È il sesto Obiettivo di sviluppo sostenibile nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Eppure, gli sforzi attuati dal 2015 a oggi (e quelli potenzialmente attuabili nel corso dei prossimi cinque anni) potrebbero non essere sufficienti per raggiungerlo. Si tratta del goal Acqua pulita e servizi igienico-sanitari, che mira a garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie. Dal The Sustainable Development Goals Report 2023 delle Nazioni Unite emerge un quadro chiaro: per raggiungere una copertura universale entro il traguardo prefissato, i progressi attuali dovrebbero accelerare drasticamente, ossia sei volte tanto per l’acceso all’acqua potabile, cinque volte tanto per i servizi igienici e tre volte tanto per l’igiene.
Appare quindi chiara la necessità di “incrementare gli investimenti e rafforzare le capacità a livello settoriale, promuovere l’innovazione e l’azione basata su evidenze scientifiche, migliorare il coordinamento e la cooperazione intersettoriale fra tutti gli stakeholder e adottare un approccio più integrato e olistico alla gestione delle risorse idriche”, così come si apprende dal report. In questo contesto, 4 sfide sono ancora da vincere secondo gli esperti di BNP Paribas Asset Management: vediamole più nel dettaglio per capire come i singoli investitori possono contribuire al raggiungimento di uno sviluppo sostenibile, beneficiando al contempo di opportunità di investimento diversificate e resilienti.
Investire nell’acqua: 4 sfide da affrontare
Sfida #1: migliorare l’accesso all’acqua potabile
“La scarsità d’acqua è una minaccia per il nostro benessere su molti fronti” spiegano da BNPP AM. Non solo perché si tratta di un elemento essenziale per la nostra vita, ma anche perché rappresenta un importante motore economico da cui dipendono diversi settori: la Banca Mondiale, infatti, stima che per il 2050 la scarsità d’acqua potrebbe costare ad alcune regioni la perdita di circa il 6% del Prodotto Interno Lordo (PIL) globale.
Si tratta di una sfida che, sebbene sia più urgente superare in alcune zone del mondo come l’Africa Subsahariana, coinvolge anche le nazioni più ricche. Già in alcune parti degli Stati Uniti, come in California, infatti, i territori sono spesso soggetti a siccità e affrontano abitualmente da anni carenze nell’approvvigionamento idrico. “Per garantire a tutti l’accesso ad acqua sicura, sana e affidabile, i sistemi idrici mondiali devono essere migliorati” continuano dalla società. Dove indirizzare i propri capitali per raggiungere questo obiettivo? Tra gli altri, ad esempio, verso “aziende che implementano sistemi di irrigazione intelligenti, società di tubazioni, di monitoraggio della qualità dell’acqua, di trattamento e monitoraggio dell’utilizzo e delle perdite di acqua”.
Sfida #2: potenziare le infrastrutture
Migliorare l’accesso all’acqua richiede non solo nuove infrastrutture, ma anche il rinnovamento di quelle obsolete e mal funzionanti. Negli Stati Uniti, ad esempio, le perdite e gli scoppi nelle condutture idriche comportano uno spreco di 27mila mega litri di acqua trattata ogni giorno: una quantità sufficiente a riempire oltre 9.000 piscine olimpioniche, stando ai dati della Società americana degli ingegneri civili.
“A parte gli investimenti governativi – la legge bipartisan sulle infrastrutture degli Stati Uniti del 2021 ha stanziato 55 miliardi di dollari per migliorare le infrastrutture idriche – un’alta percentuale di fondi per questi aggiornamenti proverrà dai consumatori attraverso bollette dell’acqua più elevate” proseguono da BNPP AM. “Ma in un mondo in cui le famiglie stanno già affrontando costi energetici e alimentari più elevati, l’aumento del costo dell’acqua rappresenterà un’ulteriore sfida finanziaria”.
Dove orientare i propri capitali, quindi? “La necessità di aggiornare le infrastrutture obsolete e di costruire nuovi impianti di approvvigionamento idrico sta creando opportunità di investimento a lungo termine in tutta la catena del valore del settore, dalle società di servizi che gestiscono le infrastrutture di approvvigionamento idrico ai fornitori di prodotti e servizi che consentono il risparmio idrico e l’efficienza”.
Sfida #3: migliorare la qualità dell’acqua
Non solo stress idrico: anche “la qualità dell’acqua sta diventando un tema sempre più importante” proseguono gli esperti. E se nei paesi in via di sviluppo si tratta spesso di contaminazioni provenienti da materie di origine naturale (come gli escrementi, che nel 2022 hanno contaminato l’acqua utilizzata da 1,7 miliardi di persone in tutto il mondo, stando all’Organizzazione Mondiale della Sanità), nelle economie sviluppate i contaminanti originano dall’azione dell’uomo: dagli inquinanti agricoli e urbani alle microplastiche, dai metalli agli ormoni, fino ai prodotti farmaceutici.
“Particolare rilevanza assumono in questo contesto le sostanze per- e poli-fluoroalchiliche (PFAS), comunemente note come ‘sostanze chimiche per sempre’, che si trovano sempre più spesso nell’acqua potabile e sono dannose per la salute umana”. Man mano che le normative vigenti sulla qualità dell’acqua diventeranno sempre più stringenti per proteggere i consumatori, ingenti investimenti saranno necessari per raggiungere la conformità. Gli investitori potranno quindi supportare le aziende che offrono soluzioni di purificazione, trattamento, test e riciclaggio dell’acqua, precisano da BNPP AM.
Sfida #4: creare soluzioni innovative per la gestione dell’acqua
Infine, un’ultima sfida: fronteggiare l’aumento della domanda di acqua da parte di nuove industrie, in primis quelle legate alla transizione energetica. Infatti, persino le “forme più pulite di generazione e trasporto di energia sono anche indirettamente collegate all’elevato consumo di acqua industriale” concludono da BNPP AM. “Il litio è un elemento chiave nei sistemi di energia eolica, solare e geotermica, nonché nella produzione di auto elettriche, ma l’estrazione e la raffinazione di questa materia prima sono molto dispendiose in termini di acqua”. Un esempio? “Ci vogliono circa 1,5 milioni di litri d’acqua per produrre una tonnellata di litio: per contestualizzare, un’auto Tesla contiene circa 60 chilogrammi di litio, quindi una tonnellata di litio copre sole 16 auto”.
Ecco perché “le soluzioni innovative per la gestione dell’acqua possono svolgere un ruolo nell’affrontare le sfide di efficienza e sostenibilità associate ai processi ad alta intensità idrica: le aziende sono sempre più orientate verso sistemi a circuito chiuso che riutilizzano e riciclano l’acqua in ambienti industriali”.