Il Bitcoin si affaccia all’appuntamento con l’halving del 20 aprile, in generale calo rispetto ai livelli di una settimana fa. Nelle ultime 24 ore la criptovaluta per eccellenza ha segnato un rialzo del 4% a 63.753 dollari, secondo i dati CoinDesk, tuttavia, rispetto a sette giorni fa permane un calo vicino all’8,5%.
L’halving è un appuntamento ‘comandato’ per il Bitcoin: circa ogni quattro anni si riduce della metà la ricompensa che i miner ricevono per “far girare” la blockhain grazie alla loro potenza computazionale. In pratica, il ritmo con il quale nuovi Bitcoin finiscono in circolazione (“vengono estratti”) si dimezza, riducendo in prospettiva la nuova offerta di criptovaluta.
Sul piano teorico, questo fattore contribuisce a far crescere più lentamente l’offerta di Bitcoin rispetto alla nuova domanda, alimentando la crescita del valore nel lungo periodo.
Nella pratica, a determinare il prezzo del Bitcoin sono soprattutto le fluttuazioni della domanda: dopo il raggiungimento del nuovo record storico a 73.740 dollari, raggiunto circa un mese fa, sembra iniziata una nuova fase di prese di beneficio. Secondo i dati raccolti da BitMEX, dagli Etf Bitcoin spot americani sono fuoriusciti l’equivalente di 83 milioni di dollari, nella settimana compresa fra l’8 e il 12 aprile. In particolare, ha continuato a perdere denaro l’Etf di Grayscale, i cui deflussi non sono stati compensati dall’altra decina di fondi autorizzati dalla Sec.
Come interpretare l’halving nella pratica
L’halving è “pensato per creare uno shock di offerta. Infatti, assumendo un flusso costante di domanda di Bitcoin, che al momento si aggira intorno ai due miliardi di dollari al mese, la riduzione dell’offerta di Bitcoin dovrebbe teoricamente portare a un prezzo di equilibrio più alto per i Bitcoin, visto e considerato che i prezzi devono adeguarsi al rialzo per accomodare il minore flusso di offerta”, ha affermato in una nota André Dragosch, Head of Research di ETC Group, “a riprova di ciò, parla la storia: gli halving precedenti per la criptovaluta più nota sono stati seguiti da un aumento molto significativo del prezzo del Bitcoin nei mesi successivi all’evento”.
Ma se l’halving è un segnale tendenzialmente rialzista, perché il Bitcoin ha perso quota proprio all’avvicinarsi di questo appuntamento? “A pesare c’è anche la fase di allontanamento generale dal rischio (risk off) che sta portando ad una correzione generale degli indici azionari”, ha dichiarato a We Wealth Eugenio Sartorelli, esperto di analisi tecnica e membro del consiglio Siat, “sappiamo che la correlazione tra Bitcoin e mercato azionario usa resta elevata ed è assai difficile da comprenderne le motivazioni, considerando che il Bitcoin è nato anche come bene rifugio, con alcune caratteristiche similari all’oro”.
I nuovi prezzi obiettivo per Bitcoin
“Tornando all’halving, questo è certamente uno shock per i miners (che sono principalmente vere e proprie aziende) i quali vedono improvvisamente dimezzati i loro compensi in Bitcoin”, ha dichiarato Sartorelli, “questo sta portando ad una vendita di Bitcoin da parte loro, per avere liquidità nei momenti difficili post-halving”. Nell’ottica dei minatori, infatti, l’halving riduce le entrate dell’attività, che però continua a costare come prima, in termini di corrente elettrica e macchinari necessari a validare i blocchi della piattaforma. E’ stato calcolato che l’halving ridurrà i ricavi derivanti da mining dell’equivalente di 10 miliardi di dollari, ai prezzi di Bitcoin attuali. Questo danno, in prospettiva, potrebbe essere compensato da una crescita del valore della criptovaluta. Nell’immediato, però, l’analista indipendente ritiene più probabile che la debolezza sul prezzo di Bitcoin continui.
“E’ più probabile che questo alleggerimento di Bitcoin prosegua con valori che potrebbe scendere almeno verso 55.000 dollari”, ha proseguito Sartorelli, “le fasi di assestamento post-Halving potrebbero durare settimane. Quota 50.000 dollari costituisce un livello di supporto di rilievo, che potrebbe attirare nuovi compratori”.