Sessantasei per cento. È questa la probabilità con cui le temperature medie globali potrebbero superare l’ambiziosa soglia di 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali – individuata dall’Accordo di Parigi del 2015 come il valore entro cui deve essere contenuto il riscaldamento globale per evitare gravi conseguenze per l’economia globale e il Pianeta – per almeno 12 mesi nei prossimi cinque anni. Ad affermarlo è l’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm), secondo cui tale scenario è sempre più certo: solo nel 2015, infatti, le chances erano prossime allo zero. Negli ultimi anni, anche le istituzioni finanziarie hanno compreso l’importanza di soluzioni di investimento che contribuiscano ad azzerare le emissioni inquinanti e contrastare il cambiamento climatico. Allo stesso tempo, anche gli investitori si sono resi conto che “Net Zero” rappresenta un’opportunità per i portafogli, oltre che per il Pianeta. Perché? E come coglierla al meglio? Lo abbiamo chiesto a Claudia Collu, Responsabile Azionario Globale di ANIMA Sgr.
Quali sono i vantaggi di investire in aziende Net Zero?
Uno dei motivi principali riguarda il fatto che la neutralità carbonica è ormai tra gli obiettivi principali dei governi di tutto il mondo. I capitali in gioco sono molto ingenti: basti pensare ai 1000 miliardi di euro di investimenti previsti dal Green Deal europeo. Le imprese legate al Net Zero sono inoltre favorite da politiche fiscali accomodanti e operano nei settori più innovativi, che presentano interessanti potenziali di crescita nel medio-lungo periodo. Infine, investire in queste aziende si traduce spesso in una diminuzione del rischio complessivo del portafoglio, in quanto esse sono più protette sia dai rischi fisici, connessi al cambiamento climatico stesso, sia da quelli di governance, di compliance o reputazionali. Inoltre, gli investimenti Net Zero sono coerenti con le esigenze valoriali di sempre più risparmiatori, interessati a contribuire alla salvaguardia del futuro del Pianeta.
Come si articola l’offerta di ANIMA Sgr in questo contesto?
A fine 2022 abbiamo lanciato Anima Net Zero Azionario Internazionale, una strategia dedicata agli investitori desiderosi di contribuire a mitigare i cambiamenti climatici e classificata ai sensi dell’articolo 9 della Sfdr. Il fondo è gestito attivamente, in modo che il profilo emissivo del portafoglio in termini di gas serra rapportato al fatturato sia allineato o migliore, su base annuale, di quello del suo benchmark, l’indice MSCI World Climate Paris Aligned.
Come vengono individuate le aziende Net Zero?
Per poter entrare a far parte dell’universo investibile del Fondo, gli emittenti devono appartenere alla lista SBTi (Science Based Target initivative) <1,5°, ovvero rientrare tra le società che si impegnano a contenere il rialzo della temperatura media globale entro tale limite; inoltre, esse devono essere classificate come sostenibili secondo l’approccio metodologico proprietario di ANIMA, che comprende diversi criteri di esclusione e di inclusione. L’universo di investimento che ne risulta è al tempo stesso molto selettivo sotto il profilo della sostenibilità ma anche in espansione, poiché il numero di aziende che aderiscono agli obiettivi della SBTi è in aumento.
Non solo fondi, tuttavia: quali sono le altre iniziative di ANIMA legate al Net Zero?
Siamo consapevoli che quando si tratta di investimenti sostenibili i risparmiatori sono alla ricerca di informazioni affidabili e sorrette da una solida base scientifica. Per questo motivo abbiamo lanciato Clima: obiettivo Net Zero, un corso online gratuito dedicato ai consulenti che vogliono supportare al meglio i propri clienti nel direzionare i capitali necessari al raggiungimento del Net Zero.
Articolo tratto dal numero di settembre del magazine We Wealth