L’ammontare di Certificati collocati sul mercato primario ha segnato, nel terzo trimestre 2023, un nuovo record a conferma la crescita dello scorso anno e superando i precedenti picchi del primo e del secondo trimestre 2023. Infatti, secondo i dati raccolti trimestralmente da Acepi, l’Associazione Italiana Certificati e Prodotti di Investimento, nel terzo trimestre 2023 sono stati collocati sul mercato primario dagli emittenti associati ad Acepi (che rappresentano oltre il 90% del mercato italiano) 6.229 milioni di euro, in aumento del 4% e del 12% rispetto al secondo e al primo del 2023 e del 53% rispetto alla media del collocato trimestrale del 2022. Risulta in lieve flessione (6%) il numero dei prodotti collocati (355) rispetto al numero massimo (376) di emissioni trimestrali raggiunto nel Q1 2023. I dati del collocato nel terzo trimestre 2023 rafforzano quindi ulteriormente il trend di crescita iniziato nel 2022 anno chiuso con un ammontare pari a 16.236 milioni in crescita del 71% rispetto al 2021.
È da rilevare come se, da un lato, il generale aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali ha aumentato l’interesse degli investitori verso il mondo obbligazionario, dall’altro ha consentito agli emittenti di strutturare certificati aventi maggiore protezione, con barriere più profonde e generalmente flussi cedolari ed una scadenza minore. Si conferma, anche nel terzo trimestre di quest’anno, la preferenza degli investitori per i prodotti a capitale protetto (70% rispetto il 74% del Q2) rispetto ai prodotti a capitale condizionatamente protetto (CCP, 23%). Il complemento a cento del collocato del terzo trimestre 2023 (7%) è attribuito alle Credit Linked Notes che tornano alla stessa percentuale del Q1 (4% nel Q2), dopo aver visto una sensibile crescita nel 2022, raggiungendo nel Q3 del 2022, quota 471 milioni, l’11% del collocato complessivo. Un indicatore approssimato della propensione al rischio è rappresentato dal rapporto tra le due tipologie di prodotti, CCP e CP.
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Nel 2021 gli investitori avevano privilegiato la ricerca di rendimento rispetto ai prodotti con protezione. Nel secondo trimestre la quota di collocato di CCP è stata pari al 71% contro il 28% dei prodotti a CP. Opposto il quadro nel 2022 con una quota di collocato di CP pari al 70% contro il 19% dei prodotti CCP.
Nel Q1 di quest’anno, la ricerca di rendimento senza strutture particolarmente difensive ha ricominciato timidamente a crescere, per poi scendere nel Q2 con il 75% di CP vs 25% di CCP. Per quanto riguarda i prodotti con protezione del capitale, nel terzo trimestre 2023 gli investitori hanno preferito i Digital (80%) rispetto agli Equity Protection (20%). Per i prodotti a capitale condizionatamente protetto, invece, gli Express, 47%, rispetto al 12% dei Cash Collect, sono stati i prodotti maggiormente collocati, mentre i Bonus Cap sono cresciuti sino a toccare il 40%, dal 25% registrato nel Q1, dopo un 2022 che li aveva visti praticamente assenti dal mercato primario. In ogni caso è da rilevare come permanga tra gli investitori la ricerca di un flusso cedolare – offerto da strutture come i Digital e Express – accompagnato dalla preferenza di protezione del capitale, incondizionata, per i primi, o condizionata al verificarsi di un evento, per i secondi.