I Pir alternativi sono strumenti di investimento a disposizione dei risparmiatori che consentono di ottenere importanti incentivi fiscali
Il Pir alternativi possono essere offerti al sottoscrittore attraverso un rapporto di custodia o di amministrazione tramite società fiduciaria
Tra Pir e fiduciaria esiste un rapporto privilegiato. Infatti, il mandato fiduciario può, a certe condizioni, facilitare l’investitore che intende ricorrere al Pir al fine di fruire, tra le altre cose, del regime agevolato previsto.
L’investitore che fruisce del servizio della fiduciaria nell’ambito del Pir, non solo avrà la possibilità di gestire meglio i suoi interessi di investimento ma potrà contare anche del supporto per gli eventuali adempimenti fiscali connessi alla detenzione, ad esempio, di titoli e attività estere.
We Wealth per fare chiarezza sul punto ha interpellato l’Avv. Fabrizio Vedana, amministratore di Across Family Advisors.
Avvocato Vedana, di cosa si parla quando ci si riferisce ai Piani individuali di risparmio, altresì detti Pir, e come sono disciplinati dall’attuale normativa di riferimento?
I Pir “nascono” nel 2017 con l’obiettivo di convogliare il risparmio degli investitori nostrani verso le piccole e medie imprese italiane.
I Pir offrono ai sottoscrittori un importante vantaggio fiscale, consistente nella non applicazione delle imposte sui redditi derivanti dall’investimento e dell’imposta di successione, a condizione di mantenere l’investimento per almeno cinque anni.
Che differenza c’è tra Pir ordinari e “alternativi”?
I Pir ordinari sono indirizzati a famiglie e piccoli investitori e fra gli strumenti utilizzati per la loro realizzazione il fondo comune di investimento aperto è quello più diffuso.
I Pir alternativi hanno una platea molto diversa e sono rivolti a investitori più evoluti: lo strumento scelto per la loro realizzazione è spesso il fondo di private equity, quello di private debt, il fondo Eltif, oppure singoli titoli acquistati tramite club deal ovvero piattaforme di crowdfunding.
Pir alternativi e fiscalità. Il Pir alternativo consente di investire in una molteplicità di strumenti finanziari beneficiando altresì di numerosi vantaggi fiscali. Può dirci di più su questo punto?
È prevista l’esenzione dall’applicazione dell’Irpef sui redditi, diversi e di capitale, derivanti dagli strumenti inseriti nel Pir (non si applica cioè la consueta tassazione del 26 percento) e dell’imposta di successione; è possibile cumulare l’esenzione fiscale di cui sopra con l’ulteriore detrazione (30 percento o 50 percento) prevista per gli investimenti in start-up e Pmi innovative.
È anche previsto un credito d’imposta pari alle eventuali minusvalenze derivanti dagli «investimenti qualificati» realizzati entro il 31.12.2022 a condizione che siano detenuti per almeno 5 anni e nel rispetto delle ulteriori condizioni previste dalla norma.
Veniamo al ruolo della fiduciaria in relazione al Pir. Ci può chiarire perché la fiduciaria è così importante nell’ambito dei Piani individuali di risparmio, in particolare per i Pir alternativi c.d. “fai-da-te”?
L’utilizzo della fiduciaria, soprattutto in presenza di un portafoglio complesso e variegato, consente di tenere meglio sotto controllo gli strumenti di investimento nei limiti previsti dalla normativa per poter godere del regime fiscale agevolato previsto per i Pir.
Il tema è stato da noi approfondito in diverse occasioni attraverso webinar e continueremo a farlo nelle due nostre sedi di Milano e Roma alle quali si è recentemente aggiunta anche quella di Brescia.