Il 2020 ha osservato una crescita dell’industria del private banking del +5,1%, con masse attestatesi sui 932 miliardi al 31 dicembre
L’outlook sul 2021 segna un’ulteriore impennata del 5% per il settore, che nei dati di Aipb potrebbe toccare i 978 miliardi di masse in gestione
Paolo Langé: “L’industria ha saputo fornire risposte immediate, facendo crescere la ricchezza finanziaria dei propri clienti a una velocità doppia”
Parallelamente, la quota di ricchezza delle famiglie benestanti (con una ricchezza finanziaria investibile superiore ai 500mila euro) servita dall’industria del private banking è impennata al 63%, dal 60% circa tra il 2016 e il 2018. Nell’ultimo quinquennio si parla dunque di un tasso di crescita medio annuo di tale valore del 4,4%, il doppio rispetto a quello relativo alle famiglie che si sono affidate a banche e reti non private, Poste e agenti (2,0%). Tornando sul focus sullo scorso anno, inoltre, l’allocazione del risparmio in investimenti finanziari diversi dai depositi si è attestata sui 28 miliardi pari al 77,7% del totale della nuova raccolta. Quanto al risparmio gestito, gli operatori del settore sono stati in grado di adattare le proposte d’investimento all’andamento dei mercati, portando a casa una raccolta netta positiva per +7 miliardi, contro il buco da -3 miliardi della controparte. Lo stesso vale per la raccolta amministrata (+8 miliardi), tra strumenti azionari e titoli di Stato, contro i -14 miliardi degli altri canali. A crescere è anche l’attenzione per i prodotti assicurativi (+13 miliardi), considerati utili per la tutela del patrimonio nelle fasi di incertezza e meno rischiosi.
“L’industria ha saputo fornire risposte immediate, facendo crescere la ricchezza finanziaria dei propri clienti a una velocità doppia”, continua Langé, sottolineando come il mercato continui “a mantenere un trend di sviluppo positivo” anche oltre le previsioni dell’associazione. “La pandemia non ha intaccato la propensione delle famiglie private a investire e gli operatori le hanno sapute accompagnare al meglio in questa difficile fase”, osserva Antonella Massari, segretario generale di Aipb. Poi conclude: “Il 2020 è stato un anno importante per l’industria italiana del private banking che si conferma leader rispetto agli altri canali distributivi per la gestione di ricchezza investita in prodotti finanziari diversi dalla liquidità. Oggi serve quasi un terzo della ricchezza investibile complessiva in Italia, sottraendola agli strumenti di deposito, in un contesto dove il numero di famiglie che hanno il 100% dei propri risparmi in liquidità tende a diminuire ma resta intorno al 46%”.