Città che alla luce della disruption tecnologica e dell’urbanizzazione sono chiamate a un profondo ripensamento “intelligente” di sé. Secondo uno studio di McKinsey, ogni anno 40 milioni di persone si spostano dalle campagne alle aree urbane per avere maggiori opportunità di lavoro e per avere accesso al network più vasto delle città. Di conseguenza, se già oggi circa il 50% della popolazione mondiale vive nelle città, questa quota è destinata a salire fino al 75% entro il 2050. A ciò si affianca la recente diffusione di modalità di lavoro da remoto più flessibili, che potrebbero arrivare a modificare la struttura stessa delle città. Con il 30-40% dei lavoratori dei Paesi Ocse in smart working, molti potrebbero infatti preferire vivere più lontano dai quartieri centrali.
Megatrend: titoli e fondi per puntare sulle infrastrutture
5 MIN
06 Agosto 2021
Condividi la news
Joe Biden ha messo in campo un maxi-piano da quasi duemila miliardi di dollari per finanziare nuove opere. Che occupano un importante capitolo di spesa anche nel NextGen Ue. Tutto si muove verso green e digitalizzazione: caratteristiche imprescindibili per le città del futuro
Ogni giorno che passa la terra è sempre più calda, la popolazione sempre più anziana, le città sempre più popolate. Il mondo sta cambiando e la pandemia sembra aver accelerato i trend già in atto prima del covid. Il minimo comun denominatore trasversale a queste dinamiche porta il nome di infrastrutture, la spina dorsale di tutte le economie: siano esse sociali, sanitarie, edilizie è evidente che l’umanità per stare al passo con il cambiamento ha esigenza di nuovi ponti siano essi materiali o immateriali.
Non a caso l’amministrazione Biden ha proposto un pacchetto fiscale da 1.700 miliardi di dollari incentrato proprio sul tema infrastrutturale. Le grandi opere green e digitali, del resto, sono al centro dei piani di spesa con cui i governi di tutto il mondo stanno cercando di rilanciare la crescita delle proprie economie. L’obiettivo di questi piani è infatti proprio quello di accelerare da una parte la transizione energetica verso tecnologie a basse emissioni di carbonio e dall’altra la trasformazione digitale dell’economia. A dirlo è Julie Arav, gestore del fondo DNCA Invest Beyond Infras & Trans B Eu, fondo che investe nelle infrastrutture secondo quattro direttrici d’investimento: i settori dell’energia, delle comunicazioni, dei trasporti e dell’edilizia. Qui, per gli investitori, le opportunità più interessanti.
La ricerca è stata fatta fra i fondi della categoria Morningstar Azionari Settore Infrastrutture che hanno nel nome il focus sulle nuove infrastrutture e utilizzando “Smart City” per le altre categorie. Fonte: Morningstar Direct. Dati aggiornati al 3 giugno 2021.
In primis, c’è il tema delle telecomunicazioni. La trasformazione digitale infatti passerà innanzitutto dall’installazione di reti di comunicazione fisse e wireless per soddisfare la crescente domanda di connettività. “Gli operatori di telecomunicazioni, così come le reti di torri giocheranno un ruolo chiave nello sviluppo e nel- la densificazione della rete 5G e nella promozione dell’IoT” afferma Arav. Sempre lato utility un altro tema interessante è poi quello energetico. “Vediamo molte opportunità sia nel settore della produzione di energia rinnovabile che in quello degli operatori di reti elettriche e gas, necessarie per integrare le nuove produzioni rinnovabili ma anche per lo sviluppo del mercato dell’idrogeno”. Infine, i trasporti sono e saranno un’area dell’economia che incanalerà molti capitali nei prossimi anni. “Le infrastrutture di domani saranno essenziali per sostenere la mobilità sostenibile attraverso, ad esempio, lo sviluppo di stazioni di ricarica per veicoli elettrici, batterie, soluzioni a idrogeno e veicoli autonomi” continua il gestore di DNCA che evidenzia come, sebbene l’impatto negativo della pandemia sul settore, le autostrade, le ferrovie e gli aeroporti rimarranno fondamentali per lo sviluppo economico delle città.
Fonte: elaborazione We Wealth su informazione raccolte dalle società di gestione del risparmio coinvolte nel sondaggio. Dati aggiornati al 30 giugno 2021
A fare queste considerazioni è Mario Amabile, investment specialist di Pictet Asset Management, leader nell’investimento nelle città del futuro tramite il fondo Pictet SmartCity. Amabile è dunque dell’opinione che con città più popolose e dai meno uffici si “potrebbe assistere a un passaggio dal tradizionale modello urbano monocentrico a modelli policentrici e ibridi, caratterizzati dalla presenza di centri secondari perfettamente autosufficienti, rendendo ancor più necessario l’investimento in infrastrutture”. La tecnologia reggerà la struttura di queste smart city, tramite due diversi basamenti: le infrastrutture digitali e gli edifici intelligenti. Per le prime si intendono i centri dati, le torri per il wireless e i dispositivi di rete, tutte aree, che secondo Amabile, che beneficeranno dell’incremento della generazione, della trasmissione e della memorizzazione di dati legato al maggior ricorso al lavoro da casa e al cloud computing. I secondi sono invece edifici votati a con- sumi energetici ottimizzati e sostenibili, la cui costruzione è favorita dalle politiche incentrate sugli edifici verdi di Europa e Stati Uniti. In questo ambito le opportunità, per l’analista di Pictet, non sono solo per le aziende del settore residenziale in senso stretto ma anche per i produttori di ascensori, impianti di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria, isolamento e sistemi elettrici. Quali inve- ce le opportunità a livello geografico? Nonostante la maggior parte delle aziende in quest’ambito siano quotate sul listino americano, le opportunità abbandono anche fuori dagli Stati Uniti. Per esempio in Asia. Sette delle 10 città più popolose al mondo risiedono in oriente, con Cina e India ai primi posti nelle classifiche globali per il numero di città con più di un milione di abitanti. “Questi numeri fanno sì che il potenziale di scalabilità derivante dall’introduzione e dalla replica di modelli di smart city è sicuramente considerevole, in un continente che vanta delle vere e proprie eccellenze del genere, come la città-Stato di Singapore” afferma Amabile che conclude: “Ogni mercato ha poi le sue specificità, il che consente di ritrovare approcci diversi al tema delle smart city. Per esempio, in Germania ci sono aziende leader nel settore delle ristrutturazioni volte a incrementare l’efficienza energetica degli edifici. Si tratta spesso di aziende che svolgono la loro attività anche con una chiave sociale, impegnandosi a rendere appartamenti dotati della tecnologia di ultima generazione alla portata di tutti e accessibili anche ai ceti meno abbienti”.
(Articolo tratto dal magazine We Wealth di luglio-agosto 2021)
Ogni giorno che passa la terra è sempre più calda, la popolazione sempre più anziana, le città sempre più popolate. Il mondo sta cambiando e la pandemia sembra aver accelerato i trend già in atto prima del covid. Il minimo comun denominatore trasversale a queste dinamiche porta il nome di infrastrut…
Caro lettore, per continuare ad informarti con i nostri contenuti esclusivi accedi o registrati!
Accedi RegistratiFai rendere di più la tua liquidità e il tuo patrimonio. Un’opportunità unica e utile ti aspetta gratuitamente.
Compila il form ed entra in contatto gratuitamente e senza impegno con l’advisor giusto per te grazie a YourAdvisor.