Settore sanitario: ecco perché scoppierà di salute

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Quattro ragioni per cui investire oggi sulle aziende legate al mondo sanità, secondo gli esperti di Capital Group che guardano al futuro. La prima? Questa è l’età dell’oro per la scoperta di nuovi farmaci

Il settore sanitario continuerà a godere di ottima salute sui mercati. Ne sono convinti gli esperti di Capital Group, che hanno individuato ben quattro motivi a sostegno di questa previsione. Già nella prima metà dell’anno, particolarmente difficile per l’azionario, il comparto è stato tra i pochi a resistere alla volatilità, offrendo rifugio agli investitori. D’altronde, è uno dei difensivi per eccellenza, con la domanda di servizi sanitari poco influenzata dal ciclo economico. In tutti gli ultimi otto cali del mercato azionario, infatti, il settore sanitario è stato tra i pochi ad aver sovraperformato l’indice globale MSCI ACWI.

“La sanità ha rappresentato un buon settore in cui investire dall’inizio della pandemia (…) – illustra Christopher Lee, analista azionario di Capital Group – Ora beneficiano della loro natura difensiva in un periodo di incertezza nei mercati”. E in futuro? La ricerca continua e lo sviluppo di farmaci, aiutati anche dall’applicazione di nuove tecnologie, l’innovazione nella raccolta di dati e nella fornitura di servizi forniscono una nuova spinta a questo settore, offrendo una possibilità di investimento a lungo termine, secondo l’esperto, che suggerisce il primo motivo per cui essere ottimisti su questo settore.

L’epoca d’oro per la scoperta di nuovi farmaci

La storia della biotecnologia e della scoperta di nuovi farmaci può essere suddivisa, secondo Lee, in tre grandi ondate e al momento ci troveremmo proprio all’inizio della terza. Se nel corso della prima si è iniziato a impiegare la chimica per trattare le malattie e nella seconda sono nate terapie a base proteica mirate, in questa terza ondata sarà la medicina genetica a fare da traino per lo sviluppo di nuovi trattamenti e farmaci. “Abbiamo le conoscenze del sequenziamento genetico acquisite negli ultimi anni e una grande quantità di dati che possiamo ora elaborare molto rapidamente, – spiega Lee – così come nuovi interventi e tecnologie terapeutici che possono intervenire in modo più specifico durante il decorso della malattia”.

Grazie all’utilizzo della genetica, si è finalmente in grado di combattere malattie importanti, che si pensavano incurabili. Un esempio è l’obesità, che fino a qualche anno fa non era vista neppure come una malattia, ma che ora è riconosciuta come un problema di salute molto complesso e diffuso. Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) il 59% degli adulti europei e quasi un bambino su tre evidenzia tassi di sovrappeso. A riguardo, le principali società farmaceutiche, come Novo Nordisk e Eli Lilly, stanno sviluppando una nuova generazione di farmaci in grado di ridurre il peso corporeo dal 20% al 25%, un livello di dimagrimento pari a quello ottenuto con la chirurgia.

Sembra che i nuovi farmaci, realizzati grazie alle moderne tecnologie genetiche, siano miracolosi, ma la realtà è che si tratta di farmaci incredibilmente efficaci e sempre più mirati alle problematiche reali. “Definirei questa terza ondata l’età della medicina genetica”, commenta l’esperto che conclude: “è un periodo incredibilmente emozionante”.

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