Conto deposito, quanto rende ora che i tassi sono saliti

Alberto Battaglia
3.10.2022
Tempo di lettura: 5'
Le ricerche online sui conti deposito sono raddoppiate nell'ultimo mese per via di tassi più interessanti e mercati azionari e obbligazionari sotto pressione

“A riprova della crescente attenzione e curiosità nei confronti dei conti deposito, c’è il fatto che l’interesse degli utenti che visitano ConfrontaConti.it da maggio ad inizio settembre era già aumentato di oltre il 100% e dai primi di settembre ad oggi ha registrato un ulteriore 100%”

E' già visibile un primo cenno di aumento dei rendimenti per i conti deposito – benché nettamente in ritardo rispetto al poderoso aumento dell'inflazione.

La notte del mercato azionario non sembra vicina alla conclusione e l'aumento dei tassi d'interesse ha riacceso l'attenzione su una serie di investimenti difensivi a basso rischio. Come sempre, i rendimenti sono ben al di sotto dell'attuale tasso d'inflazione. Allo tempo stesso, per riparare almeno una parte del potere d'acquisto dall'aumento dei prezzi e dalle possibili perdite a breve termine di bond e azioni, gli investitori possono oggi prendere in considerazione alternative per lungo tempo annullate dai tassi rasoterra. 

Da qui il crescente interesse sui conti deposito. Si tratta di un investimento che può contare sulla garanzia fino ai 100mila euro e che consiste nel vincolare una somma per un certo periodo di tempo (con condizioni variabili da studiare caso per caso). L'interesse offerto potrebbe essere paragonato al titolo di Stato nazionale di pari durata, ma le condizioni per rientrare in possesso anticipato della propria liquidità sono molto differenti. Per contratto, infatti, il prelievo anticipato prevede penali o la rinuncia agli interessi. Al contrario, l'obbligazione può essere rapidamente liquidata a prezzo di mercato: nella migliore delle ipotesi (i rendimenti sono scesi rispetto al momento di acquisto), può essere venduta con profitto prima della scadenza. In ogni caso, come vedremo i rendimenti fra titoli italiani e conti deposito non sono molto allineati al momento.

A riprova della crescente attenzione e curiosità nei confronti dei conti deposito, c’è il fatto che l’interesse degli utenti che visitano ConfrontaConti.it da maggio ad inizio settembre era già aumentato di oltre il 100% e dai primi di settembre ad oggi ha registrato un ulteriore 100%”, ha dichiarato a questo giornale la società del gruppo MutuiOnline specializzata nel confronto delle offerte sui conti deposito. 

L'aumento dei tassi Bce è un fattore che, in prospettiva, dovrebbe accrescere i rendimenti offerti da questo parcheggio remunerato per la liquidità.  “I dati mostrano come l’interesse si stia spostando in maniera rilevante verso prodotti vincolati, che hanno il vantaggio di offrire remunerazioni superiori”, ha affermato ConfrontaConti.it, “di pari passo c'è la tendenza a ricercare durate più lunghe, maggiori o uguali ai 36 mesi. E' da queste durate in poi, infatti, che si concentrano le offerte più interessanti dei vari istituti”. 

“In concomitanza, con la ricerca di prodotti a maggior durata, assistiamo ad un mercato sempre più frammentato e concorrenziale”, ha aggiunto il portale specializzato, “dove il susseguirsi di promozioni sui tassi e in alcuni casi l’imposta di bollo pagata dalla banca, contribuiscono ad aumentare le opzioni di risparmio per i clienti”.

Quanto rendono oggi i conti deposito

I dati più aggiornati dell'Osservatorio realizzato da ConfrontaConti.it sono relativi ad agosto 2022 e dunque ancora non incorporano gli effetti del deciso rialzo da 75 punti base adottato dalla Bce a settembre ed operativo dal mese successivo. Tuttavia, è già visibile un primo cenno di aumento dei rendimenti per i conti deposito – benché nettamente in ritardo rispetto al poderoso aumento dell'inflazione.

 



Secondo i risultati consultati il 3 ottobre il rendimento effettivo a 12 mesi dei conti deposito offerti in Italia può variare da un minimo dello 0,10% (Cherry Bank) all'1,19% (Conto esagon di Banca Cf+). Non si tratta di confronti fra pari, perché nel primo caso, ad esempio, il deposito è libero; nel secondo, invece, le somme sono vincolate per 365 giorni. Se il clima di mercato dovesse diventare favorevole a un ritorno su altre asset class prima della scadenza di un anno, l'opzione più remunerativa e vincolata andrebbe a costare di più in termini di occasioni “perdute”. Viceversa, uno scenario pessimistico prolungato (o una ferma volontà di fuggire dal rischio) vedrebbe l'opzione vincolata come più conveniente. Allungando le scadenze sui 36 mesi gli interessi massimi offerti attualmente dal mercato arrivano all'1,94% effettivo (Illimity, fondi vincolati), mentre il deposito libero più vantaggioso offre lo 0,82% (Banca Progetto). Quanto rende oggi un Btp a tre anni? Decisamente di più: il 3,125%, ma nel corso della sua esistenza potrebbe risultare più volatile. Inoltre, non prevede garanzie di rimborso in caso d'insolvenza dell'emittente (remoto, ma pur sempre possibile).

Responsabile per l'area macroeonomica e assicurativa. Giornalista professionista, è laureato in Linguaggi dei media e diplomato in Giornalismo all'Università Cattolica

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