Ras Al Khaimah, un nuovo rifugio per uhnwi?
La chiamano la Las Vegas del Golfo. In realtà è Ras Al Khaimah, “RAK” con maggiore semplicità. È un minuscolo emirato arabo a nord degli UAE, noto per la sua natura selvaggia e varia (aspetto non scontato in una zona desertica): alle spiagge bianche e palme si appaiano cime montuose e paesaggi a tratti alpini. Da qualche tempo, sotto la guida dello sceicco Saud (formatosi nel Michigan) e di sua figlia Sheikha Amneh Al Qasimi (Stanford Business School) l’emirato è diventato un approdo per miliardari meno chiassoso della vicina Dubai. Resterà così? Chissà. L’ambiziosa strategia degli investimenti diretti esteri prosegue, con un fiorire di ville e alberghi di lusso e decine di migliaia di imprese estere che si sono registrate presso la locale camera di commercio. L’ultima notizia su questo fronte racconta che una società di Las Vegas (Wynn Resorts Ltd) vi sta progettando un resort da gioco per un controvalore investito di 3,9 miliardi di dollari. Sunreef Yachts, il cantiere noto i suoi catamarani lussuosi amati da Nadal e Alonso, ha fatto sapere di volerne produrre anche a RAK, con un investimento iniziale di 30 milioni di euro.
«il governo guarderà al rendimento del capitale sotto molteplici aspetti»
Come parte della strategia per attrarre ricchezza, il governo starebbe pensando a un programma di rilascio visti o cittadinanza per chi è interessato a investire nel paese e negli UAE in generale. Lo scopo è quello di incentivare la permanenza stabile nel territorio. È in fase di sviluppo anche una zona franca per le società che trattano beni digitali. Izzat Dajani, ex banchiere senior di Goldman Sachs Group Inc. e fondatore del Ras Al Khaimah Investment and Development Office, fondo sovrano dell’emirato, rivela a Bloomberg che «il governo guarderà al rendimento del capitale sotto molteplici aspetti: il rendimento finanziario, il rendimento sociale e il rendimento culturale».
Visitatori record
Nel 2022 l’emirato ha registrato oltre 1,1 milioni di visitatori (+16% rispetto al 2021), per un + 40% dei turisti stranieri, provenienti soprattutto da Russia (con volo diretto), Kazakistan e Regno Unito, cui il governo spera di aggiungere presto la Cina. Il progetto Wynn Resorts si posizionerebbe tra le due principali destinazioni globali del gioco d’azzardo, Macao e Las Vegas. Tuttavia il gioco d’azzardo è vietato dalla religione islamica e ci si chiede se saranno ammesse deroghe. Secondo uno studio commissionato dal governo a Ernst & Young, che ha esaminato il potenziale impatto di un centro di gioco, RAK potrebbe potenzialmente quadruplicare il numero di turisti annuali entro il 2030, mentre la popolazione aumenterebbe di 250.000 unità, passando dalle attuali 400.000 a 650.000 (gli Emirati contano più di 9 milioni di abitanti in totale).
Ras Al Khaimah, dal real estate al turismo sostenibile
Fra gli hotel che già sono presenti nell’area figurano InterContinental Hotels Group, Mövenpick e Radisson. Le loro aperture hanno portato le camere a più di 8.000. Sono in cantiere altre 19 strutture, come Westin e Nobu, che nei prossimi anni aumenteranno le camere a 6.000. Molti di questi alberghi sono situati lungo la spiaggia, seguendo la classica idea esotica di mare, sole e sabbia. Tuttavia Ras Al Khaimah offre anche un tipo di turismo sportivo e naturalistico, a differenza di Dubai. Vi si può fare trekking, per esempio sulla catena di montagne che tracciano il confine con l’Oman o saltare a bordo di un bob. L’emirato vanta pure la Jais Flight, la zipline più lunga al mondo, con la quale si può provare il brivido di “volare” fino a toccare i 120-150 chilometri all’ora. Al di là del gioco d’azzardo e degli hotel lungo la costa, il paese non potrà trascurare lo sviluppo di questo tipo di turismo ecologico se è vero che entro il 2025 vuole diventare l’emirato più sostenibile, ed entro il 2030 il più vivibile.