo posto i
Mistry con 22 miliardi di dollari e la Shapoorji pallonji group arrivata alla 5° generazione. Al nono posto
Pao con 20,2 miliardi e il suo Bw group. E infine al 10° posto
Sy con 19,7 miliardi e l’Investmenti Sm.
Secondo la classifica di Bloomber alcune famiglie hanno visto la loro ricchezza crescere, altre, a causa del covid hanno registrato un declino. Questo ha riguardato soprattutto chi aveva affari nel settore immobilare. I Chearavanonts hanno perso più di 6 miliardi di dollari, mentre i Kwoks di Hong Kong 5.