La Cina primeggia: non nell’economia, ma nella popolazione che invecchia

La Cina affronta diverse sfide dal punto di vista demografico. Le strette normative che hanno coinvolto diversi settori del paese lo scorso anno potranno ora interessare l’ambito sanitario

La Cina invecchia, e lo fa con la stessa velocità con cui la sua economia è cresciuta negli ultimi anni. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, il Dragone ha infatti una delle popolazioni che incanutisce più in fretta al mondo, dato che nel 2040 circa il 28% dei suoi cittadini potrebbero avere più di 60 anni d’età. Al 2020, tale percentuale si attestava al 19%, in crescita rispetto al 13% del 2010. Il trend demografico non è tuttavia il solo dato a preoccupare. Nel 2021, il tasso di nuove nascite è stato il più basso da quando il Partito popolare cinese ha preso il controllo del paese nel 1949. Lo scorso anno, i nuovi nati in Cina sono stati infatti solo 10,6 milioni secondo l’Ufficio statistico nazionale del Dragone (0.34 ogni 1000 persone). “L’aumento del costo della vita, le proprietà immobiliare dai prezzi proibitivi e i percorsi di carriera incerti sono stati spesso citati come ragioni principali per ritardare la genitorialità o limitare le dimensioni delle famiglie cinesi” spiega. Ciò nonostante, ‘l’elephant in the rooom’ più difficile da ignorare è un terzo e ultimo dato: la rapida crescita del tasso di dipendenza, ossia il rapporto tra il numero di persone in età non lavorativa (tra 0 e 14 anni e sopra i 65 anni) e di quelle in età lavorativa (tra i 15 e i 64). La popolazione attiva, infatti, nell’ultimo decennio è diminuita dal 70% al 63%.

La Cina invecchia, gli investitori esteri prestano attenzione

“Gli investitori dovranno quindi prestare ai trend demografici cinesi la stessa attenzione che nell’ultimo decennio hanno indirizzato ai tassi di crescita economica del paese” afferma Andrew Lee, Direttore degli investimenti di Capital Group. “Immaginatevi di essere nei panni di una coppia sposata della middle class cinese con residenza a Shanghai e un reddito mensile di 1,056 dollari, in linea con la media locale secondo le rilevazioni 2021 dell’Ufficio statistico nazionale” spiega Lee. “Eppure, la città in cui vivete ha il quarto mercato immobiliare residenziale più costoso al mondo, con prezzi al metro quadro intorno ai 5,779 dollari. In aggiunta, dovete prendervi cura di quattro genitori che invecchiano e tre figli in una società con un sistema educativo altamente competitivo”.

Il prossimo giro di vite normativo sarà nel settore sanitario?

Questo quadro potrà non suscitare la compassione dell’investitore estero, ma vi è un ente che guarda con attenzione a tale situazione: il governo cinese. “I trend demografici sono uno dei motori principali dietro alla recente stretta normativa che ha coinvolto i settori dell’istruzione, dell’immobiliare e della sanità del paese” afferma Lee. Queste tre aree sono attualmente conosciute come le ‘3 montagne‘ che Pechino dovrà superare per raggiungere la ‘common prosperity‘ cui mira il governo.
Dopo il comparto tecnologico, il settore sanitario potrebbe essere quindi il prossimo a passare al vaglio dei legislatori. “Negli ultimi anni, la Cina ha tagliato attivamente i costi delle forniture mediche e dei farmaci per ridurre l’onere finanziario per i pazienti” commenta l’esperto di Capital Group. Due gli obiettivi, quindi: calmierare il prezzo dei medicinali e quello delle prestazioni sanitarie offerte dagli ospedali. Rientra nel primo raggio d’azione l’iniziativa che vede l’inclusione di nuovi farmaci nella National reimbursement drug list (Ndrl), la lista che copre il rimborso dei farmaci mutuabili dai cittadini. In precedenza questa riguardava infatti i soli farmaci generici, ma dal 2017 il governo sta lavorando per aggiungere terapie più all’avanguardia e, di conseguenza, più costose. Nel secondo raggio vi è invece la recente notizia di un programma pilota che dal 2022 dovrebbe coinvolgere tutti gli ospedali pubblici del paese al fine di adeguare i prezzi dei servizi offerti. Le novità sembrano essere all’orizzonte anche nel segmento dell’assistenza sanitaria, infine: le aziende cinesi potrebbero infatti ‘mostrare i muscoli’ a livello globale, grazie a maggiori afflussi a livello di talenti, crescenti vantaggi tecnologici, costi sempre più competitivi e ingenti investimenti nelle organizzazioni di ricerca a contratto (Cro) e nelle organizzazioni di sviluppo e produzione a contratto (Cdmo). 

Vuoi saperne di più sulle soluzioni e sulle opportunità migliori per te legate al tema cina?

Puoi richiedere gratuitamente un incontro con un consulente esperto per avere una risposta a tutte le tue esigenze di gestione e di protezione del tuo patrimonio e del tuo futuro.

Articoli correlati