C’è più di una ragione dietro al preannunciato successo dell’India

India sotto i riflettori. A spingerne la crescita, il miglioramento dei dati macroeconomici, lo sviluppo di competenze del mercato interno e la spinta da parte delle regioni sviluppate nel promuovere la crescita di Delhi per controbilanciare l’influenza della Cina

Nel secondo trimestre 2021 l’India è cresciuta ad un ritmo del 20% anno su anno. Ad acquistare importanza, oltre al dato in sé, sono le voci che lo compongono.
Come comunicato dal Ministero della statistica e dell’attuazione dei programmi (MOSPI), il settore delle costruzioni è cresciuto del 68,3%; la produzione è aumentata del 49,6%; commercio, alberghi, trasporti e comunicazioni hanno registrato un +34,3%; il comparto minerario un +18,6%; le utenze +14,3%; il settore agricolo, +4,5%; e il settore finanziario e immobiliare +3,7%. Notizie positive anche sul fronte dei consumi, con la spesa privata aumentata del 19,3%, gli investimenti del 55,3%, le esportazioni del 39,1% e le importazioni del 60,2%. Calo infine per la spesa pubblica, scesa del 4,8%.

India, focus su produzione ed esportazioni

“Perché l’India raggiunga il suo massimo potenziale” commenta Praveen Jagwani, Chief executive officer (Ceo) di UTI International, “la storia dei consumi della sua giovane classe media non sarà sufficiente. Il settore dei servizi, che attualmente determina il 54% dell’economia indiana, non è in grado di integrare i numerosi laureati che emergono ogni anno, un fatto divenuto dolorosamente evidente con la pandemia. La soluzione ovvia, da tempo compresa, è stata quella di fare perno su produzione ed esportazioni.
Il processo di de-globalizzazione registrato con il Covid, ha determinato effetti per lo più positivi per la regione asiatica. L’India, nel caso di specie, ha guadagnato terreno in settori come i prodotti farmaceutici, i macchinari, i prodotti chimici speciali e i componenti per automobili. Secondo il World Investment Report 2021 dell’Unctad (Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo), nel 2020 l’India ha ricevuto 64 miliardi di dollari di investimenti diretti esteri, il quinto più grande afflussi al mondo. Nei soli primi cinque mesi del 2021, gli afflussi lordi di FDI, Foreign Direct Investment, in India hanno superato i 31 miliardi di dollari. “Queste tendenze confermano che l’India come astro nascente nel panorama degli investimenti globali, mentre la storia d’amore ventennale con la Cina perde un po’ di vigore”.
Come sottolineano i dati del report pubblicato lo scorso mese da Economic Times, a fine agosto i mercati azionari indiani sono stati tra i migliori in termini di performance su base annuale (con un +45%) e da inizio anno (+19%), guidati sia da una maggiore partecipazione retail che da una crescita degli utili migliore del previsto.
I numeri del mercato indiano non si esauriscono però alle sole realtà quotate. L’India possiede oggi il terzo maggiore ecosistema di start-up al mondo e, come riporta Money Control, è destinata a triplicare la quantità di unicorni attualmente presenti sul territorio entro il 2025, attirando entro quella data circa 100 miliardi di dollari di investimenti.
Dopo le difficoltà di inizio anno legate all’aggravarsi della pandemia da coronavirus e alla portata di una seconda ondata, l’India ha posto in essere una delle più grandi campagne vaccinali al mondo. Alla fine di agosto, riporta una fonte vicina al Serum Institute of India (SII, azienda indiana attiva nel campo delle biotecnologie) l’India ha superato le 630 milioni di dosi di vaccino somministrate, utili a coprire oltre la metà della popolazione adulta.

Il nuovo faro della crescita globale

“Mentre il mondo ricerca un nuovo equilibrio, l’India è a un punto di svolta” commenta l’esperto di Uti. “Le nazioni più sviluppate sono desiderose di spingere l’India come prossimo motore di crescita per controbilanciare l’influenza della Cina. A sua volta, il governo Modi, orientato alla riforma, è intenzionato a riposizionare il modello di sviluppo indiano sulla produzione e le esportazioni. Divisa tra queste forze, l’India è pronta a diventare il faro della crescita globale” conclude Jagwani.
Di pari passo con la crescita del mercato indiano, anche il fondo UTI India Dynamic Equity Fund ha toccato nuovi record, superando l’indice benchmark MSCI India NR USD e raggiungendo per la prima volta un miliardi di dollari di masse in gestione.

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