Armory Show: l'arte torna in presenza, e lo fa in grande stile

23.9.2021
Tempo di lettura: 5'
Si è tenuta dal 9 al 12 settembre la 27esima edizione dell'Armory Show, storica rassegna di New York dedicata all'arte contemporanea e moderna. 9 le gallerie italiane partecipanti
È passato poco più di un anno da quando il centro congressi Javits Center di New York, nel quartiere di Hudson Yards, ospitava le sale di un ospedale da campo allestito per fare fronte all'emergenza pandemica, salvo poi, solo pochi mesi fa, cambiare destinazione per inoculare ai cittadini della grande mela le prime dosi di vaccino disponibili. Oggi, la sua rinnovata funzione è il segno della ripartenza del panorama dell'arte della città: i suoi corridoi hanno accolto infatti i visitatori della 27esima edizione dell'Armory Show, storica fiera di arte contemporanea e moderna che dal 1913 anima la città durante la prima stagione dedicata all'arte in città, quella primaverile. Un cambio di location e di date, per l'Armory Show, tenutasi quest'anno dal 9 al 12 settembre in un'affascinante struttura, un moderno Crystal Palace di acciaio e vetro progettato dall'architetto James Ingo Freed e inaugurata nel 1986. Il mondo dell'arte torna in presenza, e lo fa in grande stile.

Courtesy: the Javits Center and the Armory Show.
Qualche numero dell'edizione? 212 le gallerie partecipanti da 37 paesi di tutto il mondo, con 42 new entry; 157 i partecipanti sia in presenza che online grazie alla nuova piattaforma digitale Armory Online, 44 dei quali internazionali (che, per esserci fisicamente, hanno affrontato i 14 giorni di quarantena necessari per entrare negli Stati Uniti). 3 i premi assegnati durante l'evento. 9 le gallerie italiane a partecipare: Cardi Gallery (Londra, Milano), Cortesi Gallery (Lugano, Milano), Galleria Lorcan O'Neill (Roma), Galleria d'arte maggiore g.a.m. (Bologna, Parigi, Milano), Massimo de Carlo (Milano, Hong Kong, Londra), Mazzoleni (Londra, Torino), P420 (Bologna), VISTAMARE | VISTAMARESTUDIO (Pescara, Milano), Luce Gallery (Torino).

Credits: Casey Kelbaugh.
Robuste anche le vendite riportate dai galleristi. Qualche esempio? David Zwirner, mercante di base a New York, Londra, Parigi e Hong Kong, ha annunciato l'acquisto di dipinti e opere su carta di Nate Lowman per un price range tra i 25 mila e i 280 mila dollari, così come la vendita di diversi lavori di Wolfgang Tillmans tra i 10 e i 100 mila dollari. Un dipinto di Jammie Holmes è invece stato acquistato da un museo cinese dalla galleria di Marianne Boesky (New York) per 65 mila dollari. Nota positiva anche per le gallerie latine, con la Galeria Nara Roesler (São Paulo, Rio de Janeiro, New York), con lavori di Vik Muniz e Julio Le Parc per 50-62 mila dollari. Astronomica la vendita di un dipinto di Jay DeFeo per 875 mila dollari, offerto dalla Marc Selwyn Fine Art (Beverly Hills) e aggiudicato già durante le prime ore della fiera. Risultati a sei cifre anche per Kasmin (New York), con un'opera di George Rickey a 225 mila dollari.

Credits: Casey Kelbaugh.

Courtesy: the Javits Center and the Armory Show.
Armory Show, qualche numero dalla 27esima edizione
Qualche numero dell'edizione? 212 le gallerie partecipanti da 37 paesi di tutto il mondo, con 42 new entry; 157 i partecipanti sia in presenza che online grazie alla nuova piattaforma digitale Armory Online, 44 dei quali internazionali (che, per esserci fisicamente, hanno affrontato i 14 giorni di quarantena necessari per entrare negli Stati Uniti). 3 i premi assegnati durante l'evento. 9 le gallerie italiane a partecipare: Cardi Gallery (Londra, Milano), Cortesi Gallery (Lugano, Milano), Galleria Lorcan O'Neill (Roma), Galleria d'arte maggiore g.a.m. (Bologna, Parigi, Milano), Massimo de Carlo (Milano, Hong Kong, Londra), Mazzoleni (Londra, Torino), P420 (Bologna), VISTAMARE | VISTAMARESTUDIO (Pescara, Milano), Luce Gallery (Torino).

Credits: Casey Kelbaugh.
Robuste anche le vendite riportate dai galleristi. Qualche esempio? David Zwirner, mercante di base a New York, Londra, Parigi e Hong Kong, ha annunciato l'acquisto di dipinti e opere su carta di Nate Lowman per un price range tra i 25 mila e i 280 mila dollari, così come la vendita di diversi lavori di Wolfgang Tillmans tra i 10 e i 100 mila dollari. Un dipinto di Jammie Holmes è invece stato acquistato da un museo cinese dalla galleria di Marianne Boesky (New York) per 65 mila dollari. Nota positiva anche per le gallerie latine, con la Galeria Nara Roesler (São Paulo, Rio de Janeiro, New York), con lavori di Vik Muniz e Julio Le Parc per 50-62 mila dollari. Astronomica la vendita di un dipinto di Jay DeFeo per 875 mila dollari, offerto dalla Marc Selwyn Fine Art (Beverly Hills) e aggiudicato già durante le prime ore della fiera. Risultati a sei cifre anche per Kasmin (New York), con un'opera di George Rickey a 225 mila dollari.
Credits: Casey Kelbaugh.
Il commento della direttrice, Nicole Berry
“Siamo grati alle gallerie e ai collezionisti che hanno partecipato a questa edizione”, ha commentato la direttrice Nicole Berry. “È gratificante ricevere feedback entusiasti riguardo il nostro nuovo spazio espositivo. Siamo stati elettrizzati nell'apprendere i volumi delle vendite, per tutti i diversi mercati presenti, così come nell'osservare colleghi e amici ritrovarsi insieme. Molti collezionisti ci hanno confessato di aver scoperto nuova arte e nuovi artisti nella nostra nuova casa, lo Javits Center”.
Credits: Casey Kelbaugh.
Credits foto di apertura: Casey Kelbaugh.