Quota 103 e Opzione donna: come funziona la pensione anticipata

Alberto Battaglia
25.11.2022
Tempo di lettura: 5'
Ecco i vari requisiti di Quota 103 e Opzione donna, secondo la bozza e le dichiarazioni del governo Meloni: come funziona dal 2023 la pensione anticipata

Il punto di We Wealth e di Andrea Carbone, ideatore del laboratorio di ricerca previdenziale Smileconomy, su due delle misure che il governo ha proposto in Manovra per il pensionamento anticipato

Il suo nome ufficiale è “pensione anticipata flessibile” ed è l'articolo 51 del disegno di Legge di Bilancio che il governo Meloni sottoporrà alle Camere: per tutti, è già diventata Quota 103. Quali sono le regole per accedere alla nuova finestra di pensionamento anticipato che permette di uscire, senza penalizzazioni, dallo schema della legge Fornero? Significativamente diverse, rispetto a quelle della misura che per quest'anno l'ha preceduta, Quota 102.


  • A chi si rivolge: Ai dipendenti pubblici (escluse forze armate, polizia, vigili del fuoco e guardie di finanza) e ai lavoratori privati autonomi e dipendenti.
  • Requisito anagrafico: Almeno 62 anni di età, compiuti entro il 31 dicembre 2023. Il requisito, rispetto a Quota 102, scende di due anni.
  • Requisito contributivo: Almeno 41 anni di contributi versati, cumulabili anche da diverse gestioni previdenziali. Rispetto a Quota 102 si sale di tre anni.
  • Quando viene erogato l'assegno: Per chi ha maturato i requisiti prima della fine del 2022, il trattamento pensionistico decorre dal 1° aprile 2023. Per chi lo dovesse maturare nel corso del prossimo anno, la pensione scatta tre mesi dopo la decorrenza dei termini.
  • Limitazioni all'assegno: per tutto il periodo che riguarda l'anticipo pensionistico rispetto alla maturazione dei requisiti generali della legge Fornero (67 anni) l'assegno non potrà superare di cinque volte il valore il trattamento minimo previsto a legislazione vigente (al momento il tetto è pari a circa 2675 euro). Come per tutti i pensionati, sarà impossibile percepire redditi da lavoro al di fuori dei rapporti occasionali entro il tetto del 5mila euro annui.


Tirando le somme, Quota 103 risulta un provvedimento complessivamente meno generoso rispetto a quelli che l'hanno preceduto. “Quota 103 non è Quota 102 più uno: è una misura diversa, che prevede una platea molto meno ampia, a causa del numero minimo di anni di contribuzione richiesti: 41 invece dei precedenti 38. Una misura molto più vicina agli attuali requisiti di pensione anticipata, pari a 41 anni e 10 mesi per le lavoratrici ed un anno in più per i lavoratori”, ha dichiarato a We Wealth Andrea Carbone, ideatore del laboratorio di ricerca previdenziale Smileconomy. “Di conseguenza, è possibile anticipare di al massimo uno/due anni il momento della pensione, con una riduzione dell'assegno pensionistico fino al 6%. Per i redditi medio-alti, dai 3.500 euro netti al mese in su invece la penalizzazione sarà molto superiore: nell'ordine del 20%-25% della pensione. Ma solamente per gli anni dell'anticipo rispetto alle normali regole: poi l'assegno tornerà quello normale”.


Opzione donna, come funziona (a quanto si sa finora)


Su Opzione donna, prevista all'articolo 54 della bozza fatta circolare fra i media, i dettagli non sono ancora scritti nero su bianco: lo spazio è ancora vuoto. Ma le direttive politiche della proroga con modifiche sono già state rese note dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Per il 2023 le donne potranno andare, stando a queste indicazioni, con i seguenti paletti:

  • Requisito anagrafico: Almeno 60 anni di età, 59 per le donne con un figlio, 58 per quelle con due (o più).
  • Limitazioni: L'assegno ricevuto tramite il pensionamento anticipato Opzione donna prevede una decurtazione che può arrivare al 30%, tramite il ricalcolo interamente con sistema contributivo dell'assegno.


“Quota 103 probabilmente sarà meno interessante per le lavoratrici, perché consente al massimo 10 mesi di anticipo rispetto ai normali requisiti. Con Opzione donna le cose invece cambiano: andare in pensione tra i 58 ed i 60 anni, in funzione del numero dei figli, comporta un drastico cambiamento nei tempi della propria vita”, ha commentato Carbone. “Ciò porta però il dilemma tra tempo e risorse: il ricalcolo integralmente contributivo della pensione porta ad assegni pensionistici inferiori anche di un terzo. Meglio andare in pensione 7 anni prima, ma con un terzo di assegno in meno, o attendere 7 anni per avere la pensione piena?”, ha dichiarato l'esperto, “ogni lavoratrice, in funzione della propria condizione economica e dei propri progetti e sogni di vita avrà la propria risposta”.


In sintesi le iniziative previdenziali del governo, che includono anche la proroga senza modifiche dell'Ape sociale, sono più o meno generose rispetto a quelle precedenti? “Le nuove regole per il 2023 riflettono quello che probabilmente era possibile fare all'interno dei vincoli di spesa e degli spazi previsti in manovra”, ha commentato Carbone, “siamo ancora una volta di fronte ad una misura una tantum, temporanea, che nasce per aiutare chi, nel 2023, sarà prossimo alla pensione. Ma per tutti gli altri lavoratori esclusi da queste misure, ogni altra novità sarà rimandata al 2024 quando, forse, nel frattempo sarà stata realizzata una riforma più complessiva che possa andare nella direzione della flessibilità, ma nel rispetto degli equilibri di spesa pensionistica e di bilancio”, ha affermato l'economista.


“Per tutti, nell'attesa, rimane valido il consiglio di sempre: iniziare, da subito, a pianificare la propria serenità e stabilità economica futura, attraverso le opportune strategie previdenziali e di investimento”.


Responsabile per l'area macroeonomica e assicurativa. Giornalista professionista, è laureato in Linguaggi dei media e diplomato in Giornalismo all'Università Cattolica

Cosa vorresti fare?