Pmi, l'opportunità del 2022 si chiama Legge di bilancio

7.2.2022
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La nuova Legge di bilancio 2022 introduce delle novità nella disciplina del microcredito al fine di agevolare gli imprenditori. I benefici arrivano anche per gli investitori, dato l’impatto dei piccoli finanziamenti su società e ambiente.
Cosa cambia con la Legge di bilancio 2022?
La Legge di bilancio 2022 ha aperto le porte dei micro finanziamenti a tutte le società a responsabilità limitata (srl), in precedenza prerogativa delle sole srl semplificate. Questa operazione ha permesso di aumentare notevolmente il bacino di potenziali utenti: secondo il Consiglio nazionale del notariato, a fine 2019 in Italia si registravano infatti circa 260 mila srl semplificate, mentre le srl ordinarie erano 1,7 milioni. Un allargamento significativo della possibilità di accedere al finanziamento è stato inoltre stabilito anche in relazione alle finalità: il credito, infatti, potrà essere richiesto non più solo in caso di avvio di attività d'impresa o inserimento nel mondo del lavoro (ossia, nel caso di start up o per aziende in difficoltà nei primi 3 anni di vita). Ora, anche chi è già in attività da tempo potrà usufruirne. Novità anche per quanto riguarda il limite massimo e la durata del finanziamento, con il primo innalzato da 40 mila a 100 mila euro e la seconda spostata da 7 a 15 anni.
Quali le opportunità per gli imprenditori?
“La piccola imprenditoria è la spina dorsale del sistema economico e produttivo italiano e le pmi rappresentano il cuore del nostro tessuto economico” afferma Trani. I dati confermano questa visione: secondo il Rapporto regionale pmi 2021 di Confindustria, Cerved e Intesa Sanpaolo, infatti, in Italia le società di capitale che occupano meno di 250 persone, hanno un fatturato annuo non superiore ai 50 milioni di euro e un bilancio inferiore ai 43 milioni di euro sono circa 160mila. “Complessivamente, la forza delle pmi italiane è evidente: esse riportano un fatturato complessivo di oltre 1 miliardo di euro, 247 milioni di euro di valore aggiunto e 4,5 milioni di addetti” aggiunge Trani.
L'esperienza della pandemia è stata provante per il settore che, secondo il Rapporto annuale sull'economia e finanza dei distretti industriali 2020 di Intesa Sanpaolo, ha riportato un calo del fatturato del 12,2%. Non solo: il 25,2% delle imprese ha avuto una marginalità negativa. Circa la metà di esse ha potuto fare affidamento sulla liquidità interna per appianare le perdite, ma le restanti hanno fatto ricorso a moratorie o finanziamenti garantiti a tassi agevolati, quando possibile. Nonostante un forte rimbalzo nel 2021 stimato all'11,8%, il recupero del comparto potrebbe essere parziale (pari ad un -3% rispetto al fatturato aggregato del 2019).
“In questa fase di ripresa, perciò, il microcredito, un ambito a volte trascurato o visto come non così strategico per la ripartenza, presenta grandi potenzialità e può giocare un ruolo fondamentale per la riduzione della disoccupazione e lo sviluppo economico” continua Trani. “Tramite l'accesso al microcredito, i piccoli imprenditori possono infatti ricevere know-how e servizi di assistenza finanziaria più idonea alla situazione e alle necessità”.
Impact investing anche per le Pmi
I benefici del microcredito non riguardano tuttavia solo gli imprenditori. A trarne vantaggio possono essere anche quegli investitori interessati all'impatto finale dei propri portafogli. “In un momento in cui il modello economico e sociale è messo sotto la lente di ingrandimento per cercare di modificarne le storture passate, la capacità della microfinanza di avere un grande impatto sociale e di contribuire in maniera decisiva allo sviluppo imprenditoriale e all'inclusione finanziaria va valorizzata al massimo” evidenzia Trani. Le evidenze lo confermano: circa il 16% degli istituti di microfinanza osservati dall'European microfinance network in uno studio del 2020 eroga ad esempio prestiti legati alla transizione e all'efficientamento energetico. “Il microcredito ricopre inoltre un ruolo nell'ottimizzazione dei consumi” conclude Trani. “È il caso di finanziamenti finalizzati all'acquisto di attrezzature o autovetture di nuova generazione. Nell'eventualità in cui la capacità dell'imprenditore di rimborsare il credito non è dimostrabile, Mikro Kapital ha introdotto anche il car sharing, una soluzione ai problemi di mobilità che rientra però nelle logiche di sviluppo ecologico”.