Il 27,7% di coloro che ritengono di possedere un livello elevato di conoscenze finanziarie di base riuscirebbe dunque ad arrivare facilmente alla fine del mese, nonostante la crisi attuale, contro il 12%
Le fasce di popolazione che non riescono ad arrivare alla fine del mese, a seguito dell’emergenza Covid-19, sono soprattutto quelle residenti nel sud Italia o nelle isole (65%), le donne (61%) e coloro che hanno un basso grado d’istruzione (65%)
Secondo l’indagine, che a preso un campione rappresentativo di 5 mila famiglie tra il 27 maggio e il 10 giugno, a causa dell’emergenza sanitaria, legata al Coronavirus, sono aumentate di 12 punti percentuale le famiglie italiane che hanno dichiarato di non riuscire ad arrivare a fine mese. E dunque se prima della crisi erano il 46% adesso sono aumentate al 58%. “L’indagine – spiega dimostra la stretta correlazione tra alfabetizzazione finanziaria e capacità di far fronte a momenti di crisi e di difficoltà: chi ha maggiori conoscenze dei concetti finanziari di base sa affrontare meglio uno shock grande ed improvviso, come quello dovuto alla pandemia, fronteggia meglio situazioni di stress economico e risulta in definitiva avere un maggior grado di resilienza. Per questo è necessario rafforzare e mettere a sistema le iniziative volte ad aumentare le conoscenze finanziarie degli italiani”, dichiara Annamaria Lusardi, Direttore del Comitato Edufin
Le fasce di popolazione che non riescono ad arrivare alla fine del mese a seguito dell’emergenza Covid-19 sono soprattutto quelle residenti nel sud Italia o nelle isole (65%), le donne (61%) e coloro che hanno un basso grado d’istruzione (65%).
Inoltre, 3 famiglie su 10 (30,7%) avrebbero difficoltà a reperire 2000 euro entro un mese per affrontare una spesa imprevista, come ad esempio la riparazione dell’auto, l’acquisto inaspettato di un elettrodomestico, una spesa medica o emergenze simili. Di questi in particolare i giovani con un’età compresa tra i 18 e i 34 anni (38,9%), le donne (38,5%), i residenti al sud e nelle Isole (33,8%) e coloro che hanno un basso livello d’istruzione (35,8%).
E dunque l’indagine sottolinea che avere di solide conoscenze finanziarie può fare la differenza, soprattutto in periodi di crisi. Il 49,5% di coloro che dichiarano di possederle sarebbero infatti capaci di affrontare una spesa improvvisa di 2mila euro, contro il 27,7% del campione meno alfabetizzato. A questo si aggiunge che il 63% degli intervistati con un basso livello di cultura finanziaria ha difficoltà ad arrivare a fine mese contro il 43,8% di coloro che sostengono di possedere elevate conoscenze finanziarie.
La ricerca ha anche cercato di capire che fonti di informazioni consultassero gli intervistati e se fossero a conoscenza degli aiuti messi a disposizione dal governo, visto la precaria situazione economica. E dunque dall’indagine è emerso come il 48% di questi attinge alle fonti istituzionali e il 21% ammette di non informarsi. Gli strumenti di sostegno al reddito varati dal Governo, per contenere gli effetti della crisi legata al Covid-19 sono invece noti (7 italiani su 10, senza particolari variazioni per classi di genere, istruzione, età e provenienza geografica, sono informati sugli aiuti pubblici che lo Stato ha messo a disposizione).
L’indagine conferma, infine, la bassa alfabetizzazione finanziaria degli italiani. Meno di un terzo degli intervistati (29%) conosce dunque i concetti di base della finanza (tasso d’interesse semplice, tasso d’interesse composto, relazione rischio-rendimento).