La maggioranza degli esperti concorda sul fatto che le obbligazioni, in vista del calo dei tassi d’interesse previsto quest’anno, saranno uno dei grandi affari del 2024. Molto meno accordo c’è quando bisogna esprimersi importanti dettagli, ad esempio se oggi siano più convenienti i bond emessi da aziende solide (investment grade), o quelli delle aziende sotto la soglia di guardia del rating (high yield).
In generale, titoli obbligazionari delle aziende a maggior rischio di default pagano interessi più elevati agli investitori: il problema è che non sempre il mercato riesce ad attribuire un prezzo in grado di riflettere gli effettivi rischi di insolvenza. In parte, la sorte delle aziende dipende anche dalle condizioni economiche e, di norma, un rallentamento del Pil superiore alle previsioni potrebbe punire gli investitori che hanno messo in portafoglio debito high yield. In Europa, in particolare, le possibilità che un rallentamento o una recessione si verifichino sono più elevate rispetto agli Stati Uniti.
A giudicare dagli acquisti eseguiti dagli investitori da inizio anno, entrambe le categorie di obbligazioni sembrano avere attrattiva. Nei primi due mesi del 2024 i flussi d’investimento netti sui fondi e gli Etf High yield domiciliati in Europa sono stati di oltre 5,3 miliardi di dollari, secondo i dati Epfr pubblicati da Bank of America.
Bond high yield,sono ancora un affare?
“Il settore delle obbligazioni societarie, in particolare quelle ad alto rendimento, anche in questo avvio d’anno sta premiando gli investitori nonostante il rialzo dei tassi dei governativi e la già ottima performance del 2023”, ha affermato a We Wealth Marco Vailati, Responsabile Ricerca e Investimenti di Cassa Lombarda, “a partire da questi livelli di spread, non sono però più particolarmente favorevole alla componente societaria dell’universo obbligazionario”. In altre parole, con una differenza (spread) attualmente così bassa fra i rendimenti offerti bassissimo rischio e quelli dei bond ad alto rischio, alcuni analisti non ritengono più così allettante il debito delle società meno solide.
Le previsioni sui fallimenti aziendali europei, che potrebbero colpire gli investitori obbligazionari high yield, sono state recentemente riviste al rialzo. In particolare, si legge nell’ultimo aggiornamento compilato da Allianz Trade, un assicuratore di crediti commerciali, l’Europa occidentale continua a contribuire in modo determinante all’aumento globale delle insolvenze aziendali, con un incremento annuo del 15% nel 2023. Nell’Eurozona le insolvenze dello scorso anno sono aumentate del 14%, con particolari incrementi nei Paesi Bassi (+52%), in Francia (+35%) e in Germania (+23%). Nel 2024 si prevede che a livello globale le insolvenze aumenteranno del 9%, dopo essere già cresciute del 7% lo scorso anno.
“La restrizione delle condizioni finanziarie e l’aumento, seppur ancora minimo delle insolvenze, non è coerente con il fatto che gli spread” il premio di rendimento dei bond, “siano ai minimi del loro range decennale”, ha sottolineato Vailati.
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Dove si concentrano i maggiori rischi
Alcuni gestori di fondi hanno riconosciuto alcune sacche di rischio concentrate, in particolare, nel settore dell’edilizia commerciale europea. I mercati obbligazionari globali potrebbero “indurre gli investitori con posizioni indicizzate a cadere nelle trappole del valore, come ad esempio il settore immobiliare europeo High Yield… è improbabile che alcuni dei titoli più convenienti di oggi, soprattutto nel settore immobiliare, onorino” i loro obblighi “nei confronti dei creditori”, si legge nel Bond Bulletin settimanale pubblicato il 29 febbraio da JPMorgan Asset Management. Nel caso specifico del mercato high yield, le “trappole del valore” potrebbero manifestarsi quando gli investitori si concentrano esclusivamente sui rendimenti apparentemente allettanti senza considerare appieno i rischi sottostanti o la qualità del credito degli emittenti.
I prezzi delle abitazioni sono rimasti elevati nel 2023 per via della “reticenza dei potenziali venditori a rinunciare a tassi bassi sui mutui o vendere ad un prezzo inferiore”, ha affermato una nota di Coface, una società attiva nell’assicurazione dei crediti commerciali, “il 2024 dovrebbe segnare un punto di svolta in questa dinamica, con un calo dei prezzi atteso nella maggior parte delle economie avanzate (34% in Germania, 31% in Giappone). Allo stesso tempo, il difficile scenario degli immobili commerciali sta costringendo alcune aziende a ricorrere a misure drastiche, come la vendita degli asset”.
Come muoversi in modo più prudente
Chi volesse neutralizzare l’ipotesi che l’economia possa creare problemi di solvibilità sui bond high yield avrebbe di fronte a sé anche la possibilità di esporsi positivamente alla prospettiva di calo dei tassi attraverso i titoli di Stato, preferendo le azioni come esposizione al rischio societario, ha affermato Vailati. Infatti, mentre gli spread sono prossimi ai minimi, l’earning yield delle azioni è poco sotto la metà della media decennale e, al contempo, il tasso offerto dai titoli di Stato è vicino ai massimi. Se i tassi d’interesse scenderanno i prezzi dei titoli di Stato andranno ad aumentare, come avverrebbe anche per i bond high yield, ma con molto meno rischio di incappare nell’insolvenza dell’emittente.