In Arabia Saudita non esiste un regime di imposta sul reddito individuale per le persone residenti
A spingere Mancini verso l’Arabia Saudita, tra le altre cose, siano state le condizioni fiscali particolarmente vantaggiose previste dal Regno del golfo Persico
Mancini e Pandora Papers
Era il 2021 e, poco dopo l’apertura dei dossier che rivelavano nomi di vip, sportivi, imprenditori, politici coinvolti nell’inchiesta Pandora Papers emergeva, tra gli altri, anche il nome di Mancini.
I resoconti dell’inchiesta portata avanti da un pool di giornalisti di inchiesta di tutto il mondo, svelava che Mancini allora allenatore della nazionale di calcio, attraverso la creazione di una serie di società offshore localizzate in paradisi fiscali, si parlava delle Isole Vergini, aveva trasferito ricchezze personali per sottoporre il proprio patrimonio a un’imposizione più vantaggiosa. Ebbene, a distanza di un paio di anni, l’allenatore torna a far parlare di sé anche, in questo caso indirettamente, per questioni fiscali-finanziarie.
Mancini sceglie l’Arabia Saudita: i numeri dell’ingaggio
Come noto, infatti, l’ex ct dell’Italia è stato, non senza polemiche, nominato nuovo allenatore della nazionale dell’Arabia Saudita.
A quanto risulta dalle notizie in circolazione, il contratto prevede un vincolo fino al 2027 e uno stipendio del valore di 18 milioni di euro all’anno, al netto delle tasse e dei bonus.
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Il nodo delle tasse
Tasse, appunto. È questo il nodo più spinoso che sta catalizzando, rispetto alla sua figura, il discorso pubblico oltre ai dibattiti di natura squisitamente calcistica e sportiva attorno alla scelta del ct di spostarsi in Arabia Saudita.
È infatti fuori di dubbio che a spingere Mancini verso l’Arabia Saudita, tra le altre cose, siano state le condizioni fiscali particolarmente vantaggiose previste dal Regno del golfo Persico e implementate per attirare presso il proprio territorio imprenditori, contribuenti alto spendenti, sportivi, vip e persone in grado di sostenere positivamente l’immagine del Paese.
Entrando nel merito delle questioni fiscali, risulta che in Arabia Saudita le tasse che incidono sul reddito dei cittadini residenti prevedono un aliquota pari a zero.
Nel paese arabo le tasse incidono per il 22% sul reddito dei cittadini residenti in Arabia Saudita, ma l’aliquota scende al 2% se si tratta di cittadini stranieri che per motivi lavorativi si trasferiscono in Arabia Saudita. tTuttavia si tratta di un’imposta che incide il datore di lavoro, esentando di fatto del tutto lo straniero che percepisce lo stipendio.
In Arabia Saudita una persona non residente senza stabile organizzazione che trae reddito da una fonte in Arabia Saudita è tassata con applicazione della Withholding Tax.
Un individuo è considerato residente in Arabia Saudita per un anno imponibile se soddisfa una delle due seguenti condizioni:
- ha residenza permanente in Arabia Saudita e risiede in Arabia Saudita per un periodo totale non inferiore a 30 giorni nell’anno imponibile.
- risiede in Arabia Saudita per un periodo non inferiore a 183 giorni nell’anno imponibile.
Mancini potrà passare al regime fiscale saudita a partire dal 1° gennaio 2024, quando potrà spostare la residenza fiscale in Arabia Saudita.
Fino a quel momento, l’Italia rimarrà il luogo dove l’ex ct della nazionale dovrà pagare le tasse.