Come la sera di Capodanno, il primo pensiero di questi giovani atleti è stato telefonare alla mamma, gridare il suo nome, condividere con lei la gioia più grande e le fatiche fatte per raggiungere un risultato così importante: conquistare il titolo di campioni d’Europa, mentre il cuore della mamma, come per tutti i figli, era già loro dal momento della nascita.
AUTOSTIMA E GESTIONE DEL DENARO: IL RUOLO FONDAMENTALE DEI GENITORI
Il ruolo delle mamme è fondamentale per gli sportivi di successo: in molti casi sono state proprio loro a coltivare e far crescere l’autostima dei figli, spingendoli a raggiungere l’apice della carriera. Alcune di esse sono arrivate anche a fare da procuratore ai figli atleti, come nel caso di Veronique, madre del calciatore francese Adrien Rabiot. Non sempre però i rapporti sono distesi: qualche anno fa ha fatto discutere la storia dell’attaccante spagnolo del Manchester City Nolito, accusato dalla genitrice, con gravi problemi economici, di non volerla aiutare nonostante guadagnasse 100mila sterline alla settimana.
Nella maggior parte dei casi, i genitori degli sportivi seguono i figli passo passo, fin da bambini, accompagnandoli agli allenamenti con la pioggia, la neve o il caldo. Padri e madri che rappresentano una fonte imprescindibile di sostegno e supporto, e che, insieme ad altre figure come il procuratore, il commercialista, l’avvocato e il consulente finanziario, collaborano per costruire un futuro sereno per i propri figli atleti.
I guadagni stellari dei campioni dello sport non garantiscono infatti la tranquillità economica, una volta smessa l’attività agonistica: per questo è necessario l’aiuto e il supporto di un professionista specializzato. L’autobiografia del grande calciatore olandese Marco Van Basten (uno degli “Invincibili” del Milan di Arrigo Sacchi) descrive bene come si possano perdere milioni di euro in un istante di turbamento emotivo: un brutto giorno, mentre pedalava sulla cyclette, Van Basten ebbe l’impulso di controllare il suo conto titoli, cosa che non faceva da un anno. Telefonò al gestore del suo patrimonio, e su due piedi scoprì che il valore dei suoi investimenti era crollato da 23 a 13 milioni di euro. Per l’ex calciatore si trattò di uno shock, ma la reazione fu ancora peggiore: se infatti qualcuno gli avesse consigliato di aspettare un anno, Van Basten avrebbe potuto recuperare i 10 milioni, grazie alla risalita dei corsi azionari. Invece il campione fu preso all’istante dalla paura di perdere tutto, come molti investitori fai-da-te che scelgono il cosiddetto “panic selling” e vendono in perdita: così l’ex centravanti, spinto dall’emotività, diede ordine al gestore di liquidare all’istante anche i 13 milioni che restavano, negandosi in questa maniera la possibilità di riavere i 10 milioni persi.
IL RUOLO DEL CONSULENTE FINANZIARIO
Per questo motivo è importante stabilire un rapporto di fiducia tra gli atleti, i genitori e le varie figure professionali, soprattutto per il bene di questi giovani sportivi. Se si lavora con fiducia, con pazienza e con progettualità i risultati arrivano in ogni campo, nello sport, negli affari e soprattutto nella vita. E per gli atleti, come la mamma è e rimane una figura chiave, un porto sicuro e una fonte di consigli e supporto, così il consulente finanziario può rappresentare il punto di riferimento a cui rivolgersi per gestire al meglio tutte le decisioni relative al proprio patrimonio.