Ad esempio presentare le opzioni a disposizione in maniera tale che vengano accolte le migliori, senza limitare la effettiva possibilità di scelta, è alla base della teoria dei nudge o “spinta gentile” elaborata dall’economista USA e premio Nobel Richard Thaler. E un altro grande contributo in questo ambito è quello di Daniel Kahneman, psicologo insignito del premio Nobel per l’economia “per avere integrato risultati della ricerca psicologica nella scienza economica, specialmente in merito al giudizio umano e alla teoria delle decisioni in condizioni d’incertezza”. Si tratta di teorie molto articolate e da cui si può imparare tanto su come vengono effettuate le scelte tra l’incertezza e l’irrazionalità a cui nessuno è veramente immune: in questa sede, però, ci limiteremo a fare qualche esempio concreto sull’influenza derivante dall’emotività e dalla razionalità nelle scelte finanziarie.
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Programmare gli investimenti e gestire l’emotività
In linea di massima non è una soluzione ottimale tenere parcheggiata una grande liquidità per lungo tempo per poi decidere di investire tutto in una volta. È un comportamento più diffuso di quello che si crede. Il confronto con un consulente finanziario che ha analizzato le specifiche esigenze del cliente può prospettare soluzioni più adeguate, come quelle di programmare flussi di investimenti nel tempo, compatibili con la capacità di risparmio e con il profilo rischio-rendimento. In questo modo l’emotività ha un impatto meno dirompente sulle scelte finali. Programmare un piano di investimenti in maniera sistematica permette, infatti, di valutare investimenti anche in fasi di ribasso dei mercati e di cogliere opportunità che, altrimenti, sarebbero state scartate solo per ragioni emotive.
Il fai da te e l’eccesso di confidenza
È difficile padroneggiare tutte le informazioni necessarie per comporre un portafogli di investimento equilibrato. Di conseguenza l’emotività può giocare un ruolo importante sulle scelte finali cercando, più o meno consciamente, delle scorciatoie mentali. Si può essere, ad esempio, troppo confidenti nelle proprie capacità di selezionare gli investimenti presenti sul mercato, senza considerare che si è magari beneficiato solo di un momento positivo del mercato. Confrontarsi con un esperto permette di gestire le scelte di investimento con un approccio professionale e facilita il raggiungimento di soluzioni più in linea con le situazioni personali.
I cassetti mentali: rischi e opportunità
Ragionare per cassetti mentali può essere un vantaggio ma può presentare anche delle criticità; quest’ultima si può verificare quando trattiamo il denaro in maniera diversa a seconda della sua provenienza. Per semplificare: 1000 euro vinti alla lotteria avranno un valore diverso rispetto a 1000 euro guadagnati con il proprio lavoro. Così sarà più facile spendere i primi in qualcosa che non prenderemmo neanche in considerazione se dovessimo spendere i soldi guadagnati lavorando. Assegnare, invece, degli obiettivi concreti ai propri risparmi (come fare studiare i figli all’estero, acquistare una casa al mare o andare in pensione presto) aiuta dare le priorità più corrette alle proprie scelte finanziarie e a contenere gli sprechi.
In conclusione, l’emotività rischia di danneggiare gli investitori più dell’andamento dei mercati: per questo conoscerla e gestirla può essere molto utile