Per neobank si intendono quelle app che offrono servizi bancari per clientela retail, sono state lanciate dopo il 2010 e sviluppano il loro modello di business prevalentemente su mobile
Secondo una ricerca Exon, una società di consulenza che gestisce un database globale di app di consumer banking, il numero di queste banche digitali nel mondo è triplicato dal 2017
Solo nel 2019, più di 70 neobank sono state attivate a livello globale. Ma secondo Exton potremmo essere (già) arrivati al livello di saturazione: nel 2020 si è registrato un rallentamento. Secondo quanto riportato dal sito Sifted, circa 30 neobank sono state lanciate durante la pandemia, tra cui Zelf, Daylight (una banca statunitense per membri LGBT +) e Tenpo in Cile.
Chime, con sede negli Stati Uniti, è in cima alla lista delle valutazioni globali con un prezzo di 14,5 miliardi di dollari, mentre la brasiliana Nubank con 30 milioni di utenti è in cima alla classifica per numero di clienti. Nel frattempo, la Kakao Bank della Corea del Sud ha raccolto la maggior parte dei fondi, attirando ad oggi investimenti per 2,5 miliardi di dollari.
Per le neobank è difficile riuscire a lavorare su più aree geografiche: solo 43 delle 300 analizzate da Exon riescono a operare su diversi paesi. Va contro la statistica il business di Revolut, che si è espanso in oltre 30 mercati e attualmente è leader in Europa per download di app. Anche le banche tradizionali oggi cercano di ritagliarsi il loro posto nell’industria: oggi il 27% delle banche digitali arrivano da banche tradizionali, con la creazione di app autonome, costruite su un’infrastruttura separata.