- Il cash della Berkshire Hathaway ha toccato la cifra record di 189 miliardi di dollari nei primi tre mesi dell’anno, a fronte dei 167,6 miliardi di fine 2023
- Debach (eToro): “Storicamente, tra i record di liquidità di Buffett e i successivi ribassi dei mercati è passato del tempo, con il mercato che ha continuato a crescere”
Warren Buffett sta accumulando una montagna di liquidità: il cash della sua Berkshire Hathaway ha toccato la cifra record di 189 miliardi di dollari nei primi tre mesi dell’anno, a fronte dei 167,6 miliardi di fine 2023. La società “detiene una posizione in contanti e in titoli del Tesoro degli Stati Uniti molto superiore a quanto la saggezza convenzionale riterrebbe necessaria”, ha recentemente ammesso l’oracolo di Omaha nella sua lettera annuale agli investitori. Tra le ragioni citate vi è il desiderio di consentire alla Berkshire di mantenere la sua capacità di reazione “a catastrofi finanziarie di una portata oltre ogni esperienza finora vissuta”. Ma anche l’effettiva mancanza di opportunità per comprare aziende a valutazioni interessanti. Ad ogni modo, gli ultimi 20 anni insegnano come le decisioni del guru di aumentare la liquidità siano in genere state seguite da un calo a Wall Street (basti pensare allo scoppio della bolla delle dot-com o alla crisi dei subprime). C’è dunque da preoccuparsi?
L’accumulo di liquidità di Buffett
“Per sette trimestri consecutivi, la liquidità di Berkshire Hathaway è cresciuta, raggiungendo nuovi massimi storici negli ultimi tre”, racconta a We Wealth Gabriel Debach, market analyst di eToro. “Nonostante ciò, il mercato azionario ha registrato un aumento di circa il 50% negli ultimi sette trimestri e del 25% negli ultimi tre. È chiaro che i mercati azionari non siano economici, spinti da valutazioni elevate dei titoli tecnologici. Tuttavia, prevedere un imminente crollo dei mercati basato esclusivamente sull’accumulo di liquidità da parte di Warren Buffett appare prematuro”, osserva l’esperto. Storicamente, tra i record di liquidità di Buffett e i successivi ribassi dei mercati è passato del tempo, con il mercato che ha continuato a crescere e ha sempre recuperato le perdite. “Il timing dei crolli dei mercati è sempre difficile da prevedere. Recentemente, abbiamo imparato che anche segnali come l’inversione della curva dei tassi, che avrebbe dovuto annunciare una recessione imminente, si sono rivelati ingannevoli: si è passati da quella che sembrava la recessione più telefonata della storia a una che non si è presentata affatto”, dice l’analista.
Perché investire nei mercati monetari
I rischi di mercato sono sempre presenti: dall’inflazione alla geopolitica, fino ai livelli insostenibili del debito pubblico. “Avere una riserva di liquidità elevata in risposta a questi rischi globali potrebbe rivelarsi una strategia prudente col senno di poi”, suggerisce Debach. Attualmente, tra l’altro, Buffett beneficia degli alti rendimenti del mercato monetario, che superano il 5% annuo. “È passato molto tempo da quando detenere liquidità era così redditizio. Questi rendimenti più elevati offrono a Buffett una maggiore serenità nel mantenere una cospicua riserva di contanti”, afferma l’analista. “Pertanto, se non si trovano opportunità d’investimento attraenti, potrebbe essere saggio considerare l’allocazione di una parte del portafoglio in strumenti di mercato monetario ad alto rendimento o depositi a termine. Sfruttare l’attuale contesto di tassi favorevoli potrebbe rivelarsi una decisione prudente e redditizia, massimizzando il ritorno sulla liquidità detenuta”, conclude Debach.
Cosa c’è nel portafoglio di Buffett
Ma cosa c’è nel portafoglio della Berkshire Hathaway? Secondo i dati raccolti da Visual Capitalist, Apple rimane la preferita di Buffett. Al primo trimestre 2024 il colosso di Cupertino costituiva il 39,7% del portafoglio totale della holding, con una valutazione di circa 150 miliardi di dollari. Da segnalare che l’oracolo di Omaha ha ridotto la sua partecipazione in Apple del 13% nei primi tre mesi dell’anno, passando da 905 milioni di azioni alla fine del 2023 a 790 milioni. Sebbene la maggior parte dei titoli siano americani (in primis Bank of America, che rappresenta il 10,7% del portafoglio, e American Express, che ne rappresenta il 9,7%) non mancano anche titoli giapponesi. Nel 2020 Berkshire ha infatti inserito in portafoglio cinque società commerciali nipponiche: Itochu Corporation, Marubeni, Mitsubishi, Mitsui e Sumitomo.

Fonte: Visual Capitalist