ll digitale è sempre più essenziale e presente negli investimenti degli italiani. L’utilizzo di internet è decisamente più diffuso per le attività riferibili all’online banking (la banca virtuale da cui possiamo effettuare transazioni finanziarie e monitorare il conto corrente) mentre rimane più limitato rispetto ai servizi di investimento, in crescita comunque rispetto a tre anni fa.
Quasi la metà degli investitori utilizza applicazioni o software soprattutto per attività di controllo del proprio bilancio familiare e degli investimenti e per il raffronto con opzioni diverse. C’è chi invece, pur non avendo ancora utilizzato strumenti informatici o digitali non esclude di farvi ricorso in futuro. Un buon 25% degli investitori, perlopiù anziani, non hanno intenzione avvalersi di queste opportunità.
Non sorprende che il 50% circa degli investitori partecipi ai mercati finanziari da più di 15 anni mentre 1/5 è entrato solo recentemente. L’orizzonte temporale degli investimenti nel 60% dei casi non supera i cinque anni mentre tra i motivi per cui si investe troviamo la protezione dall’inflazione ed una significativa crescita dei risparmi investiti. Cresce comunque la percentuale di chi ritiene complessa la gestione delle finanze personali a causa del contesto di riferimento incerto.
I fondi comuni di investimento vengono scelti dal 35% degli investitori con una discreta esperienza sui mercati finanziari ed un ottimale livello di educazione finanziaria con l’obiettivo di tenere l’investimento per un periodo medio-lungo. La preferenza per il conto corrente è scesa al 10% circa.
Discreto il grado di diversificazione dei portafogli finanziari: oltre il 60% di chi investe detiene più di un prodotto nel proprio dossier, più fondi comuni e meno depositi bancari o postali. e si affida a consulenti esperti. Il consulente viene scelto soprattutto per l’affidabilità, la competenza e per la disponibilità dopo l’investimento. Le informazioni necessarie per assumere decisioni finanziarie vengono reperite soprattutto dalla propria banca, da documenti informativi o da media specializzati.
Cresce anche l’interesse verso gli investimenti ‘green’, soprattutto tra le donne, i risparmiatori più facoltosi e quelli con discrete conoscenze finanziarie. Più in generale la sostenibilità è un fenomeno importante almeno per il 60% degli italiani, percentuale che cresce tra chi ha maggiori conoscenze. In cima i fattori ambientali, seguiti da quelli sociali. Con ogni probabilità nel giro di poco tempo almeno il 50% dei risparmiatori sarà propenso ad investire in prodotti ESG.