Intervista a Paolo Fassio, ceo di Investis Advisory
A metà ottobre Banca Investis ha annunciato la nascita di Investis Advisory, società di consulenza straordinaria specializzata in finanza aziendale e M&A. Nata da Fante Group, Investis Advisory offre servizi di consulenza dalle scelte di business alle operazioni strategiche, fino ai processi di internazionalizzazione e risanamento. Fra i servizi di consulenza di Investis Advisory, figura quello prestato agli azionisti di Se.Gi (società operativa nel settore del risanamento ferroviario) nella sottoscrizione di un accordo per la cessione di una quota di maggioranza a Reway Group, gruppo italiano specializzato nelle opere di risanamento e manutenzione di infrastrutture stradali e autostradali. We Wealth ha raggiunto Paolo Fassio, ceo di Investis Advisory, per conoscere meglio i servizi offerti da questa nuova realtà e le loro connessioni col wealth management.
Ci può descrivere nel dettaglio i servizi che offre Investis Advisory?
«Attraverso Investis Advisory vogliamo mettere a disposizione dei nostri clienti imprenditori un servizio di consulenza specialistico altamente personalizzato, con focus su corporate finance e m&a ed in grado di abbracciare tutti gli aspetti del business: operazioni strategiche e sul capitale, processi di internazionalizzazione e turnaround. Grazie a un network domestico e internazionale di opinion leader e business partner esperti nei settori industriali e finanziari e alla specializzazione dei nostri team – che operano in maniera verticale per industry e servizi – riusciamo a garantire un supporto di alto livello su diversi fronti: dall’assistenza e consulenza in operazioni di finanza strutturata, alle operazioni su mercati internazionali, fino a quelle di restructuring industriale e finanziario».
Su quali settori dell’economia italiana (e/o internazionale) si indirizza il servizio in particolare?
«Grazie ai nostri team verticali specializzati per industry, abbiamo l’expertise per affiancare realtà che operano all’interno dei principali settori merceologici: dal luxury&fashion sia per brand che per manifattura, al food&beverage, all’automotive, alla logistica e trasporti, healthcare, IT e TMT, per fare alcuni esempi».
Quali le sue caratteristiche specifiche rispetto ad altri servizi della stessa categoria, quale il vostro focus?
«Conosciamo profondamente l’ecosistema degli operatori industriali-finanziari, banche d’affari, fondi di private equity ed investitori domestici ed internazionali, ma il nostro cliente di riferimento è quasi sempre un’azienda a capitale privato e nello specifico imprese familiari.
Si tratta soprattutto di realtà del “mid-market”, come detto, attive nei principali settori del tessuto industriale italiano. Il nostro approccio da “boutique di advisory”, ci permette, oltre a offrire un servizio altamente personalizzato, di essere estremamente attenti a dettagli come il rispetto della riservatezza e tutela della privacy dei nostri clienti. Allo stesso tempo garantiamo al cliente un approccio del tutto trasparente nella relazione e nell’esecuzione delle nostre attività e rigoroso nell’assenza assoluta di conflitti di interesse. In questo momento storico le pmi italiane stanno conoscendo un forte trend di passaggio generazionale e di consolidamento; questo scenario porta la nostra attività a essere particolarmente focalizzata sulla consulenza in operazioni di m&a e più in generale sul capitale delle aziende».
Quali connessioni col wealth management?
«Occupandoci prevalentemente di m&a ci troviamo spesso ad assistere clienti in occasione di “liquidity event”; si tratta di momenti spesso molto importanti nella vita dell’imprenditore e delle famiglie in cui gran parte del patrimonio viene “convertito” da illiquido (l’azienda) in liquido.
La possibilità di affiancare al nostro team di corporate advisory la presenza di esperti di wealth management ci consente di dare continuità alla relazione con il cliente, assistendolo sia nell’operazione straordinaria corporate che nella consulenza sul patrimonio liquido rinveniente.
Inoltre, le famiglie di imprenditori che cedono la loro azienda spesso hanno interesse a mantenere esposizione su investimenti privati, magari con partecipazioni di minoranza, sia per diversificare il loro patrimonio sia per mantenere contatto con il mondo della media impresa. Si creano quindi opportunità di collaborazione con il wealth management e l’asset management, proponendo operazioni di club deal o di private investment».